Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI.

DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI.
Dicembre 07
12:50 2023

Organizzata giovedì 30 novembre 2023,  la videoconferenza “DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI” da Italia Nostra Castelli Romani, presenti personalità quali climatologi, biologi, Associazioni, urbanisti, il tema affrontato è il disastro scaturito dal dissesto idrogeologico. La morfologia del Paese è complessa e ciò aumenta la probabilità del disastro idrogeologico. La correlazione tra cambiamenti climatici e gestione del territorio implica la lungimiranza e ancora oggi il modello di sviluppo dominante è il cemento, l’asfalto, gli inceneritori. Le foreste sono una difesa contro il dissesto idrogeologico, patrimonio da difendere e non solo una fonte di profitto. Aperta a Dubai la Conferenza COP28 per la realizzazione dell’Accordo di Parigi, comunque in generale i 195 Paesi del Mondo fanno piccoli progressi ma occorrono grandi progressi per la riduzione delle emissioni, per rimanere sotto i 2° come stabilisce l’Accordo di Parigi. Il 2023 è stato l’anno dei record, “codice rosso per l’umanità”, bruciando i combustibili fossili s’immette Co2 che surriscalda l’atmosfera, dove la tendenza ha comportato +1,1° dall’ultimo secolo. Il 2003 invece è stato il primo anno di temperature tropicali (circa 40°) e il Mar Mediterraneo si sta scaldando e ciò crea problemi di biodiversità. Ora, il termine dissesto idrogeologico è sbagliato e oggi si chiama dissesto geoidrologico. “Le alluvioni ci sono sempre state, semplicemente il riscaldamento globale le aumenta e amplifica” e l’urbanizzazione di aree a rischio le ha rese “più vulnerabili” e ciò comporta danni in termini di vite umane ed economici. In riferimento alla siccità, il bosco diventa “una torcia”, comportando incendi e il suolo è sottoposto a erosione a seguito dell’alluvione che verrà. Inoltre,  il bosco italiano sottrae una limitata parte di Co2, circa il 10% e quindi non può compensare e protegge da massi e alluvioni medie (no contro il collasso geologico). “Tutto collegato”, c’è anche il dissesto in riferimento ai ghiacciai, dove il 10% è stato perso negli ultimi due anni, e comporta che l’eccessivo caldo fa si che l’acqua di erosione scolla il ghiaccio dalla roccia e avviene il distacco, dove dallo scioglimento dei ghiacciai si ha un aumento dei mari e ciò implica erosione costiera che elimina le spiagge. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha affermato a Dubai che il 2023 ha registrato due giorni più caldi della storia: +2° superiore al clima medio normale. Quindi il pianeta, l’atmosfera e gli oceani si stanno riscaldando comportando eventi meteorologi estremi. Più aumenta la temperatura, più c’è energia nel sistema climatico è quindi tutto diventa più frequente ed intenso l’evento climatico (es. evento record della grandine di 1 kg registrato quest’anno in Friuli). L’Accordo di Parigi individua emissione 0 nel 2050, con un aumento delle temperature non oltre i 2° al fine di rimanere nello scenario prudente (asfalto, cemento, emissioni comportano riscaldamento). Ciò comporta anche conseguenze economiche come le difficoltà delle Assicurazioni per assicurare contro i danni scaturiti dal cambiamento climatico. Per quanto riguarda il rinnovabile (es. eolico, fotovoltaico, elettrico) esso deve fare ancora il suo percorso ma anche l’alimentazione deve essere sostenibile (es. l’allevamento eccessivo e intensivo di carne rossa implica aumento del metano). Non ultimo le guerre comportano spese e senza pace “non ci si può certamente occuparsi di ambiente”. Citata l’enciclica papale Laudato sì. In riferimento all’inceneritore da realizzare a Roma (Santa Palomba), è stato fatto riferimento a “seicentomila tonnellate di Co2 a fronte di circa quattrocento tonnellate” di risparmio e dove è la plastica che genera l’aumento di Co2 poiché una parte dei rifiuti non è riciclabile (es. materiale ospedaliero) e allora più materiale riciclabile e bastano gli inceneritori presenti. In riferimento al suolo, esso è ricco di sostanze organiche, fragile e non rinnovabile (migliaia di anni per formare uno spessore di poche decine di centimetri) e il suo consumo, ossia l’aumento di superficie artificiale, è in continua crescita in termini di ettari al giorno (1 ettaro sono 10.000 metri quadrati), dove la media italiana è circa del 7%, del 4% quella europea e Roma ha visto +124 ettari in quest’anno. Da non sottovalutare il rapporto tra l’area a pericolosità idraulica, da frana, e l’edificazione. Evitare di sigillare i suoli delle città (impedisce la permeabilità dell’acqua), puntare sula rigenerazione urbana (riutilizzo dell’esistente), la logistica (non utilizzare grandi spazi di stoccaggio), il fotovoltaico (non eccessivi sul suolo che implica consumo del suolo agricolo ma utilizzare anche altre superfici come es. i tetti dei capannoni, dove la Francia ha legiferato dando la possibilità di coprire i parcheggi per automobili utilizzando pannelli). Con la presenza di asfalto, cemento, si generano “isole di calore” che prevedono l’aumento delle temperature. In riferimento alla gestione e governo dell’acqua poi, si fa confusione: i nuovi paradigmi sono trattenere, rallentare il deflusso dell’acqua, agevolare l’infiltrazione nel sottosuolo per ricaricare le falde e non prosciugare, bonificare, allontanare, incanalare e smaltire l’acqua e ciò per superare i periodi di siccità. Come conservare l’acqua? Negli acquiferi: sottosuolo. Ogni albero è un grande condizionatore abbassando la temperatura fino a -5 gradi rispetto all’urbanizzazione. La foresta (e il suolo) captano la pioggia, la distribuisce, la ricicla, la ritiene, favorisce il massimo dell’infiltrazione e l’interazione tra acqua e rocce genera effetto spugna (l’azoto, il fosforo e il potassio utile alle piante) e trattiene il ciclo dell’acqua la Co2. Non bruciare gli alberi se non c’è rinnovabilità.

L’Archeoclub di Monte Compatri ha sottoposto ai conferenzieri la seguente domanda: “Archeoclub di Monte Compatri: dalla riunione dei soci dell’associazione, è emerso il rapporto tra dissesto geoidrologico e beni archeologici come patrimonio da tutelare. Cosa ne pensate?” La risposta è stata: “Chiaramente è tutto collegato, i beni archeologici sono interrati ed è assolutamente fondamentale fare questo, se vogliamo conservare i resti archeologici, dobbiamo anche frenare l’erosione dei suoli.”

“Le scelte di oggi condizionano la temperatura di domani”.  

FOTO: archeologia e ambiente.

 

Tags
Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

1995 Ricordiamo la terza “Sagra della ciambella e del vino” a Monte Compatri (video trasmesso da tva40)

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Luglio 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”