Diritto all’identità
Lo scopo della mostra era mirato alla ricerca dei figli delle persone scomparse durante la dittatura militare in Argentina nel 1976-1983. I visitatori hanno avuto modo di conoscere la storia della giovane pittrice, orfana illegalmente adottata da un funzionario argentino, la cui famiglia le aveva impedito per lunghi anni di ricongiungersi alla nonna che l’aveva ritrovata. È stato tramite l’Associazione Abuelas de Plaza de Mayo che la donna ha avuto conferma della sua identità.
La mostra ha interessato molto i giovani visitatori, che hanno potuto ammirare le diverse modalità artistiche della Planas: dal collage ai dipinti, coloratissime composizioni astratte, foto e ritagli di giornale, ricostruzione di scenari con minuscoli giocattoli e figurine di plastica. Molti hanno notato la diversificazione dei colori nelle diverse opere, dai più spenti a un’esplosione di tonalità accese. Commovente e significativa la serie di opere con i cavallucci marini, raccontata e spiegata da Jorgelina, che durante un’escursione in montagna trovò un ippocampo, identificandolo immediatamente con se stessa quale elemento strappato dal suo ambiente naturale e “trapiantato” in un altro assolutamente estraneo.
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