Dipendenza da Internet
Internet ha senza dubbio rivoluzionato nell’arco di pochi anni il mondo della comunicazione di massa, rendendo più semplice e veloce lo scambio di informazioni tra le persone in ogni parte del mondo. Quello su cui vogliamo soffermarci non è l’uso normale del mezzo internet ma l’abuso che si fa di questo, un fenomeno in aumento tra i più giovani e non solo (la fascia d’età maggiormente interessata è compresa tra i 15 e i 40 anni), tanto che oggi si parla di “Internet Addiction Disorder” (disturbo da ‘dipendenza da internet’), una vera e propria dipendenza patologica, per certi aspetti del tutto paragonabile alla tossicodipendenza. Gli internet dipendenti arrivano a trascorrere anche oltre le 6 ore al giorno connessi alla rete, controllando ripetutamente le e-mail, ricercando una quantità eccessiva di informazioni, frequentando chat, gruppi di discussione o comunità virtuali, giocando d’azzardo on-line o sfidando altri utenti ai videogiochi; a questo si associano idee e fantasie ricorrenti su internet quando sono off-line, un bisogno di collegarsi alla rete per periodi di tempo sempre più lunghi rispetto alle prime volte, sintomi vari di astinenza dall’uso del web (tra cui ansia, agitazione, disturbi del sonno), ma soprattutto arrivano a trascurare la famiglia, gli affetti, il lavoro, le relazioni sociali, gli svaghi e persino alcuni fabbisogni essenziali per la salute (non sentendo talvolta neanche la necessità di mangiare). Dietro questi comportamenti c’è la ricerca di un mondo virtuale dove trovare soddisfazione a bisogni non realizzati o irrealizzabili nel mondo reale di tutti i giorni, all’interno del quale spiccano i problemi più disparati: ansia, depressione, solitudine, insicurezze per il proprio aspetto fisico, difficoltà relazionali, stress dovuto al lavoro, problemi finanziari, conflitti di coppia e tante altre difficoltà. Tuttavia il forte senso di piacere e quasi di onnipotenza che gli internet dipendenti provano nell’abuso della navigazione in internet, non consente loro di riconoscere di avere un problema, e così solo su insistenza dei familiari e, spesso, soltanto molto tardi, chiedono un aiuto psicologico. Ma guarire si può: lo strumento privilegiato per uscire dal tunnel della dipendenza è la psicoterapia di gruppo, dove i partecipanti accomunati dallo stesso problema, possono imparare a controllare e ridurre i comportamenti disfunzionali, e a scoprirne il significato, condividendo con gli altri emozioni e sentimenti e storie di vita. Pian piano la dipendenza cede il passo ad una nuova consapevolezza, i sintomi acquistano un senso in accordo con le esperienze passate, si riacquista fiducia in sé e nelle proprie capacità, e si ha la sensazione di riprendere in mano la propria vita.
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