Dicembre tra scienza, divertimento ed emozione al Parco astronomico di Rocca di Papa
Il 2018 si chiude in bellezza al Parco astronomico “Livio Gratton”di Rocca di Papa. Ben quattro Astroincontri, a cura dell’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA), delizieranno il pubblico nei venerdì sera del mese di dicembre e lo condurranno nell’appassionante viaggio alla scoperta del nostro meraviglioso Universo. In programma conferenze e osservazioni ai telescopi, attività per i bambini e spettacoli nel nuovo Planetario fisso sullo sfondo di un cielo davvero interessante, che sarà impreziosito dall’attesa cometa del Natale che proprio a dicembre sarà visibile a occhio nudo.
Il primo Astroincontro si terrà venerdì 7 dicembre e sarà dedicato agli asteroidi. Il Responsabile del settore di ricerca dell’ATA Maurizio Scardella spiegherà la loro origine, natura e pericolosità e poi illustrerà tutti gli studi eseguiti su questi corpi celesti dagli astrofili dell’Associazione. Il pubblico, al termine della conferenza, potrà vedere anche la ricca strumentazione usata a scopo di ricerca, collocata nella nuova cupola del Parco astronomico, e dilettarsi nell’osservazione ai telescopi di tutti gli oggetti celesti visibili. L’evento successivo, del 14 dicembre, sarà invece dedicato ai più piccoli, che potranno scoprire, dalla viva voce dell’esperto divulgatore dell’ATA Fabio Fedeli, tutte le caratteristiche della nostra “vicina di casa”: la Luna e poi osservarla al telescopio.
Articolazione diversa per l’Astroincontro del 21 dicembre. Previsti due spettacoli multimediali sul cielo del mese nel nuovo Planetario fisso del Parco astronomico, a cura degli esperti operatori dell’ATA Rino Cannavale e Marco Tadini, e a seguire la consueta ed emozionante osservazione del cielo stellato a occhio nudo e ai telescopi. A chiudere il mese all’insegna della scienza sarà l’Astroincontro del 28 dicembre sul Sole e lo Space Weather, a cura del ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Marco Stangalini. Anche questo ultimo appuntamento prevederà, oltre alla conferenza divulgativa, l’osservazione astronomica.
Nelle osservazioni al telescopio la “parte del leone” la farà la cometa 46P/Wirtanen, ribattezzata come la Cometa del Natale. Il corpo celeste sarà al suo perielio, cioè nel punto di massima vicinanza al Sole, il 12 dicembre. Raggiungerà invece la distanza minima dalla Terra il 16 dicembre, quando si troverà ad “appena” 12 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Sarà quindi sempre più luminosa e osservabile anche ad occhio nudo. Inoltre, la sua affascinante coda, come suggerito dall’esperto dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) Rolando Ligustri, nei giorni di massima osservabilità potrebbe avere una lunghezza paragonabile al doppio del disco lunare.
Tanti altri oggetti celesti impreziosiranno il cielo di dicembre, come sostiene l’UAI. Il pianeta rosso sarà visibile a sud-ovest nel corso delle prime ore della notte e prima di mezzanotte raggiungerà l’orizzonte occidentale. Visibili in orario serale, ma solo al telescopio, anche Urano e Nettuno. Urano culminerà a sud nel corso delle prime ore di oscurità e rimarrà osservabile per oltre metà della notte. Nettuno sarà invece visibile a sud-ovest solo per alcune ore nel corso della prima parte della notte. L’osservabilità del pianeta è simile a quella di Marte, con cui si troverà in congiunzione il 7 dicembre.
Ad avviarsi al tramonto nel cielo di sud – ovest, le costellazioni autunnali, sostituite a sud – est dall’inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la fulgida Sirio, dal Toro e dai Gemelli. In queste costellazioni possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell’intera volta celeste: oltre a Sirio, la rossa Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Capella nell’Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale, è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Da non perdere, infine, la famosa Nebulosa di Orione (M42), situata nella spada, poco al di sotto della cintura del grande cacciatore.
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