Dibattito Ambientale
Spesso, si sentono delle parole ricorrenti in ambito ambientale. Le emissioni, tonnellate di plastica nell’ambiente, l’impatto che ha negli ecosistemi e il suo accumulo (isole), contaminazioni, gas serra, anidride carbonica, fonti fossili, combustibili fossili, il buco dell’ozono, inquinamento, inquinamento acustico, inquinamento delle falde acquifere, inquinamento atmosferico, alimenti contaminati (es. metalli pesanti), cambiamenti climatici, scioglimento dei ghiacciai, materiali pericolosi, il carbone, il gas, il petrolio, i pesticidi, le discariche, termovalorizzatori, l’abbandono dei rifiuti, il consumo del suolo, etc. sono parole che troviamo giornalmente in ogni testata cartacea o on line e nelle trasmissioni televisive. Oltre a parole “negative”, comunque ci sono anche quelle “positive” come i finanziamenti climatici, l’Accordo di Parigi (aumento massimo a 1.5 gradi per fine secolo), il G20 (ribadito l’Accordo di Parigi, no finanziamenti pubblici oltre quest’anno a settore del carbone), COP26, Green New Deal, dazi verdi, la transizione ecologica, prodotti biologici, l’espansione delle nuove tecnologie (es. macchine elettriche) e, per quanto riguarda i rimedi alternativi? Energie rinnovabili che dovrebbero capitanare la transizione, come centrali idroelettriche, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, batterie elettriche, idrogeno verde, piattaforma per energia da onde marine, decarbonizzazione, abbattimento emissioni CO2, tassonometria verde, raccolta differenziata, materiali riciclabili, ecosostenibilità… Dal punto divista della raccolta differenziata, discariche e termovalorizzatori dovrebbero lasciare il posto al 100% riciclabile. E poi? I progetti, le istituzioni, le autorizzazioni, l’impatto ambientale, la crescita ecosostenibile, equa e di qualità. Un ambiente sano si presenta idoneo per la salubrità delle biodiversità e dei rispettivi ecosistemi e della salute degli esseri viventi stessi da garantite le “sfumature” della Natura.
Foto: prato in fiore alle pendici di Monte Tuscolo
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