Dialetti tracce di vita
Claudio Porena in romanesco, sul filo della classica alternanza tra canzonatura e denuncia. Dalle due giornate sono emersi elementi positivi e confortanti. Sulla importanza della ricerca e della conservazione delle radici e tradizioni si è ampiamente scritto in altra sede. Si deve aggiungere una nota sull’alto valore intrinseco di questo nuovo corso di creazioni in dialetto, sorrette da lirismo profondo e affrancate dal cliché della rima facile e del basso doppiosensismo. E poi vi è lo spessore umano ed intellettuale di poeti, ricercatori, attori ed artisti. Si parla di cucina o di “ttricche e ttracche” o si cantano storie con una sapienza, una proprietà di linguaggio ed una forza che danno un segno. Quello che in un Paese martoriato da inefficienze, malversazioni e pressappochismo, scorre tuttavia e per la maggior parte, sebbene discretamente ‘nascosta’, una linfa vitale di persone serie, preparate ed impegnate. Come il conforto della melodia ancestrale di un semplice zufolo di canna.
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