Depositata interrogazione M5S al Ministero Beni Culturali per salvaguardia area archeologica ‘’Muro dei Francesi’’.
, colpevolmente inserita nel Piano di Zona 167 che, ricordiamo, essere stato approvato con tanto di varianti dal Comune di Ciampino senza chiedere il parere paesaggistico alla soprintendenza competente.
Presentando questa interrogazione, il MoVimento 5 Stelle ha formalmente chiesto al Ministero – nei
limiti delle proprie attribuzioni e tramite la Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici del
Lazio e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici – che venga avviato un percorso
prima di messa in sicurezza delle ricchezze presenti e poi di realizzazione di un Parco Pubblico di
interesse internazionale in collaborazione con il World Monuments Fund che ha riconosciuto da tempo
l’enorme valore culturale, storico-artistico e paesaggistico che il sito, nella sua integrità, esprime e il
pericolo che stiamo correndo inserendolo nella lista “Watch”, precisamente tra i 67 siti culturali del
mondo a rischio di degrado e da salvaguardare per le generazioni future.
I cittadini non hanno voluto aspettare inermi il 30 ottobre – giorno in cui il T.A.R. si pronuncerà sulla
richiesta di annullamento richiesto dal Comune di Ciampino del vincolo posto sulla zona – lo dimostra
questa azione portata avanti di concerto dai portavoce M5S locali e nazionali così come le numerose
iniziative di comuni cittadini e dell’associazione Ciampino Bene Comune che da anni strenuamente si sta
battendo per la tutela di una vera e propria perla monumentale e paesaggistica.
Da un Ministro di una Repubblica che ”tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione
(art. 9 della Costituzione italiana)” e da un Comune che ”promuove tutte le iniziative necessarie alla
salvaguardia e valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale del proprio territorio (art. 4 Statuto
Comune Ciampino)”, tutti i cittadini – a partire da quelli di Ciampino – devono pretendere l’impegno a
tutela di un sito da considerare universale per la sua importanza e, pertanto, non privilegio di pochi ma
bene comune.
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