“Dentro un nuovo mondo”, di Giorgio Pasotti
Da qualche giorno, Giorgio Pasotti non è più solo una delle star del nostro grande schermo, ma è diventato anche scrittore: da fine gennaio è infatti nelle librerie il suo romanzo d’esordio, Dentro un nuovo mondo, edito da Mondadori.
Protagonista è un giovane italiano di quasi vent’anni che per inseguire i propri sogni parte per la Cina. Tra mille difficoltà si adatta, scopre un modo di vivere diverso da quello che conosceva, un modo diverso di amare, vive un’esperienza che lo forma profondamente. Sullo sfondo si agita la Cina del dopo Piazza Tienammen, la Cina dei primi anni Novanta, un paese che sta affrontando grandi mutamenti politici e sociali.
La particolarità del libro non si esaurisce qui. La vicenda infatti è a metà tra realtà e finzione, perché lo spunto nasce da un fatto forse non troppo conosciuto della vita personale di Giorgio Pasotti: a diciannove anni, infatti, si trasferisce in Cina, si iscrive all’Università di Educazione fisica di Pechino per continuare a studiare le arti marziali, il wushu in particolare. È il 1992 e Pasotti in Cina ci rimane due anni. L’impatto è duro, e ci vuole tempo prima che si adatti al ritmo di vita differente: in piedi già prima delle sei del mattino, a letto alle nove e mezza della sera, giornate scandite dagli allenamenti e dallo studio del mandarino e della medicina.
Tutto questo sembra lontanissimo da quello che oggi Pasotti è, e ci si chiede: come si arriva al cinema, volando fino a Pechino e studiando arti marziali? Lui stesso ce lo dice, rivelando come tutto sia collegato. Durante un allenamento a Pechino, infatti, nella palestra entrarono alcuni produttori cinesi. Cercavano un ragazzo occidentale, esperto nelle arti marziali, per un ruolo in un film. Fu scelto Pasotti, che entrò nel cast di Treasure Hunt, il primo dei due film girati in Cina.
“Dentro un nuovo mondo” di Giorgio Pasotti; Mondadori, Milano, 2010, pag. 127, euro 16,00
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