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Velletri – Denanzi ‘o foco (Davanti al fuoco)

Febbraio 09
15:04 2010

Te metti sempre a sedè (Stai sempre seduta)
sopre a chella portrona (su quella poltrona)
e guardi ‘o foco che piano piano (e guardi il fuoco che piano piano)
te se smorza denanzi. (ti si smorza davanti.)
Tiè sempre freddo (Hai sempre freddo)
c’o fazzoletto ‘n capo, (con il fazzoletto in testa)
sempre arebboticciata (e sempre avvolta)
con ‘n paro de scialle. (con due sciarpe.)
N’te move mà (Non muoverti mamma,)
mo’ te vaglio a reccoglie (adesso vado a raccogliere)
dù rami secchi (dei rami secchi)
e t’arappiccio sto foco (e ti riaccendo il fuoco)
pè rescallatte ste mano sempre fredde (per riscaldarti le mani sempre fredde)
e fatte aresentì, (e per farti risentire,)
ancora ‘na vota, (ancora una volta,)
o calore de’ rami de castegne (il calore dei rami di castagno)
che papà era piantato ‘sa denanzi. (che papà aveva piantato qui davanti.)
Mò isso se scalla sotto a n’atro cielo (Lui ora si scalda sotto un altro cielo)
e te dice “nun tenè prescia, (e ti dice “non avere fretta,)
io te sto a’ spettà”. (io ti sto aspettando”.)

Scritto da Leila Spallotta

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