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Deludente incontro dei comitati con i dirigenti regionali sulle criticita’ ambientali

Deludente incontro dei comitati con i dirigenti regionali sulle criticita’ ambientali
Ottobre 02
07:09 2016

Deludente incontro dei comitati con i dirigenti regionali sulle criticita’ ambientali
Il 30 settembre sotto la sede della presidenza regionale si è svolta una manifestazione presidio indetta dai comitati attivi nell’area metropolitana di Roma e zone limitrofe che avevano chiesto di incontrare gli assessori all’ambiente Mauro Buschini, alle politiche del territorio Michele Civita e i dirigenti delle aree rifiuti e fognature. Assenti gli assessori che si sono guardati bene dal partecipare, una delegazione è stata ricevuta da Lucio Migliorelli, capo segreteria di Buschini, Flaminia Tosini e Demetrio Carini per l’area rifiuti, Giovanni Cirone per l’assessorato agli enti locali, Mauro Lasagna per la direzione risorse idriche e difesa del suolo.

Sulla chiusura definitiva della discarica e del TMB della Pontina Ambiente ad Albano le risposte regionali sono state del tutto insoddisfacenti. Malgrado il conclamato inquinamento delle falde acquifere dovuto a decenni di pessima gestione degli invasi e degli impianti, è intenzione della dirigente Tosini mantenere aperta la conferenza del riesame dell’AIA e autorizzare il completamento delle volumetrie residue del VII invaso. La decisione è particolarmente grave perché non consente di mettere la parola fine alle emissioni maleodoranti che ogni giorno invadono la popolazione circostante né all’inquinamento delle falde che attraversano i villaggi ardeatini.

Risposte in apparenza meno negative sono arrivate in merito alle fognature negli agglomerati urbani intorno alla via Ardeatina e al depuratore intercomunale dei Castelli Romani. Sono stati stanziati ma ad ora solo in parte erogati 1.380mila Euro a favore del Comune di Ardea per realizzare gli impianti fognari dell’area di Montagnano e l’allaccio al depuratore. Resta da sapere se tutti i nuclei abitativi della zona saranno collegati.
Le criticità (rumore e cattivi odori) manifestate dal nuovo depuratore secondo l’ing. Lasagna saranno risolte subito dopo l’11 ottobre quando Acea Ato2 prenderà in carico la gestione dell’impianto. In particolare sarebbe stato già completato lo studio per la realizzazione a carico di Acea delle barriere fono assorbenti. Ma in merito alla risoluzione delle emissioni le risposte ricevute non sono affatto soddisfacenti visto anche quanto accaduto nel mese di agosto quando un eccesso di carico in entrata ha mandato in avaria l’intero impianto e una grande quantità di acque nere è finita a mare.
Sull’assenza dell’acquedotto pubblico nelle medesime zone emergono in pieno le responsabilità dirette del sindaco di Ardea che non si è neanche degnato di mandare autobotti nei villaggi costretti a servirsi di pozzi inquinati dalla discarica.

Anche i rappresentanti dei comitati del versante ad est di Roma hanno denunciato lo stato di pesante contaminazione delle falde da parte della discarica di Guidonia (gruppo Cerroni) che persiste malgrado la definitiva chiusura della stessa, nonché l’assenza di fognature in molti nuclei abitati costretti anch’essi ad attingere da pozzi inquinati.

In merito al proliferare incontrollato di impianti a biomasse biogas-biometano e alle decine di conferenze dei servizi convocate tra settembre e ottobre, Anzio, Artena, Roma Rocca Cencia e Solfaratella, Aprilia, Pomezia etc. i comitati presenti hanno espresso la loro netta opposizione a qualsiasi forma di recupero di energia dai rifiuti – conveniente solo perché usufruisce di lauti incentivi estorti dalle nostre tasche – e hanno denunciato oltre che la perdurante assenza del piano regionale rifiuti, anche la mancata valutazione in sede VIA del cumulo dei contributi inquinanti di impianti che insistono nelle medesime zone e il mancato recepimento nella legge regionale della valutazione di impatto sanitario (VIS).
Inutile dire che, come ampiamente prevedibile, i dirigenti presenti si sono trincerati dietro “l’obbligo” di attenersi alle disposizioni di legge e di autorizzare impianti che rispettano tali disposizioni.

L’esito deludente di questo incontro rende impellente la necessità di meglio coordinare gli interventi dei comitati sul territorio e di “costringere” con una costante pressione popolare le autorità regionali a rispettare il diritto dei cittadini alla salvaguardia della salute e ad un ambiente non compromesso.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
Comitato Ribelli di Montagnano
Assemblea contro le nocività

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