Definizione degli estimi catastali nelle microzone di Frascati
Gentile direttore,
in questi giorni, con il nostro gruppo politico, abbiamo protocollato una lettera al Commissario di Frascati, Bruno Strati, per sollecitare una definizione degli estimi catastali, è una questione che abbiamo seguito verso la fine della precedente esperienza amministrativa, non è una questione semplicissima, ha richiesto un certo studio e approfondimento e vorrei sfruttare le pagine del suo giornale per spiegarla anche a tutti i nostri concittadini, i sistemi di informazione hanno sempre svolto un ruolo determinante nella formazione delle coscienze per la partecipazione consapevole alla vita associata.
L’art. 42 della nostra Costituzione sancisce la legittimità della proprietà privata: <<[…] La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. […]>>.
Tuttavia lo Stato effettua dei prelievi, chiamati tributi, per erogare servizi e garantire forme di ridistribuzione della ricchezza. Lo Stato (attraverso anche le amministrazioni locali) garantisce le infrastrutture, la sicurezza, l’amministrazione della giustizia nei tribunali e l’erogazione dei servizi sociali.
Tra i tributi ci sono le tasse, che vengono versate da chi intende usufruire di specifici servizi, e le imposte (dirette o indirette), che vengono riscosse per finanziare genericamente le casse dello Stato.
Le imposte dirette vengono prelevate sul reddito (IRPEF imposta sul reddito delle persone fisiche) o sul patrimonio, queste ultime riguardano soprattutto i beni immobili (terreni e case).
Da qui inizia il primo grande problema, che però non riguarda il Comune di Frascati bensì il Parlamento, i vari Governi che si sono succeduti hanno deciso di mettere o togliere le imposte sulla prima casa. Ѐ giusto o no tassare la prima casa nella quale le persone abitano e che quindi non porta redditi aggiuntivi? Non intendo dilungarmi su questa risposta, dato che non è una competenza dell’Amministrazione locale e ci porterebbe quindi lontano da ciò che intendiamo trattare.
Vorrei invece concentrarmi sulla definizione del valore delle case. Se viene tassata la rendita catastale di un immobile (primo, secondo terzo o checchessia) è necessario farne una stima corretta. La rendita catastale è ottenuta moltiplicando la tariffa d’estimo per i vani, per i metri quadrati o per i metri cubi a seconda della categoria dell’immobile. Quindi, la definizione di un giusto “estimo catastale” diventa necessaria per l’applicazione di qualsiasi imposta sulla casa.
L’estimo catastale è determinato in base alla zona censuaria dove è dislocata l’unità immobiliare, alla tipologia e alla destinazione d’uso della stessa. Ѐ abbastanza chiaro comprendere che un locale commerciale al centro di Roma non può avere lo stesso estimo catastale di un appartamento del sesto municipio. Per questo motivo Roma da tempo applica degli estimi censuari diversi avendo fatto una divisione del Comune in zone omogenee.
La divisione in microzone omogenee è prevista dall’art.2 DPR 138/98 in esecuzione dei commi 154 e 155 della legge n.662/1996, recante norme per la revisione generale degli estimi catastali delle unità immobiliari. In ottemperanza a tale Decreto del Presidente della Repubblica, il Comune di Frascati fin dal 1999 è stato diviso in sei zone omogenee, è stato quindi avviato un tavolo tecnico con l’Agenzia del Territorio che portasse alla ridefinizione degli estimi catastali in base alla nuova zonazione, ma tale tavolo non ha mai prodotto alcun risultato.
Deve essere a mio avviso ritenuta obbligatoria la revisione degli estimi, proprio in virtù del “principio di buona amministrazione” (sancito dall’art.97 Cost.) che sottolinea il dovere di contemperare e tutelare tutti gli interessi, anche dei privati, che vengono in rilievo e di porli sullo stesso piano, senza preferire o trascurare alcuno di essi.
La definizione degli estimi catastali è attuata con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, è quindi fondamentale riaprire un tavolo tecnico di lavoro nel quale sia presente anche l’Agenzia del Territorio, una delle quattro agenzie fiscali del Ministero dell’economia e delle finanze.
Ci auguriamo che la nostra richiesta venga presa in considerazione al fine di ristabilire un principio di equità nella imposizione fiscale.
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