Decreto sicurezza: “documento populista e contradditorio”
“Siamo del parere che prima di ogni cosa debba esserci il rispetto della persona e della dignità umana, soprattutto da chi è chiamato a darci l’esempio come i nostri governanti. Un concetto che fatica a capire il ministro degli Interni Salvini, che ha recentemente presentato – insieme al premier Conte – il famigerato Decreto Immigrazione e Sicurezza, che di sicurezza alla resa dei conti avrebbe ben poco. Siamo di fronte a un documento contradditorio, populista, che cavalca le paure e le preoccupazioni del popolo. Con la speranza, chissà, di far guadagnare qualche votarello in più alla Lega. Ma cosa prevede questo Decreto? Vengono inasprite le regole sul diritto d’asilo e sulla cittadinanza, cancellata la protezione umanitaria, ristretto il sistema d’accoglienza, allargato l’applicazione del Daspo urbano e previsto il carcere per reati come il blocco stradale. Provvedimenti che, se di primo pelo sembrano portare a una maggior sicurezza, nella pratica potrebbero diminuirla. Infatti, le conseguenze potrebbero essere opposte, aumentando la clandestinità di persone che non avranno più una opportuna accoglienza e si acuiranno, dunque, più tensioni sociali. Inoltre, Salvini ha allunga nuovamento il tempo massimo di trattenimento nei centri per il rimpatrio: se prima una persona poteva essere tenuta 90 giorni, il decreto legge sposta il limite a 180. Allo stesso modo, prevede che i richiedenti asilo possano restare fino a 30 giorni negli hotspot. Se non ci sono posti nei CPR, i migranti possono essere rinchiusi negli uffici di frontiera. Quello che si crea, come prevedono alcuni esperti, sarebbe una sorta di sistema detentivo parallelo, utile a nessuno. Ci chiediamo pertanto: ma era davvero necessario presentare un decreto del genere? Iniziativa crede che servono politiche migratorie e di accoglienza più “umane” e condivise. Concetti evidentemente estranei al governo del cambiamento”.
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