Da un libro all’altro: “Sconosciuti in treno” e il doppio ‘cattivo’ di ciascuno…
Sconosciuti in treno (titolo originale: Strangers on a Train) di Patricia Highsmith, La nave di Teseo ed. 2023 – € 14,00 e-book € 7,99 traduzione di Ester Danesi Traversari. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/
Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith narra la vicenda di Guy e Bruno, due uomini che s’incontrano sul treno, uno, architetto di ritorno alla sua cittadina di origine per accelerare un divorzio in vista d’una nuova vita professionale e amorosa; l’altro, ricco e annoiato che, pur ricevendo i soldi col contagocce dall’odiato padre, gira in lungo e in largo i luoghi più ‘in’ d’America alla ricerca di qualcosa da fare, qualcuno da conoscere e coinvolgere nei suoi piani. Bruno, per l’appunto, nel corso d’una cena a due durante il viaggio, dà il via ad una specie di accordo non scritto per cui i due dovrebbero commettere un delitto ciascuno a favore dell’altro per rendersi ‘più facile’ l’esistenza. Nel racconto riaffiorano gli eterni irrisolti della famosa giallista e scrittrice di noir, dei suoi romanzi se anche si squadernasse tutta la trama (spoilerare si dice adesso?), questo non servirebbe a togliere ogni dubbio sulla vicenda o ad evitarne una seconda o terza rilettura sempre con il dubbio di non aver ben capito (magia della Highsmith). Infatti è Bruno quello contorto, alcolista, attaccato alle gonne e al consenso di sua madre, forse innamorato di Guy per via d’un colpo di fulmine, perché nella sua obnubilata intelligenza (criminale?) lo sente come il suo opposto? Guy è desideroso di far carriera, è qualcuno che s’è staccato dalle gonne materne, piace alle donne, in fondo è un uomo davvero buono, non come il malvagio Bruno… Oppure è Guy ad aver dato a Bruno tutta la sicurezza per pianificare, prendere le mosse dal mondo apparentemente dorato nel quale vive ed, infine, rimuovere gli ostacoli alla sua realizzazione, quella che non ha mai potuto raggiungere? Bruno ha pensato qualche volta di strangolare Anne, l’amata promessa sposa di Guy? Guy diventa architetto di grido ‘vendendo l’anima’ a Bruno? Bruno e Guy potrebbero essere la stessa persona? Chi già conosce tutti i talenti di Mister Ripley sa in quale ginepraio psicologico si possa cacciare il lettore, e non solo psicologico, trascinato com’è dalle azioni che incalzano pagina dopo pagina finchè non si sarà risolto quel grumo di interessi fra i due, all’apparenza distanti, eppure uniti in maniera inestricabile come le radici degli alberi sotto un bosco: ricchezza e legittimo desiderio di averla, bellezza, prestanza, eleganza coprono in maniera rassicurante l’ambizione, la frustrazione, l’eterno bere di molti antieroi della letteratura americana, nei gialli/noir senza soluzione della Highsmith più che in ogni altro dove. Bello! (Serena Grizi)
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