Da sviluppo sostenibile a benessere equo sostenibile
Da più parti si riscontra una crescente consapevolezza della necessità di cambiare l’attuale metrica per misurare lo sviluppo, sostituendo l’indice PIL (Prodotto Interno Lordo), comunemente usato come indicatore di crescita e di benessere di una Comunità, con degli indici di Benessere Equo e Sostenibile (BES), indicatori di un modello di crescita che pone le persone al centro delle scelte collettive, riducendo il peso del PIL nelle strategie macroeconomiche.
Diversi indicatori per valutare il BES di una Comunità sono stati proposti da Velletri 2030 in passato, a partire dall’anno 2017, dapprima con il Documento “ Misuriamo la Città per uno Sviluppo Urbano Sostenibile“, Febbraio 2018, successivamente con il Documento “ Misuriamo la Comunità per uno Sviluppo Sostenibile“, Dicembre 2019, presentato alla cittadinanza il 22 Febbraio 2020, con un Seminario in presenza alla Sala Tersicore.
Recentemente l’Ufficio di Statistica di Roma Capitale, proseguendo nella serie iniziata con la pubblicazione nell’anno 2018, ha rilasciato il quarto Rapporto BES di Roma Capitale, “Il Benessere Equo e Sostenibile a Roma“, Edizione 2021. Il Rapporto si riferisce soltanto al Comune di “Roma Capitale”, da non confondere con la “Città metropolitana di Roma Capitale”.
Il quarto Rapporto su Il Benessere Equo e Sostenibile a Roma, realizzato dall’ Ufficio di Statistica – Open Data di Roma Capitale in collaborazione con ISTAT, riporta un insieme di indicatori utili alla città e all’amministrazione comunale per rappresentare il livello di benessere dei romani, non soltanto dal punto di vista economico ma anche sociale e ambientale.
Si tratta di 122 indicatori a livello comunale, relativi a 12 domini diversi, suddivisi in 65 indicatori BES ufficiali (così come definiti da ISTAT), 14 indicatori BES modificati per ragioni di disponibilità di dati e 43 indicatori aggiuntivi rispetto all’elenco ufficiale BES che completano la rappresentazione della realtà urbana di Roma Capitale. A seconda della disponibilità dei dati, gli indicatori relativi a Roma Capitale sono confrontati con quelli nazionali, regionali e degli altri grandi comuni italiani; nella maggior parte dei casi si riferiscono al 2019, in altri al 2018 e al 2020.
Tenendo conto della situazione di eccezionale criticità che ha investito anche il nostro Paese, infine, l’Ufficio di Statistica ha concentrato i propri sforzi nel rendere disponibili gli indicatori aggiornati ai dati 2020, in modo da poter valutare tempestivamente la portata di questi eventi anche sulla realtà locale romana. In particolare l’aggiornamento al 2020 si è concentrato sull’insieme di indicatori legati alle tematiche dell’istruzione e del lavoro, per i quali l’impatto dell’emergenza sanitaria è stato considerevole e verificabile tanto nel contesto nazionale quanto in tutti i contesti locali.
Dai dati si legge che, nel 2019, la speranza di vita alla nascita dei romani è di 81,4 anni, inferiore a quella regionale (83,4) e nazionale (83,2), (pag. 179 del Rapporto). A Roma, nel 2020, i giovani di 30-34 anni laureati o con altri titoli terziari rappresentano il 45,5% delle persone nella stessa fascia di età, a fronte del 27,8% dell’Italia, del 33,7% dei grandi comuni e del 34,5 del Lazio, (pag. 30 del Rapporto). Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel 2020 il tasso di occupazione tra le persone di 20-64 anni è pari al 69,6% ed è superiore a tutti gli altri ambiti territoriali considerati, da quello regionale (64,7%), a quello nazionale (62,6%) e degli altri grandi comuni (63,1%), (pag. 39 del Rapporto). Per quanto riguarda il reddito medio complessivo Irpef, nel 2019 a Roma questo è pari a 27.805 euro pro capite l’anno ed è superiore sia al dato nazionale (21.800 euro) che alla media degli altri grandi comuni (25.270 euro) e del Lazio (23.630), (pag. 51 del Rapporto). Sempre nel 2019, la percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani prodotti a Roma è pari al 45,2% ed è inferiore al dato nazionale, che raggiunge il 61,3%, (pag. 103 del Rapporto).
Recentemente è stato anche rilasciato il Rapporto “ AGENDA 2030. Un viaggio attraverso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile“. Il volume, frutto della collaborazione tra l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ed il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena è articolato in 17 capitoli cui corrispondono i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030. La pubblicazione, nata nell’ambito di un progetto comune di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, offre un percorso di apprendimento tematico su vari argomenti inerenti alla sostenibilità ambientale, economica e sociale di cui ciascun Goal è espressione. Attraverso 25 contributi realizzati da 42 autori e autrici, il volume raccoglie analisi e spunti di riflessione su tutti i 17 SDGs, seguendo prospettive e tagli diversificati. Obiettivo della pubblicazione è quello di fornire uno strumento di supporto a percorsi formativi sui vari temi dello sviluppo sostenibile in un’ottica di multidisciplinarietà e di interconnessione tra i diversi argomenti affrontati. Considerato l’attuale periodo storico, il testo include anche riferimenti agli impatti della pandemia da COVID-19 sul raggiungimento dell’Agenda 2030. Nello specifico, il volume affronta le disuguaglianze e la povertà in un’ottica di equità e giustizia sociale; approfondisce temi inerenti ad una sana alimentazione e nutrizione e alle buone pratiche di agricoltura sostenibile; analizza le interazioni tra economia, felicità e benessere; spiega il valore di un’istruzione di qualità e del raggiungimento della parità di genere ai fini dello sviluppo sostenibile.
Il testo esplora, inoltre, tematiche relative alla sostenibilità delle risorse idriche, energetiche ed economiche; indaga gli aspetti caratterizzanti il fenomeno della mobilità e dell’immigrazione, delle disuguaglianze e della decrescita; evidenzia il ruolo rilevante ricoperto dalle imprese nel conseguimento della sostenibilità e nella promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili; esamina il legame tra sostenibilità e sviluppo dei centri urbani; affronta il problema delle microplastiche e l’inquinamento dei fondali oceanici; illustra l’applicazione di soluzioni ecocompatibili grazie all’innovazione tecnologica; presenta i fondamenti biofisici e giuridici della sostenibilità, sottolineando infine l’importanza delle partnership globali per un’efficace attuazione dell’Agenda 2030.
La pubblicazione è sicuramente un utile supporto per la formazione degli studenti sul tema dello sviluppo sostenibile. L’attuale fase di ripresa post pandemia richiede un impegno concreto per sensibilizzare, educare e formare giovani e adulti sulle sfide dello sviluppo sostenibile, anche alla luce della reintroduzione dell’insegnamento di Educazione Civica, nelle sue tre componenti fondamentali: Costituzione, Sviluppo Sostenibile, Cittadinanza Digitale.
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