DA REGIONE 2,5 MILIONI PER EMPOWERMENT E REINSERIMENTO LAVORATIVO VITTIME VIOLENZA
DONNE, MATTIA (PD): DA REGIONE 2,5 MILIONI PER EMPOWERMENT E REINSERIMENTO LAVORATIVO VITTIME VIOLENZA. LAVORO COME STRUMENTO DI LIBERTA’
Pubblicato il bando per l’attivazione di percorsi di empowerment orientato all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza inserite nella rete dei centri antiviolenza e case rifugio. Tra le prime azioni del Protocollo per le politiche attive del lavoro siglato lo scorso 4 marzo dalla Regione Lazio e le parti sociali, il bando si rivolge alle associazioni che gestiscono le strutture e finanzia progetti personalizzati per creare un ponte con il mondo del lavoro.
“Con questo bando da 2,5 milioni di euro – significativamente tra le prime azioni messe in campo con il protocollo sulle politiche attive del lavoro – ribadiamo che il lavoro è il fondamento del nostro sistema di giustizia sociale e lo strumento di libertà ed emancipazione. Le donne, che già vivono una condizione di strutturale disuguaglianze nel mercato del lavoro, devono essere messe in condizioni di autonomia e indipendenza a partire da quella economica. Per questo sostenere percorsi di empowerment, tramite il rafforzamento delle competenze e l’orientamento personalizzato significa accompagnare le donne in un percorso di fuoriuscita dalla condizione di vittima e rimettere nelle loro mani il futuro”.
Così in una nota Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione lavoro e pari opportunità in Consiglio Regionale del Lazio
“Già nella legge 7/2021 sulla parità salariale e il sostegno all’occupazione femminile abbiamo previsto un focus specifico sul reinserimento lavorativo delle vittime di violenza e questo avviso si inserisce esattamente su tale linea d’azione che mira al potenziamento delle competenze e l’orientamento lavorativo come strumento di indipendenza e, quindi, libertà. Ringrazio l’Assessore Claudio Di Berardino per la sensibilità dimostrata su un tema cruciale soprattutto alla luce dei drammatici dati che la pandemia ci restituisce tanto sull’aumento della violenza di genere che sugli effetti della crisi sull’occupazione femminile”
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