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Il Ces, la più grande kermesse del mondo dell’elettronica di consumo, quest’anno è ritornata a Las Vegas. Oltre 3500 espositori, un giro d’affari da paura, un’indigestione di annunci (nel 2014 erano stati 20mila). Ormai tanto tempo fa, fu proprio a Las Vegas che furono presentati per la prima volta il videoregistratore, la telecamera portatile, il dvd e il Commodore 64. Reperti archeologici che sono la storia della tecnologia e senza i quali ora non avremmo queste altre novità.

Hanno fanno bella mostra tante ‘invenzioni’ folli, utili o meno, ma tutti, oggetti casalinghi di uso comune o da lavoro, hanno una caratteristica comune: sono resi intelligenti dall’inserimento di microchip e software concepiti per dotarli di un grado di decisionalità autonoma. Comunicano spesso tra loro via web, creando una rete di interazioni destinate a rendere la nostra vita più semplice. Almeno finché non diventeranno troppo intelligenti e si ribelleranno all’uomo. Così i nuovi Smartphone e Smartwatch che fanno da hub, oppure i braccialetti come Hiris che consentono per esempio di controllare l’impianto stereo con semplici gesti delle mani. Gli smartphone ormai sono diventati la vera chiave di accesso a una serie di servizi strategici, grazie alle numerose applicazioni installabili e gestibili con un semplice tocco. I produttori di televisori hanno presentato schermi giganti (minimo 55 pollici), curvi, sottilissimi e ad altissima risoluzione (3840 x 2160 pixel). Peccato che ancora non li si possa apprezzare appieno perché manca una libreria di film di eguale risoluzione… oltre al problema delle case piccole.
Nuovi walkman con l’audio in alta risoluzione e tecnologia dsee hx (Digital Sound Enhancement Engine), per il miglioramento digitale dei vecchi brani mp3. Usano un amplificatore digitale per l’elaborazione interamente digitale del segnale, quindi processano grandi quantità di dati audio in banda larga, riducendo al minimo rumore e distorsione. Supportano inoltre il codec ldac, nuova tecnologia audio di alta qualità, in modalità anche wireless via bluetooth, con trasmissione dati tre volte più efficiente rispetto al passato.
Abbiamo poi la telecamera Welcome, intelligente, capace di individuare tutti i membri di una famiglia grazie alla tecnologia di riconoscimento facciale. Welcome invia i nominativi delle persone che vede direttamente sullo smartphone dell’utente, permettendo di sapere in un istante chi è a casa. La vera novità però è un’auto stampata in 3D e iperconnessa. L’industria automobilistica già da tempo sta utilizzando le stampanti 3D per produrre componenti sempre più grandi che già fanno parte del prodotto finito, come nel caso di alcuni modelli che sono stati esposti dalla Ford, dalla Lamborghini e dalla Ferrari. Aziende che, sperimentando per prime la nuova tecnologia per produrre componenti e leghe metalliche, sono diventate leader nel settore. Oggi si producono oltre 100mila pezzi in additive technology, ma i maggiori costruttori automobilistici cominceranno a usare la stampa in 3D per costruire nuovi modelli di motori e scocche di grande unicità e valore commerciale.
C’è anche un prototipo di macchina che fa tutto da sola: è dotata di una sofisticata interfaccia che, grazie a radar e sensori, ‘legge’ in tempo reale l’ambiente circostante e le condizioni del traffico e trasmette queste informazioni al sistema di controllo del mezzo. Altro che maggiordomi di un tempo!