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Da Bach ai Queen passando per Mendelssohn, Čajkovskij, Ravel e Gershwin, con il famoso violinista Stefan Milenkovich

Da Bach ai Queen passando per Mendelssohn, Čajkovskij, Ravel e Gershwin,  con il famoso violinista Stefan Milenkovich
Febbraio 18
08:02 2020

Da Bach ai Queen passando per Mendelssohn, Čajkovskij, Ravel e Gershwin, con il famoso violinista Stefan Milenkovich questa volta anche direttore dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana

 

Sabato 22 febbraio 2020 alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per i concerti della IUC suona l’Orchestra Filarmonica Marchigiana con Stefan Milenkovich, il famoso violinista che da qualche anno si dedica con ottimi risultati anche alla direzione d’orchestra.

Il programma spazia da Johann Sebastian Bach a Freddie Mercury: si potrebbe dire che – se ci si passa il termine – saranno eseguiti due loro hit, il Concerto Brandeburghese n. 3 e Bohemian Rhapsody (qui nella trascrizione per violino e orchestra di Stefano Cabrera) che sono brani separati da duecentocinquanta anni ma hanno fatto entrambi la storia.

Milenkovic potrà dare il meglio di sé come violinista nello splendido Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn, tran i più ammirati ed eseguiti della musica romantica, di cui esprime allo stato puro alcuni aspetti tipici e inconfondibili, come lo slancio appassionato, l’estasi lirica e l’entusiasmo giovanile. Al periodo finale del romanticismo appartiene Valse-Scherzo in do maggiore per violino e orchestra, op. 34 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, col suo irrefrenabile slancio di danza e il suo acrobatico virtuosismo, che al centro del brano lasciano spazio a una delle tipiche grandi melodie del compositore russo, intrisa di malinconia. Milenkovich proporrà poi una versione per violino e archi di Tre Preludi di George Gershwin, che integrano l’irriverente vitalità del jazz e abbandono sentimentale. E per finire uno dei brani più funambolici di tutto il repertorio violinistico, Tzigane di Maurice Ravel, che rielabora in modo molto personale e suggestivo la musica degli zigani d’Ungheria.

Stefan Milenkovich è stato uno straordinario fanciullo prodigio. A dieci anni è stato invitato a suonare per il presidente Ronald Reagan, a undici per Mikhail Gorbaciov, a quattordici per Papa Giovanni Paolo II, a sedici anni ha festeggiato il suo millesimo concerto. Ora, a quarantadue anni, è un musicista maturo che alterna l’archetto del violino alla bacchetta del direttore d’orchestra: ha suonato con l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo,  l’Orchestra Nazionale del Belgio, la New York Chamber Orchestra e la Chicago Symphony Orchestra e con altre importanti orchestre d’Europa, Nord e Sud America, Asia ed Australia. La sua discografia include tra l’altro tutte le composizioni per violino solo di Bach e Paganini.

La FORM (Orchestra Filarmonica Marchigiana) è una delle tredici Istituzioni Concertistico Orchestrali Italiane riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si è esibita con grandi interpreti come Gidon Kremer, Vladimir Ashkenazy, Ivo Pogorelich, Uto Ughi, Salvatore Accardo, Alexander Lonquich, Mario Brunello, Luciano Pavarotti, Mariella Devia e ha effettuato tournée in Austria, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca, Francia, Oman, Israele, Palestina.

 

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