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Curzio Pagliari

Dal libro di Mirco Buffi – “Momenti Monticiani” edito dall’Associazione Culturale Photo Club Controluce

Tra gli artisti che più hanno dato a Monte Compatri, un posto di particolare rilievo va dato al pittore e scultore Curzio Pagliari (1913…1991).

Come la grande maggioranza dei monticiani, anche Pagliari è di estrazione contadina e questa modesta condizione sociale frena non poco il suo percorso artistico, ma non il suo spirito, la cui sensibilità lo porterà infine a far prevalere il suo estroso impeto e a fare dell’arte il suo motivo di essere.

Dopo aver svolto, in gioventù, svariati mestieri, trova nella lavorazione del marmo il compromesso che lo tiene vicino al mondo dell’arte, senza tralasciare quella che è la sua vera passione: la pittura, continuamente ispirata dall’esplosione vegetativa che adorna la sua Monte Compatri. L’attività di marmista lo porta a conoscere e a diventarne allievo, Giovanni Ordini, docente all’Accademia delle Belle Arti di Roma, il quale forma il giovane Curzio sulla tecnica della scultura del marmo.

Tra le principali opere da lui eseguite ed esposte a Roma, possiamo ricordare: “La Madonna della concezione in Nigeria”; “Il Redentore”, collocato all’ingresso del Cimitero Monumentale del Verano; “Il Cristo ecce Homo” in piazza S. Francesco in Trastevere; due bassorilievi in travertino all’interno della Banca Interfiume di via Po; un grande bassorilievo in travertino all’interno del Ministero della Sanità all’EUR; un altorilievo nella chiesa di Don Bosco. A Rocca Priora, nella chiesa Madonna della Neve, si trovano invece 10 quadri rappresentanti la vita di san Vincenzo e la statua in peperino “Fanciullo che studia”, monumento ai coniugi Vinci. A Monte Compatri, nelle adiacenze del palazzo comunale, si erge un bassorilievo monumento a Placido Martini e Mario Intreccialagli, due monticiani Martiri alle Fosse Ardeatine e, nel cimitero, un “Cristo Risorto” e una “Madonna Rosa Mistica”.

Nel 1935 Pagliari viene richiamato alle armi e inviato in Africa, dove vi rimane per alcuni anni anche dopo il congedo e dove lascia innumerevoli opere, sia di scultura che di pittura, nelle città di Mogadiscio, Iglole, Gabredare e Addis Abeba. Torna in Italia nel 1939, e a malincuore è costretto a riprendere la sua vecchia attività di marmista che svolgerà fino al 1960, quando finalmente si potrà dedicare interamente all’arte. Per il prof. Saltarelli, scultore a Parigi, Pagliari produce una serie di sculture collocate in una via centrale della capitale francese. Nel 1966-67 si dedica ad una serie di restauri presso il Vaticano. Nel 1968 ricostruisce la famosa Fontana dei quattro Mori a Marino e la fontana in piazza Madonna della Neve a Frosinone. Nel 1970 si ritira ed inizia la sua vita di pensionato, amato e stimato, come poc’altri, dai suoi concittadini. Muore il 13 settembre 1991; a lui Monte Compatri deve e gli riconosce, il merito di aver portato la nostra cittadina nel firmamento dell’arte.

Ricordi in un vecchio video

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