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Nei piedi e nello scatto la salvezza: correre, fuggire… ma non si scappa dal dolore e dai ricordi: la sofferenza impregna la notte, il giorno, fa condividere drammi e difficoltà facendo da molla alla solidarietà .
Cresce il ragazzo sfuggito alla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema, nell’agosto del 1944, rifugiatosi in un ospedale psichiatrico, nel quale i malati si sono organizzati fondando una comunità autonoma, con proprie regole e rispetto reciproco.

Il bel libro di Claudio Vergati, Cuore inquieto – Edizioni Forme libere, ci riporta indietro nel tempo facendoci rivivere la fase finale della seconda guerra mondiale in Italia. Il mondo dei matti con una loro logica si contrappone a una società in preda a una sanguinosa guerra civile, mettendo il lettore di fronte a questi due aspetti drammatici vissuti in quel periodo. Troppo in fretta maturerà il ragazzino, Corrado, sopravvivendo al dolore, alla violenza, alla strage, alla morte.
L’autore con un linguaggio asciutto, essenziale riesce a trasmettere al lettore vive emozioni, con una trama avvincente nella quale l’orrore della guerra non riuscirà a spegnere la speranza di sopravvivere e rinascere.
Proprio come il giovane protagonista, narcolettico, il lettore durante il racconto alterna momenti di lucidità e confusa irrealtà. Piacevole e scorrevole la lettura del romanzo gioca tra contraddizione e surrealtà, facendo toccare al lettore, dimensioni oniriche e fantastiche. Da leggere per non dimenticare quanto l’umana follia riesca a ottenebrare la mente, pur non essendo necessariamente pazienti di un manicomio. Anzi.