Cultura, innovazione e coesione sociale: così si fa impresa nel territorio vesuviano
L’evento di Invitalia e del Parco Archeologico di Ercolano per valorizzare la filiera culturale turistica e far nascere nuove imprese
22 aprile 2021
Una piattaforma di digital marketing per la realizzazione di video interattivi creati in real time dagli utenti; una app di servizi e opportunità per il tempo libero rivolta a persone disabili o con difficoltà motorie e un museo diffuso che punta al turismo di qualità poggiando sulla cooperazione e sulla sostenibilità del territorio.
Sono le tre idee diventate imprese grazie agli incentivi di Invitalia e raccontate nel corso dell’evento “La cultura diventa impresa. La tua. Gli incentivi di Invitalia per avviare un’impresa culturale nel territorio vesuviano” svoltosi il 22 aprile presso il Parco Archeologico di Ercolano.
L’incontro, il terzo della serie dopo gli eventi al Marta di Taranto e presso la Reggia di Caserta, nasce dalla collaborazione tra Invitalia, l’Agenzia di sviluppo del Governo e il Parco Archeologico di Ercolano. L’obiettivo è stimolare la filiera creativa delle imprese del territorio e promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale. Azioni, progetti, nuove imprese che guardano alle possibili connessioni con un attrattore culturale e turistico come Ercolano unico al mondo. Un motore rinnovato e potenziato grazie agli strumenti agevolativi di Invitalia, al fine di stimolare percorsi di autoimpiego.
In tre ce l’hanno già fatta e hanno raccontato le loro testimonianze:
Mario Amura, napoletano, 48 anni e numerose esperienze nel mondo del cinema, ha fondato Emoticron, una startup innovativa che, con l’aiuto di Smart&Start Italia, ha progettato, sviluppato e brevettato “Phlay” una piattaforma di digital marketing per video interattivi, che consente di “suonare con le immagini” e montare video in real time coinvolgendo l’utente nella realizzazione di una sua personale visione di un contenuto brandizzato. La tecnologia alla base del progetto è oggetto di ben 7 brevetti.
Ilaria Bosco, 34 anni, anche lei di Napoli, laureata in Scienze della Comunicazione, è partita invece da un’esperienza familiare: quella di un nipotino affetto da una rara forma di distrofia muscolare, per dare vita all’APP “TU PUOI”, che offre un servizio a forte impatto sociale: facilita infatti la ricerca di servizi ed opportunità per il tempo libero, come luoghi di arte e cultura, strutture ristorative, parchi, centri sportivi, parcheggi, studi medici etc. a persone con ridotte o nulle capacità motorie. L’APP è stata finanziata con gli incentivi di Resto al Sud.
Infine Emilio Casalini, 52 anni, giornalista esperto nella narrazione delle identità dei luoghi, è il direttore creativo del Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca, finanziato con gli incentivi di Cultura Crea. Il Museo, considerato tra le best practice più innovative del turismo italiano e dunque replicabile sul territorio, punta ad un turismo di alta qualità attraverso un ecosistema cooperativo, partecipato e inclusivo: offre moltissime esperienze laboratoriali che immergono il visitatore nella tradizione e nell’arte del territorio, facendolo entrare in contatto diretto con la comunità di cui condivide saperi e quotidianità.
Il Parco ha posto l’accento sulla testimonianza di due giovani imprenditrici del territorio che con impegno, creatività e coraggio hanno saputo dare nuovo slancio a raffinate ed originali attività artigianali.
Nunzia Laura Saldalamacchia, archeologa napoletana, ha saputo trasformare studi e passione per l’antico in un apprezzato brand di gioielli ispirati all’archeologia, creando un’azienda in costante crescita, con ordinativi che giungono da ogni parte del mondo.
Giovanna Basile, Direttore creativo e CEO di Hebanon Fratelli Basile-1830, è ai vertici della storica azienda campana che reinterpreta in un linguaggio moderno e contemporaneo le antiche arti dell’ebanisteria classica, tramandando storie, esperienze e progetti di una famiglia del sud protagonista del Made in Italy da cinque generazioni.
La collaborazione con il Parco, oltre ad incrementare il know how delle due aziende, ha contribuito a valorizzare il patrimonio storico-archeologico del sito UNESCO, dimostrando ancora una volta l’importanza della sinergia tra attrattore e territorio, in un rimando di stimoli e suggestioni che possono concretamente innescare e rafforzare positive dinamiche di sviluppo.
L’intervento del prof. Luigi Maffei, Pro Rettore per l’Innovazione Informatica e Tecnologica dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha voluto sottolineare l’importanza di percorsi formativi adeguati in grado di favorire l’inserimento dei giovani laureati nel tessuto lavorativo, con conseguente beneficio sociale, economico e culturale per le comunità locali. In questo senso, la convenzione stipulata dal Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Ateneo campano con il Parco, attraverso la condivisione di conoscenze e competenze, offrirà agli studenti stimoli per sperimentazioni innovative e di alta formazione specialistica.
Ernesto Somma, Responsabile Incentivi e innovazione Invitalia, ha dichiarato: “l’attività che stiamo svolgendo ormai da mesi, in collaborazione con attrattori culturali unici come il Mann, la Reggia di Caserta e il Parco Archeologico di Ercolano si è rivelata una scelta vincente: sono moltissime le idee imprenditoriali di qualità che stanno emergendo e che pensiamo di finanziare grazie ai nostri incentivi, che si rivolgono alle imprese innovative, culturali e sociali”.
Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano ha aggiunto: “Mai come oggi, in questo momento di sfide e ripartenze, il Parco Archeologico di Ercolano rappresenta una luce di speranza per il territorio. Un territorio con il quale si vuole dialogare e che deve diventare protagonista nella lettura e rielaborazione dei valori culturali e identitario del sito UNESCO. Ci aspettiamo che Ercolano sia fucina di idee innovative e sostenibili a favore dell’imprenditorialità giovanile, nell’ambito non solo del turismo culturale ma soprattutto della vita quotidiana dei cittadini che di questi beni sono proprietari ed eredi.”
Jane Thompson, responsabile dell’Herculaneum Conservation Project, è l’unica straniera tra i presenti, ma conosce il territorio molto bene avendo guidato, dai suoi esordi ad oggi, 20 anni, il partenariato pubblico-privato con il Parco Archeologico di Ercolano. Partenariato che ancora oggi risulta essere il più importante esempio per il patrimonio archeologico in Europa. Lei ha evidenziato come “il fattore che ha determinato il successo della collaborazione voluta dal Packard Humanities Institute è la scelta di aver sempre messo al centro delle sue azioni l’importanza del territorio e della comunità locale. Questo approccio ci ha consentito di considerare le potenzialità immense di questo territorio che non si esauriscono nella presenza del sito archeologico, con le innumerevoli risorse e capacità locali che lo caratterizzano rendendolo un unicum nell’area vesuviana. Se il patrimonio culturale non ha un ruolo nel presente, non ci sarà nel futuro” proprio come ci conferma la Policy UNESCO del 2015 relativa al patrimonio mondiale UNESCO e lo sviluppo sostenibile a cui la Thompson ha contribuito.
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