Cultura è lavoro. Il Paese ci guadagna. Le persone contano, le qualità costano, le competenze si pagano
“Negli ultimi mesi assistiamo all’indifferenza arrogante da parte del Governo e degli Enti locali verso gli specialisti dei beni culturali – spiega Salvo Barrano, Vicepresidente di Confassociazioni e portavoce del Coordinamento Confassociazioni Beni Culturali – attraverso scelte che sacrificano le competenze in nome di una spregiudicata “gestione a costo zero”. Le iniziative del Governo e dei Sindaci rappresentano la resa delle istituzioni, che liquidano per sempre intere generazioni di professionisti e gli investimenti occorsi per formarli, favorendo una concorrenza al ribasso che non genera né valore né sviluppo”.
“La conoscenza e la professionalità – prosegue Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni – rappresentano un valore e vanno sempre retribuite in maniera adeguata. Chi non lo fa si assume la grave responsabilità di svalutare un patrimonio unico di competenze e di innalzare i livelli di disoccupazione intellettuale. Le risorse si possono trovare, ma occorre sedersi e ragionare insieme per programmare priorità ed interventi”.
“Ci attendiamo – conclude Barrano – che il ministro Franceschini sappia cogliere l’opportunità per fare davvero del Mibact il Ministero Economico più importante della Repubblica e non solo uno strumento, per quanto sofisticato, di propaganda politica”.
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