Cristina Comencini alla Mondadori: il cinema, le lettere, la fantasia e un romanzo destinato a far strada
Sabato pomeriggio intenso ed emozionante alla Mondadori di Velletri, con la scrittrice, regista e sceneggiatrice Cristina Comencini. Garbata, con un eloquio pungente e accattivante, simpatica e disponibile, la figlia del grande Luigi ha presentato, intervistata da Ezio Tamilia, il suo ultimo libro edito da Einaudi, Da soli. Si tratta, come specificato dalla stessa autrice, di un romanzo che mette insieme quattro personaggi forti e diversi. La narrazione entra nelle dinamiche dei rapporti di coppia, affrontando con vigore lo stato della solitudine: bisogna necessariamente fare i conti con il proprio passato, per evitare di assuefarsi alla quotidianità, mandando avanti dei rapporti di routine che però poco hanno a che vedere con il sentimento allo stato puro. Nel romanzo ci sono anche dei cenni autobiografici, ma soprattutto la volontà da parte di Cristina Comencini di analizzare un periodo particolare della vita di due coppie che si riscoprono adulti vivi ma ricchi di rimpianti e sconcertati dalla libertà derivata dalla fine delle rispettive relazioni. L’incontro con Cristina Comencini, però, ha spaziato molto anche su diversi temi, a cominciare da quello dei giovani, anch’essi soli e troppo spesso privi di riferimenti (“La mia era una famiglia – ha raccontato l’autrice – dove il senso civico aleggiava sempre, c’era un’educazione intransigente”). Fervente femminista, anche se la definizione non calza a pennello alla scrittrice, la Comencini si è detta convinta fortemente che la parità di genere sia ormai contingente allo stato dei fatti: “Una volta bisognava lottare per avere un lavoro, oggi le donne hanno dimostrato di saper lavorare bene occupando gli spazi lavorativi, per cui possono essere alla pari degli uomini nei ruoli”. Riguardo al rapporto con il cinema (e con la televisione), la figlia del grande regista Luigi nel raccontare che il padre mai avrebbe voluto vedere le sue quattro figlie nel mondo dello spettacolo, ha dichiarato il suo modo di lavorare: “Mio papà non voleva che noi facessimo cinema o televisione, ma come tutti i figli abbiamo fatto proprio l’esatto opposto di ciò che la famiglia ci diceva, per poi parzialmente pentircene in certi aspetti. In ogni caso, credo che il cinema debba tornare a fare il cinema. La commedia va bene, ma il fatto che si producano in maggioranza commedie non è edificante. La forma della televisione è molto diversa, spero che il cinema italiano riprenda le sue caratteristiche classiche che non sono quelle del thriller che pure attrae molto. Per me è difficile ma stimolante lavorare su più fronti. La scrittura di un romanzo è completamente diversa da quella di una sceneggiatura, anche se i piani poi possono incrociarsi nel momento della trasposizione. Chiaramente, però, le basi di partenza sono differenti: un libro nasce con le idee intime, viene scritto senza la prospettiva di un apparato cinematografico. Anche se poi alle volte mi rendo conto che i miei romanzi si prestano bene al cinema”. Madre del Ministro uscente Carlo Calenda, Cristina Comencini è stata interrogata da Ezio Tamilia sulla situazione politica: pur senza scendere nei dettagli, l’autrice ha auspicato un governo responsabile e soprattutto una classe politica che abbia voglia di fare, competenze, strategia, gavetta e preparazione in termini legislativi. In chiusura, diverse domande sono state fatte alla scrittrice, una in particolare sulla copertina: Da soli, infatti, è un libro che si presenta con un fondo bianco e quattro finestre, dalla prima delle quali emerge un drappo rosso: “Le quattro finestre possono essere i miei personaggi, quattro solitudini, ma il primo lancia una specie di grido d’aiuto”, ha svelato la Comencini, dando una delle tante possibili interpretazioni alla copertina di un romanzo sicuramente interessante e destinato a proseguire la propria scalata al successo. Per la Libreria Mondadori, che ha registrato un altro “tutto esaurito”, in programma due appuntamenti dopo l’intenso aprile: il 4 maggio, venerdì, alle ore 18.30 sarà protagonista il veliterno Aurelio Picca, scrittore di fama internazionale, con Arsenale di Roma distrutta. Martedì 8 maggio, sempre alle 18.30, nel Bookstore di via Pia Sara Rattenni presenterà Uomini che restano.
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