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 CRIF – RIFLETTERE INSIEME, PER DIRE E AGIRE CON CONSAPEVOLEZZA

 CRIF –  RIFLETTERE INSIEME, PER DIRE E AGIRE CON CONSAPEVOLEZZA
Maggio 25
11:18 2020

 CRIF – Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica:

RIFLETTERE INSIEME, PER DIRE E AGIRE CON CONSAPEVOLEZZA

 

Grazie al Progetto “La nostra buona stella” il CRIF (Centro di Ricerca sull’Indagine filosofica*) ha iniziato dei percorsi di Pratica filosofica di comunità (PFC) in diversi Istituti del territorio: l’I.C. “Amari-Mercuri” (Ciampino-Marino), la Scuola Media “U. Nobile” (Ciampino), l’I.C. “Primo Levi” (Frattocchie, Marino), l’I.C. “Santa Maria delle Mole” (Marino) e l’I.C. “Castel Gandolfo”.

Sono state avviate delle Comunità di ricerca filosofica con studenti e studentesse, con gruppi di insegnanti e con gruppi di genitori, in cui, attraverso il dialogo riflessivo, si è ragionato insieme su una serie di temi. Attraverso la Pratica Filosofica di comunità, secondo il modello della “Philosophy for Children” ideata da M. Lipman e dai suoi collaboratori, si sono approfondite questioni come la relazione educativa e i presupposti che muovono ciò che facciamo abitualmente, le idee che ci spingono ad agire anche “senza pensarci”.

Nel percorso con i ragazzi, tenendo conto del target fondamentale degli adulti di riferimento (genitori e docenti), si è messa in campo ed evidenziata l’opportunità di una nuova modalità formativa (apprendimento/insegnamento) integrativa e alternativa rispetto a quelle adottate nella comune prassi scolastica.

Nell’attività con i docenti è emersa l’interdipendenza di “scuola e società”, e il valore sociale dell’educazione è stato riconosciuto come aspetto essenziale della relazione formativa, soprattutto in termini di promozione dell’autonomia come possibilità di esprimere il desiderio di apprendimento senza il quale nessun insegnamento significativo è possibile. Una nuova idea della didattica, non solo come trasmissione o reinterpretazione soggettiva da parte dell’insegnante di saperi già codificati, ma come processo di ricerca comune. Nelle comunità di ricerca più interlocutori alla pari partecipano al dialogo attraverso domande aperte e non retoriche, diverse da quelle utilizzate più comunemente nella valutazione scolastica.

Anche negli incontri con i genitori, a partire da una riflessione sul ruolo delle agenzie educative fondamentali (famiglia e scuola), è stata rilevata l’importanza di impegnarsi  nello sviluppo della ragionevolezza, un aspetto sempre più importante nell’educazione, considerato l’aumento crescente della razionalità tecnologica che rende più complessa la comprensione di ciò che ci circonda.

I percorsi che si stanno realizzando promuovono quindi – a partire da materiali o situazioni stimolo – la socialità, la prontezza a pensare e la capacità di utilizzare i dubbi in modo costruttivo per riflettere sulle idee implicite nei propri comportamenti, mettendo in gioco le nostre opinioni/conoscenze, valori e azioni. Sono state prese in esame le istituzioni sociali all’interno delle quali viviamo e i ruoli che giochiamo in esse: essere parte di una famiglia, studenti/insegnanti in una scuola, individui di una società, etc. comporta la consapevolezza di concetti come identità personale, comunità, diritti, libertà, giustizia, democrazia. La riflessività è, quindi, il criterio principale della cittadinanza responsabile. Come cittadini di una società democratica non dobbiamo essere soltanto informati, ma anche riflessivi: non solo conoscere i problemi e le soluzioni già utilizzate, ma anche ragionare su di essi e immaginare alternative possibili.

I comportamenti individuali, anche all’interno delle pareti domestiche, hanno comunque una dimensione sociale. Ciò è risultato ancora più vero in questo periodo emergenziale in cui il “resto a casa” rappresenta una scelta “politica”, nel senso che tiene in considerazione la “polis”, la comunità di cui siamo e scegliamo di fare parte. Non si tratta perciò soltanto di rispetto delle regole imposte dai decisori politici, ma della nostra responsabilità (della nostra capacità di rispondere) scegliendo di “prendere le distanze” per “stare vicini”.

Anche il dialogo in modalità “virtuale” ha consentito un’esperienza di “vicinanza”: la condivisione di un tempo, di uno spazio (le “finestre” di un monitor ci hanno consentito di “metterci la faccia”), il coinvolgimento del corpo (sebbene in parte), e quell’impegno necessario ad interrogare le nostre esperienze quotidiane. Dal “distanziamento sociale” è emersa quindi  un’esperienza complessa, come opportunità di sperimentare alternative al modo di pensare e confrontarci, inaspettate implicazioni e conseguenze dei nostri pre-giudizi e nuove possibilità di azione.

Dando spazio a quegli aspetti della vita più semplici ma importanti perché spesso abbiamo sotto gli occhi ma non sempre consideriamo (ad esempio le attività casalinghe), si è tornati alla cura di noi e degli altri, tornando ad apprezzare la responsabilità come un momento di libertà: perché qualsiasi azione, anche la più semplice, comporta una scelta, più o meno consapevole. Riflessioni che erano iniziate prima dell’attuale fase emergenziale e che questa ha reso ancora più necessarie e vitali.

La Pratica filosofica di comunità ha accettato la sfida ambiziosa di giocare un ruolo sociale importante su un terreno eccezionale, determinato dalla condizione di una “realtà digitale” come l’unica possibile in questa fase: fare filosofia come attività sociale in grado di attivare esperienze di solidarietà sociale, comunità di pensieri e vicinanza a partire dall’esperienza comune.

 

*per approfondimenti: www.filosofare.org

 

Il progetto “LA NOSTRA BUONA STELLA. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro” si propone di realizzare un insieme di azioni coordinate tra istituzioni locali, scuole, terzo settore e associazionismo per costruire un modello integrato di welfare community sul territorio dei Castelli romani per costruire una proposta educativa integrata, con al centro l’istituzione scolastica, che, assistita ed integrata dalle energie e dalle professionalità dei soggetti coinvolti, possa arginare i fenomeni di dispersione legati alla condizione personale e/o famigliare degli studenti e offrire una reale opportunità di crescita a tutto il sistema educativo territoriale e ai suoi destinatari.

 

Partner del progetto sono:

l’Associazione Arianna Onlus capo progetto

  • Regione Lazio;
  • Comune di Albano Laziale;
  • Comune di Castel Gandolfo;
  • Comune di Marino;
  • CNR – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali;
  • Scuola Media Statale Umberto Nobile;
  • Istituto Comprensivo Antonio Gramsci;
  • Istituto Comprensivo Primo Levi;
  • Istituto Comprensivo Santa Maria delle Mole;
  • Istituto d’Istruzione Superiore “Via Romana 11/13”;
  • Impresa Sociale Borghi Artistici;
  • Centro di ricerche e studi sui problemi del lavoro dell’economia e dello sviluppo – CLES srl;
  • CRIF Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica;
  • Gnosis Cooperativa Sociale Onlus;
  • Fondazione Il Campo dell’Arte;
  • Associazione di Promozione Sociale Il Colle Incantato;
  • Marino Aperta Onlus;
  • Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca Onlus;
  • Punto a capo Onlus;
  • SOS Teniamo Famiglia Onlus.

 

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