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COVID-19 CICLO DEI RIFIUTI E 5G

COVID-19 CICLO DEI RIFIUTI E 5G
Agosto 18
14:49 2020

In un recente articolo titolato “Contro la pandemia della falsa scienza“, pubblicato dalla rivista LEFT e firmato dalla scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo si legge “……. Gli scienziati non possono esimersi dal mettersi in gioco e dal partecipare alla costruzione della società portando la loro voce in ogni dibattimento pubblico affinché i fatti documentati e controllabili possono essere esaminati e costituiscano le fondamenta su cui costruire decisioni legislative giuste e nell’interesse pubblico. Per svolgere questo ruolo ogni giorno, c’è la necessità di presentarsi come un modello di comunità fatta da individui che si interrogano e si confrontano pubblicamente, anche aspramente e senza omertà, per il valore delle prove, controllandosi quotidianamente e arricchendo così di controlli e validazioni ogni teoria. Una comunità di pari che non aspetta la pressione di un’opinione pubblica e che nelle sue linee ispiratrici rifugge ogni autoritarismo e gerarchia precostituita, e dove la componente reputazionale, prima ancora di qualsiesi intervento regolatorio pure auspicabile, se ragionevole ed equilibrato, è essenziale perché vi sia la libertà di guardare negli occhi ogni collega e riconoscerne la garanzia che il metodo sia quello condiviso, trasparente, intellegibile, verificabile. ……”

E’ con questo spirito che Velletri 2030 cerca di fare luce sui temi “Covid-19 e ciclo dei rifuti” e “5G e diffusione del Coronavirus“,  rifacendosi a due Documenti rilasciati recentemente da due Commissioni Parlamentari ai temi dedicate.

Il Documento “Emergenza Epidemiologica Covid-19 e Ciclo dei Rifiuti“, rilasciato in data 8 luglio 2020 dalla “Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al Ciclo dei Rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate“, (scaricabile da: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1157681.pdf ) parte dalla constatazione che le caratteristiche dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sono tali da incidere su aspetti sanitari ed economici, affrontati con diversi strumenti normativi, ma anche sui costumi sociali e sulla capacità di risposta nel settore dei servizi essenziali, tra cui la gestione del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento.

Va considerato, in ogni valutazione da compiere sugli eventi verificatisi a partire dal gennaio 2020, che la stessa comunità scientifica globale si è trovata di fronte a una totale novità. Le conoscenze si sono andate stratificando (e consolidando) solo nel corso del tempo attraverso lo scambio di informazioni e il dibattito pubblico della comunità scientifica, con una ricerca ancora in pieno corso. Nel campo della gestione del ciclo dei rifiuti sono emerse esigenze di tutela della salute pubblica e dell’ambiente, nonché di sicurezza per i lavoratori del settore e di garanzia del mantenimento e implementazione delle capacità organizzative e tecnologiche dell’impiantistica nazionale.

Ascoltati i responsabili dei principali Enti di Ricerca in Italia, nella relazione vengono espresse alcune notazioni sul contesto normativo delineatosi durante l’emergenza e sulla produzione e gestione dei rifiuti, nonché previsioni qualitative, indicazioni, progetti e proposte per le fasi successive non emergenziali, anche in relazione a potenziali fenomeni illeciti.

Nell’audizione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del 7 maggio 2020 e in quella dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 12 maggio 2020 è stato affrontato anche il tema del possibile rapporto tra inquinamento atmosferico e contagio. Secondo gli auditi l’affermazione che il particolato possa essere un carrier di particelle virali non poggia su adeguata sperimentazione ma rimane un’ipotesi da verificare.

Il Documento “Sulle nuove tecnologie nelle Telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei Big Data” approvato all’unanimità da tutte le forze politiche dopo oltre 50 audizioni di esperti, rilasciato dalla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati nella seduta del 9 luglio 2020, (scaricabile da https://www.startmag.it/wp-content/uploads/Documento-conclusivo-Indagine-5G-1.pdf ) parte dalla constatazione che la pandemia e il successivo lockdown hanno fatto emergere alcune importanti lacune e, tra queste, il tema della scarsa alfabetizzazione digitale degli italiani, nonché la necessità di disporre di adeguate Infrastrutture Digitali.

L’indagine conoscitiva ha inteso soffermarsi in particolare sugli sviluppi legati al 5G. Ad oggi tutte le sperimentazioni hanno dimostrato in modo inequivocabile che il 5G è una leva fondamentale per l’efficienza e la competitività dei settori produttivi e che senza uno sviluppo rapido ed omogeneo di questa rete l’Italia rischia di essere fortemente penalizzata.

Nel corso dell’indagine conoscitiva è stata dedicata particolare attenzione al tema dell’esposizione alle onde elettromagnetiche e dei possibili rischi per la salute. Ampio oggetto di dibattito nel corso delle audizioni sono stati i limiti alle emissioni elettromagnetiche previsti dalla normativa vigente. Concludendo che gli studi su possibili effetti nocivi debbano continuare e che, nonostante le spinte degli operatori di telecomunicazione, non è previsto il superamento della soglia di intensità di campo elettrico in Italia, che ricordiamo è di 6 Volt/metro e di dieci volte più bassa di quella della maggior parte degli altri Paesi europei. L’Istituto Ramazzini ha sottolineato l’importanza di svolgere ulteriori ricerche, mentre il Centro Radioelettrico sperimentale Guglielmo Marconi (CReSM) ha richiamato la necessità di rispettare la normativa italiana.

Durante gli ultimi mesi, forse anche a causa di frottole spaventose che correlavano la tecnologia 5G alla diffusione del Coronavirus, ci sono stati, purtroppo, circa 500 sindaci in Italia che hanno emesso atti volti a limitare la diffusione della tecnologia 5G sui loro territori. In realtà, questi provvedimenti hanno effetti quasi tutti nulli, perché di fatto viziati da un abuso di potere. Quello che è emerso nella conferenza stampa di presentazione del Documento è che l’atteggiamento migliore verso i sindaci sia quello dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), cioè a dire mettere a disposizione esperti che possano rispondere a dubbi e domande degli Amministratori locali, sgombrando il campo dalle fake news legate agli impatti sulla salute umana e mettendo a punto una Guida Informativa dettagliata per le Amministrazioni comunali (scaricabile da https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2020/05/Nota-informativa-su-5G.pdf ).

Tutti materiali utili per un confronto su basi scientifiche “Contro la pandemia della falsa scienza“.

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