Covid-19
La fase1 ha comportato uno stato di lockdown (protocollo di emergenza che ha limitato la libertà) non indifferente. Con l’entrata in vigore della fase2, c’è più libertà ma il virus si fa ancora sentire. E’ una pandemia: presente un po’ in tutto il Globo. Gli effetti, in generale, del virus sono: asintomaticità, influenza, polmonite, infiammazioni, spossatezza, perdita del gusto, decesso. Dipende dal soggetto che “lo ospita”. Ha generato focolai che sono stati individuati e contenuti. I parchi e i giardini pubblici sono stati generalmente riaperti. Dobbiamo far sì che l’infezione regredisca e che si torni alla normalità. Pertanto il contagio va bloccato definitivamente. Come? Rispettando le prescrizioni: mascherine e distanze di sicurezza. Il virus non va sottovalutato, bisogna proteggersi e proteggere tramite una condotta responsabile. Aperture differenziate, controlli, mascherine, tamponi, test sierologici, rivelatori della temperatura corporea, distanziamento, no assembramenti, lavaggio frequente delle mani, sanificazione, gel igienizzanti, barriere divisorie, quarantena, lavoro da casa, disinfettanti, convivenza, l’APP, istruzione e attività commerciali sospese, famiglie in difficoltà e i luoghi di culto. Tutti hanno il dovere di effettuare un lavoro territoriale tramite appunto una condotta doverosa, rispettosa delle prescrizioni emanate. Il virus, in generale, ha una struttura semplice: la terminologia deriva dal latino e significa “veleno” ed è costituito da materiale genetico e da una membrana di proteine di rivestimento. Se non vogliamo aggravare l’attuale situazione sanitaria, economica e sociale, un piccolo sforzo per debellarlo è necessario. La scienza sta cercando un vaccino, un farmaco, il plasma, una terapia… Evitare un aggravio del sistema sanitario, già sottoposto a un grande stress, è necessario. La Commissione europea (Bruxelles) stima che per l’Italia il deficit si attesterà per il 2020 all’11,1% (nel 2012 al 5.6%); mentre il debito/PIL 2020 al 158,9% (nel 2021 al 153.6%). Anche l’economia in crisi quindi: MES, sussidi, bonus, linee di credito, fondi, cassaintegrazione, forme di reddito, indennità, aiuti fiscali, aiuti solidali… Inoltre, per la mole di mascherine e quant’altro necessario ad affrontare la pandemia, più questa dura, più si produce materiale da smaltire che, se male gestito, alla fine potremmo ritrovarcelo nel mare, come microplastica, comportando inquinamento e danno ambientale. In ambito del diritto, l’art. 16 Cost. afferma che “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza…”; mentre l’art.32 Cost. stabilisce che: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”, comprensiva della salubrità ambientale. L’art.438 c.p. prevede il reato di Epidemia, e poi l’art. 452 c.p., l’art. 185 c.p., l’art. 2043 c.c., l’art. 2059 c.c. (nesso causale, accertamento medico-legale) e le sentenze della Corte Costituzionale n.88/79, n.307/90 (danno alla salute)… L’art.2 TUE stabilisce che: “L’unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani…”; mentre l’art. 168 TFUE che: “Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana. L’azione dell’Unione, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all’eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale…” Relazione virtuale e interpersonale; la libertà in sé e la libertà di curarsi. Stato di emergenza, decreti, misure di contenimento, paura, sindromi (es. sindrome della capanna), il comportamento preventivo che è in sé semplice (mascherine e distanziamento), come la struttura di un virus, ma quest’ultimo è anche mortale. La fase3 e la normalità: blocchiamo il virus, servizi pubblici efficienti ed efficaci, e non facciamo il passo più lungo della gamba. “Non dire gatto se non l’hai nel sacco”.
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