Così va il mondo
Ho dato un rapido sguardo alla stampa italiana (per non parlare del web) delle ultime settimane ed ho rilevato che le pagine scandalistiche dedicate alle faccende interne vaticane sono centinaia mentre ben poche sono attente alle stragi di cristiani che avvengono quasi quotidianamente in Nigeria e altrove nel mondo. Non entro nel merito se la morbosa attenzione verso Oltretevere sia fondata o meno, non è questo il punto, mi limito però ad una constatazione che cioè entrambe le scelte mediatiche (straparlare di una cosa e sottacere dell’altra) pur apparentemente slegate fra loro denotano a mio avviso il medesimo sentimento: un malcelato compiacimento.
E tale sentimento multiforme mira ad un solo obiettivo: l’eliminazione di Cristo dalla scena del mondo. La Chiesa cattolica, pur con tutte le sue manchevolezze anche gravi, resta comunque l’unico baluardo dinanzi alla deriva morale e relativista della società contemporanea. Un grillo parlante cui far fare la stessa fine di quello di Pinocchio. Gettarle più fango di quanto già ne sia carica, vuol dire mirare surrettiziamente a far implodere e affondare la nave di Pietro, manovra questa che già fallì altre volte in passato di cui l’ultima nel 1870 con la presa di Roma. Il genocidio cristiano in terre lontane avvicina il tempo di quello in terre più prossime, compresa la stessa Europa che – stranamente (?) – si oppose con vigore inconsueto a che nella Costituzione europea fosse inserita un’apodittica e “innocua” constatazione: le radici giudaico-cristiane della civiltà occidentale. Chi, o meglio, cosa c’è dietro questo vasto progetto? Ognuno si faccia questa domanda e provi a darsi una risposta. La mia qual è? Essa non ha alcun valore né importanza.
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