“Cosa sono io” di Arnaldo Benini
Quando un neurochirurgo è anche un umanista appasionato ed esperto come lo è Arnaldo Benini, nascono libri interessanti che ci spiegano come sia effettivamente possibile colmare il vuoto nato dall’annosa separazione tra scienza e filosofia, e per di più, basandosi tanto sui dati certi provenienti dalla letteratura medico-scientica quanto sull’incessante lavoro della ricerca ermeneutica. “Che cosa sono io” (Garzanti, 2009) parte dall’antico dilemma cartesiano per spiegare attraverso il suo duplice sguardo i meccanismi di funzionamento e la natura della coscienza per giungere a un finale del tutto inaspettato che mette il neuroscienziato di fronte al limite della concretezza: i meccanismi del cervello possono determinare sia la mente che il pensiero ma ci dicono ancora molto poco sulle questioni relative all’ identità e alla libertà dell’uomo. Forse una specie intellettualmente più avanzata della nostra potrebbe riuscire a dipanare quelle questioni che per noi restano ancora insondabili: questo almeno è ciò che credono i filosofi misteriani come Benini. Tuttavia, se è vero che l’autoriflessività della coscienza non è un dono di natura trascendentale o divina ma il frutto di un complesso intrico di cellule, molecole e impulsi elettrici, ancora non sappiamo come e perché, ad un certo punto della storia della specie umana, ci sia stato quello scarto evolutivo che ha permesso all’uomo di differenziarsi dagli scimpanzè e acquistare l’”anima”. L’enigma dell’”anello mancante” non viene risolto in queste pagine ma l’escursus storico della tradizione filosofica, legandosi alle risposte della medicina, muove da innumerevoli analogie per offrire numerose, nuove risposte.
Arnaldo Bernini è docente di neurochirurgia e neurologia all’università di Zurigo. Ha pubblicato saggi su Vesalio, sulla fisiologia del dolore di Cartesio. Ha curato l’edizione italiana di due libri di K. Popper , numerosi saggi su B. Croce e T. Mann. Ha inoltre scritto libri sul problema dell’eutanasia nella coscienza del medico, sullo stato vegetativo permanente e sui problemi etici della genetica.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento