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Cortina d’Ampezzo – La musica come risorsa diplomatica

Cortina d’Ampezzo – La musica come risorsa diplomatica
Agosto 09
10:55 2022

Giovedì 11 agosto alle 18.00 primo appuntamento del ciclo di incontri “Musica&” al Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo (BL). A discutere di “Musica & Diplomazia” interverranno Pier Francesco Zazo, ambasciatore a Kiev, Andrea Angeli, funzionario italiano ONU, Gerardo Pelosi, inviato diplomatico del Sole24ore. Al pianoforte Roberto Prosseda.

Inaugura giovedì 11 agosto alle 18.00 la seconda edizione di “Musica&”, ciclo di eventi di musica e cultura, sotto la direzione artistica Mattia Rondelli, organizzati con la collaborazione di CortinAteatro che per il Comune di Cortina organizza la stagione teatrale e musicale annuale, nella splendida cornice del Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo (BL).

Tema del primo incontro sarà “Musica & Diplomazia”. Pier Francesco Zazo ambasciatore a Kiev, che interverrà via zoom, Andrea Angeli, per più di 30 anni funzionario ONU-NATO nei principali teatri operativi e Gerardo Pelosi, corrispondente diplomatico del Sole24ore, dialogheranno sull’arte della diplomazia e la “polvere dei palcoscenici” con Mattia Rondelli e il pianista Roberto Prosseda che, seduto al pianoforte, interloquirà con l’esecuzione di grandi pagine musicali eseguite ad hoc per arricchire e stimolare ulteriormente il dibattito.

La musica è un linguaggio in cui, forse non senza paradossi, contenuti spesso indeterminati si rivelano essere i più veri e più profondi. È una lingua poetica che, indipendentemente dalla presenza o meno di un qualsiasi testo, non definisce un oggetto ma suscita in ciascuno degli ascoltatori emozioni talora ancestrali, profonde e dunque vere. Se condivisa, è da sempre e per certo motivo di unità di pensiero, di sentimento e di spirito. Ci si può chiedere dunque, se essa sia stata, sia attualmente e non possa diventare una vera e propria risorsa diplomatica.

 Quanto meno nei secoli addietro il confine tra diplomazia e spionaggio era davvero sottile, per non dire labile, ma tante sfaccettature ed intrighi trasversali, di certo accaduti, sono sfuggiti a tante, troppe, pagine della nostra Storia, che, nell’istruzione “canonica” viene insegnata per singoli settori, definiti da schemi di sintesi frequentemente ridotti e alla prospettiva univoca e non sempre ben informata del docente.

Alcuni studiosi hanno lasciato traccia nelle loro ricerche di come la presenza di artisti nelle corti rinascimentali potesse essere strumento diplomatico per i tanti regni e casate che allora dominavano l’Europa. Si veda ad esempio il volume Apollo e vulcano. I mercati artistici in Italia (1400-1700) di Guido Guerzoni edito da Marsilio.

Applicato alla musica, è quindi lecito chiedersi se fatti e opere di grandi compositori possono allora aver avuto una valenza politica e diplomatica. È noto a tutti infatti che, come esempio, compositori quali Claudio Monteverdi, Giambattista Viotti, Wolfgang Amadeus Mozart o Dmitri Shostakovich siano stati protagonisti tramite opere, libretti, viaggi, relazioni, collezioni o iscrizioni alle diverse logge massoniche europee di rapporti politici internazionali, dunque probabilmente anche diplomatici.

Venendo al’900, il libro di Alex Ross, Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo, dipinge uno spaccato internazionale in cui la musica si fa oggetto di relazioni, indirizzi politici, si fa tramite di rapporti tra persone, istituzioni e Stati. Se si pensa al periodo della Guerra Fredda e al coinvolgimento popolare che la musica colta tuttora richiama nei paesi dell’Est Europa non è difficile immaginare come l’uscita o il ritorno a Mosta dei grandi musicisti russi non abbia comportato relazioni diplomatiche controverse. Una lunga tradizione che ci conduce fino all’oggi e al caso politico internazionale nato intorno alla Russia.

 

L’ingresso agli incontri è gratuito 

Musica& rivolge un ringraziamento speciale a Fazioli Pianoforti, Banca Euromobiliare e Università Cattolica di Milano.

Per informazioni: info@musicaet.com

 

Profili

 

Andrea Angeli 

Nasce a Macerata nel 6 dicembre 1956.

Laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche, agisce, come funzionario italiano delle Nazioni Unite, in numerosi teatri di guerra, tra cui Cile (durante il regime di Pinochet) Iraq, Namibia e Cambogia  I suoi gesti di coraggio e altruismo, oltre i limiti del proprio dovere, non hanno potuto essere documentati, dato l’ambiente proibitivo nel quale si sono realizzati, salvo un episodio, il salvataggio di Rosaria Bartoletti, 69 anni, ultima italiana rimasta a Sarajevo al tempo della guerra in Bosnia ed Erzegovina. Nel libro di denuncia J’accuse l’Onu            di Zlatko Dizdaredic e Gigi Riva, Angeli viene citato nella prefazione come uno dei pochissimi che, nonostante il mandato ambiguo e guida malferma del contingente Onu , sono riusciti “a fare la differenza”.

Nel settembre ’93 è a Sarajevo come addetto stampa della forza di pace UNPROFOR, incarico che ricoprirà fino alla fine della guerra e nei tre anni successivi.

Alla fine del ’98 è Portavoce OSCE in Albania, dove ha seguito indiretta l’esodo dei kosovari attraverso il valico di Kukes, per poi spostarsi a Pristina alla fine del conflitto con la nascente Amministrazione ad interim delle Nazioni Unite.

Dopo quattro anni in Kosovo Angeli, diviene portavoce dell’Autorità di Coalizione a Nassiriya. È lui a dare ai media la prima notizia dell’attacco alla Base dei Carabinieri e a riferire del tragico evento alle principali testate mondiali. In Iraq resterà ininterrottamente per nove mesi, fino allo scadere del mandato dell’amministrazione transitoria.  Il 2005 vede Angeli di nuovo nei Balcani, questa volta a Skopje come portavoce della Missione UE. Dopo una parentesi di otto mesi come addetto stampa della Missione ONU a Timor Est, nel gennaio 2008 Angeli torna per tre anni al servizio della UE come portavoce della Missione in Afghanistan Nel gennaio 2012 ha lasciato Kabul per seguire alla Farnesina il Capomissione ONU Staffan de Mistura, nel frattempo nominato sottosegretario agli Esteri. Due anni dopo è tornato in Afghanistan come Consigliere Politico della Nato, incarico mantenuto consecutivamente con quattro generali italiani. Analoga funzione ha poi svolto nel ’18 e nel ’20 con due comandanti italiani della missione Nato in Kosovo. 

 

Il Comune di Ortona nel 1996 ha assegnato ad Angeli il 1° Premio Internazionale San Tommaso Apostolo tra le Genti, per essere stato il primo funzionario italiano ONU a prestare servizio a Sarajevo durante la guerra. Nel 2009 ad Andrea Angeli ed al colonnello della Brigata Sassari Gianfranco Scalas è stato conferito il Premio Speciale Antonio Russo per la lunghissima attività di pubblica informazione in seno alle missioni di pace. Nel 2010 ha ricevuto la Menzione Speciale del Premio Pace Lombardia e successivamente è stato inserito nel Giardino dei Giusti di Monte Stella a Milano per un rilevante atto di altruismo nella Sarajevo assediata. È stato quindi nominato Commendatore dell’Ordine della Solidarietà e successivamente Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Angeli – quale uomo di pace, come si legge nella motivazione – è Cittadino onorario di San Pietro Infine, comune a ridosso di Montecassino distrutto durante la Seconda guerra mondiale.

 

 

Gerardo Pelosi,

inviato diplomatico del Sole24 ore.

Giornalista dal 1980 corrispondente diplomatico de Il Sole24Ore per oltre 30 anni, dopo aver lavorato al Gazzettino di Venezia e in Agenzia Italia come giornalista economico. Ha guidato l’Ufficio Stampa del Ministro del Commercio Estero dal 1987 al 1990. Consigliere alla comunicazione del Ministro degli Esteri nel 2001 e 2002. Ha seguito tutti i Consigli Europei e i vertici G7, G8 e G20 fino all’ultimo presieduto dall’Italia del 2021. Ha partecipato a numerose missioni dei Ministeri della Difesa e degli Esteri in Iraq, Afghanistan, Libano, Kosovo. Ha fatto parte della missione 2012 Enea CNR alla base Zucchelli in Antartide e ha seguito le spedizioni al campo base del K2 in Pakistan nel 2004 e 2010 e al laboratorio Piramide al campo base Everest in Nepal nel 2013.

 

           

Pier Francesco Zazo

Ambasciatore italiano in Ucraina

Nato a Benevento nel1959 e, come molti diplomatici italiani, si laurea in scienze politiche alla Luiss nel 1984. L’anno dopo entra in diplomazia e nel 1986 viene nominato Segretario di legazione al Dipartimento per la Cooperazione allo Sviluppo.

Sono gli anni in cui il servizio militare è ancora obbligatorio e, assolta la leva, nel 1987, Zazo entra nella segreteria particolare del sottosegretario agli Esteri e dopo pochi mesi alla direzione generale Emigrazione.

Parla il tedesco, l’inglese, il russo, il francese e lo spagnolo e nel 1988, finalmente, il primo incarico all’estero: secondo segretario a Seul dove sarà anche segretario commerciale e, dal 1992, primo segretario. A metà di quell’anno viene trasferito a Stoccolma come primo segretario commerciale e poi consigliere di legazione. In Svezia resterà fino al 1996, quando torna a Roma per lavorare di nuovo alla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo dove resta fino al 1999 quando arriva per la priva volta a Kiev e assumere il ruolo di primo consigliere.  Tre anni dopo è consigliere commerciale a Mosca, dove nel 2003 diventa Consigliere di ambasciata, poi Primo consigliere commerciale. 

Nel 2006 è di nuovo a Roma, ancora alla  direzione generale per la. Cooperazione allo sviluppo e nel 2010 il passaggio di grado a Ministro plenipotenziario che lo porta a diventare ambasciatore a Canberra (con competenze per un’anrea vastissima che va dall’Australia alle Isole Figi, a Papua Nuova Guinea, Vanuatu, Isole Salomone, Micronesia e Repubblica di Nauru.

Dal 2018 è alle dirette dipendenze del direttore generale per la promozione del sistema Paese e poi per la Mondializzazione e le Questioni globali e infine inviato speciale per gli Stati insulari di piccole dimensioni del Pacifico e coordinatore per la partecipazione dell’Italia ai programmi multilaterali riguardanti l’Antartide.

Torna in Ucraina con la moglie e i due figli nel gennaio del 2021 come Ambasciatore d’Italia, un anno e due mesi prima che si scateni l’inferno.

 

 

Roberto Prosseda

Ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle incisioni Decca dedicate alla musica pianistica di Felix Mendelssohn, che ha inciso integralmente in 10 CD (2005 – 2014), pubblicate in un unico cofanetto nel 2017 (“Mendelssohn Complete Piano Works”). È vincitore di numerosi premi discografici, tra cui lo CHOC di Le Monde de la Musique-Classica, il Diapason d’Or, il Best of the Month di Classic FM, il “Best of the 2012” del Leipziger Volkszeitung, il “Supersonic” della rivista Pizzicato (1/2013), la nomination ICMA International Classical Music Awards. 

Dal 2005 Roberto Prosseda suona regolarmente con alcune delle più importanti orchestre del mondo, tra cui London Philharmonic, New Japan Philharmonic, Moscow State Philharmonic, Santa Cecilia, Filarmonica della Scala, Bruxelles Philharmonic, Residentie Orkest, Netherlands Symphony, Berliner Symphoniker, Staatskapelle Weimar.  Con la Gewandhaus Orchester diretta da Riccardo Chailly ha inciso il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn, pubblicato dalla Decca nel settembre 2009. In Italia è ospite regolare dei maggiori Enti concertistici, tra cui l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala, l’Unione Musicale di Torino, il Teatro la Fenice, l’Accademia Chigiana di Siena, il Teatro Comunale di Bologna.  Prosseda è anche particolarmente apprezzato nelle interpretazioni di Mozart, Schubert, Schumann, Chopin, autori a cui si è anche dedicato nelle sue più recenti incisioni Decca. La sua integrale delle Sonate di Mozart (2015-18) ha riscosso notevoli consensi internazionali. Nel luglio 2021 Decca ha pubblicato il suo CD dedicato all’integrale della musica pianistica originale di Ennio Morricone. 

Prosseda è autore e protagonista dei cicli televisivi “Dentro le Note” e “Lezioni Americane”, trasmesse da Rai5 nel luglio e agosto 2021.  

 

Mattia Rondelli

E’ un direttore d’orchestra attivo da anni sulla scena internazionale, avendo collaborato, tra le altre, con Civic Orchestra Chicago, Chicago Philharmonic, Symphony in C, State Academic Philharmonia Symphony Orchestra of St.Petersburg, Teatro Regio Torino, Accademia della Scala, Virtuosi della Scala, Orchestra da Camera di Mantova e Arturo Toscanini Symphony Orchestra. L’incontro con Valery Gergiev è stato un evento cruciale nella sua carriera: nel 2011 ha iniziato la sua collaborazione con il Teatro Mariinsky di S. Pietroburgo, dove ha presentato in anteprima alcune pagine sacre di Giuseppe Sarti. Questa produzione è stata registrata dalla Sony Classical, così come lo Stabat Mater di Boccherini, con Barbara Frittoli. La sua attività di ricerca accostata a quella direttoriale l’ha portato a nuovi progetti accademici e artistici, nonché a nuova stretta collaborazione con Sir John Eliot Gardiner. Allievo di J. Panula, D. Renzetti, P. Bellugi, D. Callegari e G. Noseda, ha affiancato e arricchito la propria attività artistica attraverso competenze extra musicali, applicate a una visione manageriale e ad ampio raggio della propria attività avendo completato la sua formazione umanistica, dopo gli studi classici, con laurea in giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano.

 

www.musicaet.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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