#CORONAVIRUS 29 MARZO 2020 OGGI SOLO 16 NUOVI CASI AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA
#CORONAVIRUS 29 MARZO 2020
OGGI SOLO 16 NUOVI CASI AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA
AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA ABBIAMO RAGGIUNTO IL PICCO DEI NUOVI CONTAGI IL 26 MARZO
STIAMO BATTENDO IL CORONAVIRUS PERCHE’ #RESTIAMO A CASA
Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la litoranea, il 29 marzo il numero dei contagi è salito a 358, con soli 16 nuovi casi in più.
Sulla base delle nostre analisi, la curva dei nuovi contagi ha raggiunto il picco il 26 marzo e adesso la curva sta scendendo.
L’andamento dei contagi (linea rossa nel grafico) rimane molto più lento rispetto alla simulazione del numero di contagi ottenuta con il modello matematico (siamo scesi al 17% e siamo tra i migliori in Italia).
Quindi, nei Castelli Romani e Litoranea abbiamo contenuto la diffusone del coronavirus. Senza questo impegno straordinario dei cittadini i contagi sarebbero arrivati nei Castelli Romani e Litoranea a 2.046, con un impatto devastante sulle deboli strutture sanitarie pubbliche.
Il comportamento virtuoso dei cittadini dei Castelli Romani e della Litoranea nel consapevole rispetto delle misure sanitarie stanno dando importanti ottimi risultati per il contenimento del #Covid19.
Inoltre, questi risultati sono stati ottenuti con un eccezionale lavoro della ASL RM6 e dei soggetti positivi che sono riusciti a mettere in sorveglianza domiciliare nel nostro territorio migliaia di persone che hanno avuto rapporti con i soggetti positivi.
Di seguito la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali dei comuni interessati: Grottaferrata (84 contagi, di cui 64 suore), Nettuno (44), Pomezia (34), Frascati (22), Lariano (17), Velletri (17), Marino (16), Ciampino (13), Albano (11), Anzio (11), Ariccia (11), Ardea (6), Genzano (6), Rocca di Papa (4), Castel Gandolfo (3), Colonna (2), Lanuvio (1), Monte Porzio Catone (1), Montecompatri (1) , Rocca Priora (1), Nemi (0). Si precisa che i dati sono in continuo aggiornamento.
Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nelle province di Roma e Latina, puoi fare click sul seguente link:
https://drive.google.com/open?id=1sI_jgUiLG9xh7GKQp5-W-_NV9tS7Z2Ne&usp=sharing
E’ interessante notare che ben 59 comuni delle province di Roma e di Latina non presentano alcun contagio.
Ci sono comuni di mare (Ponza, Ventotene) e decine di comuni appartenenti alle comunità montane dell’Aniene, dei Monti Lepini, dei Monti Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini.
Negli ultimi giorni sta esplodendo il problema delle case di riposo.
Nella Asl Roma 2: 28 contagi sono riferiti alla Casa di Cura Giovanni XXIII e 2 contagi alla comunità dei Padri Paolini.
Nella Asl Roma 3: 18 nuovi casi positivi sono riferibili alla RSA Villa Giulia.
Nella Asl Roma 5: 2 nuovi casi positivi sono relativi alla Casa di Riposo di San Polo dei Cavalieri.
Nella Asl Frosinone: 8 nuovi casi positivi sono riferibili alla Casa di Cura Ini – Città Bianca di Veroli e 4 nuovi contagi al San Raffaele di Cassino.
A Grottaferrata sono quattro i casi positivi covid-19, registrati in una struttura residenziale per disabili, accreditata con la Regione Lazio. Si tratta di adolescenti affetti da gravi disabilità, ospiti della struttura.
A Fiuggi, sono 18 i casi risultati positivi in una casa di riposo.
A Civitavecchia nella RSA Madonna del Rosario sono stati riscontrati 37 contagi tra i degenti della struttura.
A Nerola nella casa di riposo Santissima Maria Immacolata, su 40 operatori sanitari 16 sono risultati positivi al test e delle 63 persone, ospitate all’interno della struttura, 56 sono risultate positive al test.
Ieri nella Asl Rieti si sono registrati 46 nuovi casi positivi in prevalenza sui cluster delle Case di Riposo e nella Asl Frosinone altri 42 nuovi casi positivi di cui 25 riferibili ai cluster di Veroli e Cassino.
Anche oggi nella Asl Roma 3 si sono registrati 35 nuovi casi positivi la maggior parte riferibile al cluster della RSA Villa Giulia e a Lariano sono stati riscontrati 8 contagi in una comunità alloggio per anziani.
Sarà una strage di persone anziane indifese, che si andranno ad aggiungere ai 136 pazienti ad oggi deceduti “per” coronavirus nella Regione Lazio.
Questo vero bollettino di guerra evidenzia che il problema nella diffusione del coronavirus sono le comunità dei soggetti più deboli e più indifesi (i nostri anziani e i soggetti con handicap), comunità che andrebbero difese con maggiore impegno da parte di tutte le istituzioni.
Dopo tre settimane dall’inizio della quarantena, la Regione Lazio ha finalmente accetto la proposta di riaprire i laboratori dell’ex Ospedale di Genzano per l’emergenza coronavirus, accelerando così i tempi delle risposte ai tamponi per il covid-19. Tre settimane di tempo prezioso sono state sprecate per una decisione semplice e di buon senso.
In merito all’assemblea dei Sindaci con il direttore della ASL RM6, il Partito Comunista dei Castelli Romani considera un errore clamoroso non riaprire l’ospedale di Albano per realizzare una struttura completamente “dedicata, “specializzata” e “isolata” per il trattamento dei soggetti infetti da coronavirus: la scelta di distribuire i posti letto e i positivi covid-19 in 5 strutture (Ospedale dei Castelli Romani, posti letto di breve osservazione negli ospedali di Velletri, di Frascati e di Anzio, più l’ospedale Regina Apostolorum) presenta il grandissimo rischio di aumentare la diffusione del coronavirus, replicando tragicamente uno dei più clamorosi errori commessi dalla Regione Lombardia.
A conferma del rischio di diffondere il virus su 5 strutture ospedaliere, riteniamo doveroso riportare la lettera firmata da 13 medici di Bergamo pubblicata sul ‘New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery’, con il titolo «Nell’epicentro di Covid-19»:
«Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19 poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea».
Un ringraziamento particolare a tutti i lavoratori (personale sanitario, lavoratori impegnati nella filiera alimentare e nella raccolta dei rifiuti, vigili urbani e forze dell’ordine, ecc.) che stanno garantendo i servizi essenziali, lavoratori cui dove essere sempre assicurata la dotazione di sicurezza (mascherine, guanti, disinfettante e altro).
Purtroppo, anche ai Castelli Romani si stanno verificando quotidianamente e con sempre maggiore frequenza casi di positività tra il personale medico, le forze dell’ordine e i lavoratori dei supermercati a causa della mancanza o della inidoneità delle dotazioni di sicurezza.
Danilo
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento