#CORONAVIRUS 26 MAGGIO 2020 AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA SOLO 2 NUOVI CASI, 12 GUARITI, 2 DECESSI
LA CURVA DEI NUOVI CONTAGI È SCESA DEL 90%
INTERROMPERE LA FARSA DEI TEST SIEROLOGICI
RIPRENDERE TUTTE LE ATTIVITÀ AMBULATORIALI (ANALISI, VISITE E PRESTAZIONI) E DEI CONSULTORI
RIAPRIRE I REPARTI DI PEDIATRIA E OSTETRICIA DI ANZIO E DI VELLETRI
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Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 26 maggio è continuato il trend positivo di rallentamento del coronavirus: il numero dei positivi è salito a 1.362, con solo 2 nuovi casi, 12 guariti e 2 decessi.
Il numero complessivo dei guariti è salito a 552 (+12), il numero delle persone attualmente positive è sceso a 682 (-12), mentre il numero dei decessi è purtroppo salito a 128 (+2).
Rispetto al picco la curva dei nuovi contagi è scesa del 90%.
Dai nostri modelli econometrici il numero dei soggetti positivi asintomatici liberamente in circolazione nei Castelli Romani e Litoranea è oggi sceso a 177 soggetti (-17 casi). Per tale motivo vanno rispettate con il massimo impegno tutte le misure di distanziamento sociale.
I cittadini assistono quotidianamente ad appelli delle istituzioni a rispettare le regole di distanziamento sociale, ai consigli sull’obbligo dell’uso delle mascherine, a limitazioni di ogni tipo delle attività della movida dei giovani e poi vedono che sulla Via Ardeatina in zona Santa Palomba l’attività della prostituzione è ripresa impunemente e senza controlli, come prima della quarantena per coronavirus.
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Continua la strage nelle case di cura private dei Castelli Romani e Litoranea.
Sul nostro territorio, nelle case di riposo, RSA e case di cura private si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 49 morti.
Dalle comunicazioni ufficiali si contano:
– 178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, 41 operatori sanitari e 137 pazienti (21 decessi);
– 63 i positivi (9 decessi) nella casa di cura Villa Nina di Frattocchie;
– 48 i positivi all’INI di Grottaferrata (1 decesso);
– 48 i positivi (2 decessi) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi;
– 42 positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri, 19 operatori sanitari e 23 pazienti (4 decessi);
– 37 positivi nella clinica Villa dei Pini di Anzio, 9 operatori sanitari e 26 pazienti (3 decessi).
A questi numeri pesantissimi e sicuramente incompleti, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti.
Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri.
Questo è il disastroso modello di sanità di Zingaretti nel Lazio e di Fontana in Lombardia che i cittadini non vogliono più.
Per tali motivi il Partito Comunista dei Castelli Romani esige l’immediato spostamento dei pazienti positivi negli ospedali covid pubblici, la chiusura della Clinica dei Pini per consentire la sanificazione della struttura e tutte le operazioni di controllo e verifica del rispetto dei protocolli sanitari, più una verifica delle gravissime responsabilità di questo disastro “colposo” che ha colpito 9 operatori sanitari e 28 pazienti, di cui 3 deceduti.
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Vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) e dei consultori, tuttora sospese con la scusa dell’emergenza sanitaria. Nella ripresa delle attività ambulatoriali e dei consultori andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti.
Aver sospeso analisi, visite e prestazioni per un periodo così lungo è una scelta da irresponsabili, che avrà sicuramente effetti pesantissimi sulla popolazione sia in termini di cure sospese o non fornite sia in termini di aumento della mortalità.
La gravità della situazione sanitaria, ormai quasi al collasso, è dimostrata dall’incredibile aumento delle richieste di urgenza per analisi, visite e prestazioni nella nostra ASL.
Vorremmo ricordare a Zingaretti e D’Amato che mentre il coronavirus ha provocato 128 morti, rispetto all’ultimo anno disponibile (il 2017) nella ASL RM6 le cause di decesso principali sono le malattie del sistema circolatorio (1.737 decessi, il 34,6%), i tumori maligni (1.425 decessi, il 28,4%) e le malattie dell’apparato respiratorio (529 decessi, il 10,5%).
Secondo uno studio condotto dalla Società Italiana di Cardiologia (SIC) la mortalità per infarto è triplicata in Italia durante l’emergenza Covid. La sanità si è concentrata sulla pandemia e i cardiopatici hanno evitato gli ospedali per paura del contagio.
Invece, personale e risorse finanziarie vengono impegnati dalla Regione Lazio per fare trecentomila test seriologici, la più grande ed inutile indagine di sieroprevalenza per scoprire che nel Lazio fortunatamente il coronovirus si è diffuso molto poco e che solo lo 0,5% della popolazione lo ha incontrato.
Data la completa inutilità di questa costosa campagna propagandistica, apprendiamo dai social che moltissime persone stanno rinunciando a partecipare a questa ridicola farsa.
Il Partito Comunista esige che vengano subito riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) e dei consultori, interrotte irresponsabilmente per mesi.
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Il Partito Comunista esige il rafforzamento della sanità pubblica e l’immediata riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno.
Non permetteremo né a Zingaretti né ai suoi ridicoli boys, che non sanno neanche organizzare una gara di acquisto di mascherine, di continuare a tagliare e saccheggiare la sanità pubblica del Lazio, con queste “note” tattiche del continuo accorpamento/spostamento dei reparti, tattiche utilizzate in passato sia dal centrodestra sia dal centrosinistra per chiudere 16 ospedali pubblici nella nostra regione e favorire la crescita faraonica di strutture sanitarie private inefficienti ed indecorose, che hanno provocato un disastro “colposo”.
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Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.
Oggi sono guarite 12 persone a Marino (+3), Nettuno (+2), Castel Gandolfo (+7) e Nemi (+1).
Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 339 casi, di cui 50 decessi.
Cosa c’è da nascondere? Chi si vuole difendere?
A causa di questo ritardo, per 12 comuni (Albano, Anzio, Ardea, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Monte Porzio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.
Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:
https://drive.google.com/open?id=1sI_jgUiLG9xh7GKQp5-W-_NV9tS7Z2Ne&usp=sharing
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