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#CORONAVIRUS 12 MAGGIO 2020

#CORONAVIRUS 12 MAGGIO 2020
Maggio 13
07:28 2020

AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA SOLO 5 NUOVI CASI E 5 GUARITI 

DOPO IL DISASTRO “COLPOSO” DELLA SANITÀ PRIVATA, RIAPERTO L’OSPEDALE DI ALBANO COME RSA COVID

ANTICIPARE LA FASE 3 E RIAPRIRE LE ATTIVITÀ COMMERCIALI E DEGLI ESERCIZI PUBBLICI ANCORA CHIUSI

RIPRENDERE ANALISI, VISITE E PRESTAZIONI NELLA ASL RM6

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Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 12 maggio il numero dei positivi è salito a 1.276, con altri 5 nuovi casi, 5 guariti e un decesso.

Rispetto al picco del 15 aprile siamo scesi del 79%.

Le altre cinque ASL di Roma sono scese complessivamente del 76%, mentre le altre province del Lazio scendono molto più velocemente: Latina e Frosinone sono scese del 96% rispetto al picco, Rieti del 93%, Viterbo del 91%.

Il tasso di crescita dei nuovi contagi dell’Area Metropolitana di Roma è fortunatamente sceso allo 0,30%.

Il bilancio della prima settimana della fase 2 è molto positivo sia ai Castelli Romani sia nel resto del Paese: per tale motivo può essere anticipata la riapertura delle attività commerciali e degli esercizi pubblici che sono ancora chiusi.

Invece, servono azioni di controllo della mobilità interregionale.

La possibilità di muoversi tra le regioni per motivi di lavoro mette ad altissimo rischio tutta l’Area Metropolitana di Roma per il grande numero di lavoratori pendolari che arrivano dalle regioni del Nord nella capitale.

La Regione Campania, che sta effettuando una importante azione di controllo dei rientri, ha reso noto che i rientri registrati dal 4 maggio ad oggi sono 20.260, 195 le persone con febbre, 3.899 i test rapidi eseguiti di cui 119 risultati positivi. I tamponi effettuati sono stati 133 di cui 3 risultati positivi. Inoltre, tutte le persone provenienti da fuori regione sono state poste in isolamento domiciliare.

Anche la Regione Lazio e il Comune di Roma dovrebbero organizzare delle azioni di controllo dei lavoratori pendolari che ogni giorno arrivano nella capitale dalle regioni del Nord dove oggi si registrano più di mille nuovi contagi.

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Da due mesi la Regione Lazio è impegnata a controllare, forse per la prima volta, tutte le case di riposo, le RSA e le strutture sanitarie private, peraltro da sempre accreditare al servizio sanitario regionale.

Purtroppo, nelle case di riposo, RSA e case di cura private dei Castelli Romani e Litoranea si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 44 morti. A questi numeri pesantissimi, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti.

Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri.

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Dopo la pressione di medici, associazioni e del Partito Comunista, ieri è stato riaperto l’ospedale di Albano come “RSA covid”.

Gli ospedali di Albano e di Genzano potranno essere utilizzati oggi nell’emergenza come strutture covid “dedicate” e in seguito come RSA pubbliche.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede anche la stabilizzazione dei “nostri eroi”, i lavoratori “precari” della sanità assunti nella ASL RM6 con contratti a tempo determinato o tramite cooperative e messi in prima linea a combattere il coronavirus.

Inoltre, vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni), ad oggi ancora sospese per l’emergenza sanitaria.

Nella ripresa delle attività ambulatoriali andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti.

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Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.

Oggi sono guarite 4 persone a Nettuno e 1 a Pomezia.

Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 325 casi.

A causa di questo ritardo, per 12 comuni (Albano, Anzio, Ardea, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Monte Porzio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.

Inqualificabile il comportamento del direttore della ASL RM6 e dei Sindaci di Albano (PD) e Castel Gandolfo (PD) che non comunicano ai cittadini neanche il numero dei concittadini che hanno sconfitto il coronavirus e sono guariti.

Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:

https://drive.google.com/open?id=1sI_jgUiLG9xh7GKQp5-W-_NV9tS7Z2Ne&usp=sharing

 

 

 

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