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Dal 20 al 23 giugno presso la prestigiosa sede della Villa Vergiliana di Cuma (Bacoli) e il Museo Archeologico di Capua, si sono riuniti oltre 30 relatori tra cui ricercatori, professori e studiosi provenienti dalle maggiori università americane ed europee per partecipare al convegno internazionale dedicato a Diana dal tema “Diana, Artemis e i culti correlati in Italia e nell’antica Grecia”. Hanno partecipato le Università di Verona, Brandeis, Salerno, Roma, Pavia, Malaga, Madrid, Amsterdam, Parigi, Capodistria, Budapest, Santiago de Compostela, Messina, Napoli, Mulhouse, Salamanca, Bologna, l’istituto di Scienze Umane di Napoli e l’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense.

Sono stati presi in esami tutti gli aspetti legati alla dea dall’introduzione del simulacro nel mediterraneo, proveniente dalla tauride, ai principali luoghi di culto in Italia e in Grecia, alle funzioni di questa grande dea del mondo antico protettrice, di uomini ed animali, della natura selvaggia, delle donne nel momento della procreazione, ma anche delle città e dei popoli nella sua funzione propriamente politica. Sono emersi in modo nitido i suoi legami con i riti di passaggio all’età adulta di fanciulli e fanciulle, come anche la sua rilevanza nella letteratura, sia latina che greca, oggetto di una parte del convegno. Inquietante il suo rapporto con i riti cruenti riletti piuttosto come elementi simbolici del culto. Grande interesse ed apprezzamenti hanno suscitato gli interventi di Maria Cristina Vincenti, dottoranda di ricerca dell’Università di Tor Vergata in Roma, che alla dea ha dedicato lo scorso anno una monografia, che ha presentato un approfondimento sul culto di Diana nel nemus Aricinum collegandolo nei suoi vari aspetti al mondo greco, e Alberto Silvestri, presidente della sede Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense, che ha analizzato attraverso reperti e pitture vascolari la complessa figura di un dio associato alla dea, Virbio concordando con le tesi proposte dal prof. Capdeville, una delle grandi personalità della cultura europea presenti a Cuma, dell’Università la Sorbona di Parigi. Anche la stampa come i mass media hanno dato risalto all’avvenimento con un passagio su Rai Tre Campania e con vari articoli in particolare “Il Mattino” ha dedicato al Symposium Cumanum 2012 mezza pagina del suo quotidiano, nel quale si è accennato anche al famoso santuario della dea collocato nel territorio dei Colli Albani. L’incontro è stato organizzato dalla Vergilian Society ente che ha sede in Italia, presso la Villa Vergiliana dal 1937, e in America, nel New Jersey. L’obiettivo di questa istituzine internazionale è quello di promuovere gli studi classici attraverso gli scambi culturali tra Stati Uniti ed Unione Europea. Il primo presidente della Society è stato Amedeo Maiuri, noto archeologo, che fu direttore del Museo Nazionale di Napoli. Tutti i contributi del convegno saranno pubblicati nella serie dei “Papers della Villa Vergiliana” in lingua inglese.