Convegno del Millenario dell’Abbazia di Grottaferrata
A riavvicinare Oriente e Occidente cristiano potrebbe essere, oltre all’ecumenismo teologico e a quello del sangue (O dei martiri, come ricorda spesso il Papa) anche un «ecumenismo dotto», basato cioè sulle antiche tradizioni liturgiche e spirituali dell’ortodossia e del cattolicesimo, più prossime tra loro di quanto non si creda. Un esempio in tal senso è venuto nei giorni scorsi dal convegno sul tema “La spiritualità della casa di Dio”, che ha aperto il programma di appuntamenti culturali legati al Millenario della dedicazione della Basilica di Santa Maria di Grottaferrata, avvenuta il 17 dicembre 1024.
Nel corso del simposio studiosi e bizantinisti hanno esaminato vari aspetti legati alla mariologia. E soprattutto padre Francesco De Feo, egumeno della comunità monastica di Grottaferrata, ha proposto un parallelo tra il modo di riferirsi a Maria negli antichi inni mariani e nella liturgia sia cattolica che ortodossa. In comune le due tradizioni hanno comunque il considerare la Madre di Gesù come tempio di Dio. Il che rende la materia tratttaa dal convegno particolarmente vicina all’oggetto delle celebrazioni per il Millenario di Grottaferrata.
«In oriente – ha ricordato padre De Feo – il principale appellativo di Maria è “Tutta Santa Madre di Dio”. Il secondo è “la sempre Vergine”. Sono qualità di Maria che anche l’occidente cristiano ha fatto sue. Ma ad esse ha aggiunto il termine Madonna (quasi in senso cavalleresco e comunque legato all’inculturazione del feudalesimo) e più di recente i nomi di Immacolata e Assunta, che hanno portato alla definizione dei due rispettivi dogmi».
Un altro punto di contatto è dato dai nomi mariani che riguardano la partecipazione della Vergine alla passione e morte del Figlio. «In Oriente – ha proseguito padre De Feo – Maria viene chiamata anche “l’Agnella”, per sottolineare l’aspetto espiatorio e salvifico della sua presenza sotto la croce. In Occidente abbiamo “l’Addolorata” che rimanda invece agli effetti di tale partecipazione».
Riferimenti a Maria come tempio di Dio si ritrovano anche nell’Inno Akathistos. In un altro inno molto antico (più precisamente del III secolo), che in occidente conosciamo come Sub tuum preasidium (mentre il riferimento nel testo originale greco è alle viscere) emerge la dimensione protettiva della Vergine, tanto più che questo inno fu composto sotto la persecuzione di Decio. «E in effetti – ha commentato padre De Feo – quale luogo è più sicuro delle viscere della madre?». Luogo sicuro è inespugnabile.
L’identificazione di Maria come tempio vivente di Dio è presente anche nella festa della sua presentazione al tempio, una delle più sentite nel mondo ortodosso, che si celebra in Oriente dal VI secolo e in Occidente dal 1300 circa e ricorre il 21 novembre. Da noi più di recente è stata legata alla Giornata pro Orantibus e da san Giovanni Paolo II alle claustrali.
«La Vergine che è tempio di Dio viene introdotta fin da bambina nel tempio a significare che è solo del Signore. Ella entra nel Santo dei Santi al punto che il Santo dei Santi entra in lei». Inoltre, ha spiegato l’egumeno di Grottaferrata, «come l’Arca possiede la legge, Maria possiede il Verbo. E come la legge per essere letta ha bisogno della pergamena, Dio per essere letto ha bisogno di Maria. La Vergine è la leggibilità di Dio». Questa festa, con la sua lettura mariologica è anche una festa dell’attesa che ben si colloca nei pressi dell’Avvento, perché, ha concluso padre De Feo, «ci ricorda che l’attesa non sarà delusa».
Dopo il suo intervento padre Adalberto Piovano ha parlato dell’iconostasi nella liturgia bizantina. Altre relazioni hanno riguardato monachesimo e unità dei cristiani (Sabino Chialà, priore di Bose), l’architettura e l’iconografia in una chiesa bizantina (Manuel Nin, esarca apostolico di Grecia). Sono intervenuti anche padre Ernesto Mainoldi e Maria Ionela Cristescu esperta di Diritto Canonico Orientale, madre generale della Congregazione del Cuore Immacolato.
I prossimi appuntamenti del millenario saranno:
Il 17 novembre la rappresentazione teatrale sulla vita di San Nilo,
Il 13 e 14 dicembre 2024 convegno sul tema Storia e teologia dell’arte nella Basilica di Grottaferrata con l’intervento di studiosi e storici dell’arte.
Il 14 dicembre un concerto di musica bizantina del coro polifonico “San Basilio il Grande”.
Il 17 dicembre la solenne divina liturgia nel giorno in cui ricorrono i mille anni della Dedicazione della Basilica di Santa Maria di Grottaferrata.
Grottaferrata, 23 ottobre 2024
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