Contro la candidatura di Sergio Chiamparino alla segreteria del Pd
Come le autorità sanno perfettamente, la persecuzione di Rom viene messa in atto, in Italia, colpendo le uniche fonti di sostentamento di un popolo perseguitato, a partire dalla questua e dai servizi agli automobilisti, come quello dei lavavetri. Riguardo ai lavavetri (Rom nel 99 per cento dei casi), Chiamparino valutò, sempre nel 2007, l’idea di combatterli come delinquenti, sulle orme dell’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici, vero incubo per Rom, migranti poveri e senzatetto (http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200708articoli/4286girata.asp).
Uguale tolleranza zero il sindaco-sceriffo di Torino esercitò non sui mafiosi né sui corrotti, ben presenti sotto alla Mole Antonelliana, ma contro… i parcheggiatori abusivi (http://www.chiamparino.it/index.php/site/rassegna-archivio-categorie/C12/P28/). Agghiacciante uno dei proclami di Chiamparino, a proposito delle attività svolte dai poveri: “E vero che il lavavetri è l’anello debole della catena, ma è altrettanto vero che, spesso, dietro di lui c’è una banda di sfruttatori. E’ su questo che bisogna lavorare. L’ordinanza è un’aspirina, poi bisogna capire come curare, a fondo, la malattia”. Durante il mandato Chiamparino, non solo Rom e migranti, ma anche squatter e attivisti sono stati repressi, sgomberati e intimiditi (http://www.informaazione.info/chiamparino_impera_sullo_sgombero_del_nuovo_fenix). Per combatterli, Torino è giunta a un “patto scellerato” con la Lega e il ministro Maroni (http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/8561/).
Patto scellerato che non si è fermato lì e che all’inizio di maggio 2009 ha portato alla nomina di una figura repressiva, antiemocratica e inutile per la sicurezza: il Commissario di Torino all’emergenza nomadi, prefetto Paolo Padoin, nominato da Maroni dietro accorata e formale richiesta di Sergio Chiamparino. “Maroni lo ha annunciato al sindaco che ne aveva fatto richiesta, – riferisce il quotidiano La Stampa – anche con una certa esuberanza, a dicembre quando la nomina era stata fatta per le città di Roma, Milano e Napoli. Chiamparino apprezza: «Spero che si faccia in fretta e che questo comporti anche l’arrivo di risorse». La nomina serve, secondo il sindaco, a «garantire che ci sia qualcuno con la necessaria autorità e autorevolezza per coordinare l’azione non solo della città, ma di tutta l’area metropolitana evitando che si vada in ordine sparso»”. Questa è la politica di Chiamparino, vicinissima alle ideologie intolleranti della Lega Nord e ai progetti di pulizia etnica che dovrebbero appartenere storicamente all’estrema destra e ai movimenti nazionalisti per la difesa della razza. Se il PD, come traspare dalle dichiarazioni dell’attuale segretario Dario Franceschini, intende recuperare la via dei Diritti Umani e del progresso sociale, risulta evidente come la figura politica e umana di Sergio Chiamparino (come Veltroni, Rutelli, Cofferati, Domenici, Penati, Zanonato, Variati, Ceriscioli, Gianassi e nutrita compagnia) appartenga a ben altra area di ideologia, pensiero e azione e rischi di ricondurre il partito nel marasma ideologico e morale che lo ha caratterizzato negli ultimi anni. Ci sembrano più in linea con le Direttive dell’Unione europea che combattono la xenofobia sia le posizioni di Dario Franceschini (salvo alcune dichiarazioni, senza peraltro seguito, improntate al pregiudizio contro i Rom), sia quelle di Pier Luigi Bersani, secondo cui “un approccio isterico, tipico della destra, al tema della sicurezza crea solo degrado sociale”.
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