Considerazioni politiche sulla campagna elettorale europea 2009
una politica soprannazionale che vedesse l’Europa coesa in uno sforzo comune di tutti i Paesi per fronteggiare, insieme, una congiuntura economica ed occupazionale senza precedenti. Purtroppo non è stato così. Basti riflettere sullo spettacolo sconcertante offerto dai politici nel corso dei dibattiti televisivi dove il confronto si riduce a continui battibecchi e reciproche accuse, anche personali: da Porta a Porta a Ballarò, da Annozero ad altre trasmissioni.La U.I.L.S. fa una proposta che potrà essere condivisa oppure no: in un momento di emergenza come questo non sarebbe forse più opportuno discutere e trovare le condizioni per liberalizzare provvisoriamente il rapporto salariale di lavoro tra il dipendente e l’imprenditore nella piccola azienda con pochi addetti? Sono le stesse persone in cerca di lavoro a chiedere un trattamento salariale minimo per non pesare economicamente sulla famiglia. Ciò non riguarda i giovani che vivono nelle famiglie agiate; ma altri meno fortunati, si adattano a fare qualunque lavoro onesto e a basso costo. Siamo ben consapevoli che quanto proponiamo può sembrare mortificante nei confronti di chi cerca lavoro, ma attualmente non vediamo soluzioni migliori a questo triste problema. Se vi fosse la volontà politica, con l’intervento collettivo, si potrebbe superare la disparità di trattamento e si eviterebbe anche di lasciare i giovani allo sbando e nello sconforto. Se ciò dovesse accadere a chi si dovrà attribuire la responsabilità? Al giovane a cui non è stata data la possibilità di avere un lavoro o alla collettività e per essa alla politica? Per la U.I.L.S. il problema vero è questo, e non i rapporti di Berlusconi con la sua famiglia che vanno rispettati. Nessuno ha il diritto di entrare nei problemi famigliari dei cittadini. Riteniamo pertanto che l’infelice frase apparsa sui giornali e sui telegiornali dell’onorevole Franceschini sia impropria ed offensiva anche per altre famiglie che si trovano in analoghe situazioni. Anche l’Italia dei valori con il suo leader Di Pietro ripete sempre le stesse frasi prive di senso e di concrete proposte. I leaders del PD e dell’Italia dei valori veramente pensano che questi argomenti possano minimamente interessare gli Italiani? Non credono invece che questa scelta finisca con il dimostrare che il PD e l’Italia dei valori non hanno nessuna proposta politica da fare? Non é più ragionevole pensare alla povertà ed al lavoro che oggi non c’è anziché rifugiarsi nel pettegolezzo, credendo che questo sia il modo migliore per sconfiggere il proprio avversario politico?
Ricordo un aneddoto del Sen. Amintore Fanfani, allora Presidente del Senato, che, ad un Senatore che stava parlando già da tre quarti d’ora, fece rilevare che i lavori erano seguiti da stenografi i quali dovevano raccogliere le idee espresse da ciascun parlamentare ed invitò pertanto l’oratore a tirare fuori “almeno qualche idea”, dopo il lungo intervento. Crediamo che i cittadini oggi vogliano conoscere le proposte concrete per uscire dalla crisi, visto che i politici hanno avuto il mandato elettorale per dare ad ogni cittadino la possibilità di avere un lavoro e di vivere con dignità. Ricordiamo che il 25 settembre 2007, ricorrenza della nascita di Sandro Pertini, noi, in suo onore, abbiamo fondato la U.I.L.S per rappresentare e dare seguito alla sua politica di giustizia sociale e di difesa dei lavoratori e della piccola impresa. Vogliamo onorarlo sempre e ringraziarlo per i valori di giustizia che ci ha trasmesso e che sapremo custodire con fermezza.
Difenderemo costantemente e prevalentemente gli interessi della gente comune, delle classi lavoratrici e della micro impresa: artigiani, commercianti, agricoltori e piccoli professionisti. Questi nel 1892 a Genova diedero vita al Partito Socialista dei lavoratori italiani al quale Pertini dedicò tutta la vita in difesa dei loro diritti, avendo egli avuto esperienza diretta di lavoro manuale. Infatti, come perseguitato politico, si dovette rifugiare in Francia e per vivere onestamente fu costretto a svolgere lavori umili: dal pittore edile al lava macchine. Per questi motivi amava la classe lavoratrice e la micro imprenditoria. Noi faremo questo e seguiremo la strada da lui tracciata: la U.I.LS. è l’erede naturale del Partito Socialista Italiano per rappresentare e difendere le categorie avanti dette ormai dimenticate sia dalla destra che dalla sinistra, compresi i falsi socialisti. Per questo, non siamo d’accordo né con la destra né con questa sinistra, quindi non voteremo né per l’una né per l’altra. Alla luce di queste considerazioni, invitiamo gli elettori ad andare a votare in piena autonomia e libertà e fare buon uso del voto in modo da dare un chiaro messaggio di protesta alla politica per avere illuso le famiglie italiane che sono costrette a vivere alle soglie della povertà e senza la sicurezza di un futuro. Per farci ascoltare il mezzo più efficace é non dare il nostro voto e revocare, così, la fiducia.
La U.I.L.S., come gia noto, non ha potuto presentare le sue liste di candidati perchè avrebbe dovuto corredarle con 30.000 firme in quanto nuovo soggetto politico. Per questo avevamo accettato l’invito a partecipare con i nostri candidati nella lista dei Socialisti Uniti per l’Europa, guidata dall’onorevole Saverio Zavettieri. I socialisti, partito uscente dal parlamento europeo, non dovevano presentare le firme, ma purtroppo non é andata così perchè la commissione del Ministero degli Interni ha ricusato la lista socialista, senza tenere conto di tre sentenze (C. di Cassazione, TAR Lazio, Consiglio di Stato) favorevoli ai socialisti. Infine il Tribunale civile, il 28maggio 2009, ha deciso di rinviare la propria decisione solo ad elezioni avvenute!! Al riguardo chiediamo al Ministro degli Interni, viste le tre sentenze che certificavano a favore dei socialisti tutti i requisiti di legge per partecipare alle elezioni europee 2009, perché è stato impedito loro di concorrere alla consultazione elettorale e se i componenti di quella commissione avranno titolo di essere inseriti in future altre commissioni? Inoltre, se il Tribunale darà ragione ai socialisti, chi pagherà i danni morali e materiali? La commissione che ha causato il danno oppure, come sempre accade, pagherà lo Stato e quindi noi contribuenti?
Pertanto non possiamo che essere offesi, rammaricati e delusi per come funziona la giustizia e per come ai socialisti sia stato impedito ingiustamente, per la prima volta nella loro storia, di partecipare con un loro simbolo alle elezioni per il Parlamento europeo del 6 – 7 giugno 2009. E questo anche per l’opposizione fattaci dai falsi socialisti, oggi per fortuna dei veri socialisti, confluiti in altri partiti. La U.I.L.S. di ispirazione socialista ricorda loro che tale ignobile azione, irresponsabile e di cattivo gusto, rimarrà nelle loro coscienze fino alla fine della vita come rimorso dell’ingiustizia fatta a tutti i socialisti che hanno combattuto aspramente per fare trionfare i diritti di giustizia e di libertà. I Socialisti, fedeli ai loro ideali, volevano portare nel parlamento europeo i propri rappresentanti capaci di difendere i diritti e la libertà delle classi più deboli e onorare i loro predecessori che dedicarono la loro vita per difendere la libertà dei popoli, il rispetto delle idee altrui, l’uguaglianza e la giustizia.
Questi valori saranno sempre difesi dalla U.I.L.S. che, fra l’altro, si propone di preparare una nuova generazione di giovani che sapranno riscattare l’orgoglio socialista, dopo che la classe dirigente socialista degli anni novanta, abbandonò senza pudore sia il partito che il suo segretario Bettino Craxi, uno dei più apprezzati statisti italiani. Per questo diciamo ai socialisti e simpatizzanti: non rassegniamoci, proseguiamo sulla nostra strada! Insieme riscatteremo il nostro orgoglio di essere socialisti e restare fedeli servitori delle classi più deboli, facendoci carico delle responsabilità ereditate dalla nostra vecchia classe dirigente.
Per noi ri
mane importante, nella vita come nel lavoro, di essere fedeli ai valori socialisti autentici come lo furono i nostri Padri e, come loro, rispetteremo le idee altrui e le difenderemo in modo da poterle esprimere liberamente, ci adopereremo per migliorare il bene comune ed essere sempre al servizio alla collettività. Su questa strada noi continueremo a batterci cosi come ci ha insegnato il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il più amato dagli italiani. Nel solco del suo insegnamento, il Presidente della U.I.L.S. andrà a votare e sulla scheda scriverà il nome di Sandro Pertini e quello di Bettino Craxi per manifestare il proprio dissenso nei confronti di coloro che hanno impedito ai socialisti di partecipare a queste elezioni Europee.
il Presidente della UILS Antonino Gasparo
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