Conferito al professor Alberto Crielesi il titolo di Socio Onorario dell’Università dei Mulattieri e Carrettieri della Città di Velletri
All’interno del piccolo agglomerato di case che stanno abbarbicate attorno alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, la cui festa devozionale cade il 17 gennaio, anche per quest’anno si sono tenuti i tradizionali festeggiamenti organizzati, e condotti, dall’antichissima Università dei Carrettieri e dei Mulattieri di Velletri.
In effetti, questa Benemerita Confraternita è effettivamente impegnata, tuttora, a mantenere viva la tradizione popolare nell’onorare degnamente il popolarissimo Santo, e a farlo con grande serietà e impegno.
Non si può che rimanere colpiti, infatti, dalla grande partecipazione popolare che ha contraddistinto tutte le giornate di festa indette per onorare Sant’Antonio Abate; quelle stesse giornate che la Confraternita, con il proprio alacre impegno, ha saputo rendere ancora più partecipate, tanto che ci viene naturale una speciale notazione per il vivo e palpitante sentimento devozionale registrato tra la popolazione presente.
Una particolare attenzione merita l’esposizione dello stendardo della Confraternita.
L’insegna, tratta dalla casa del devoto prescelto cui era stata affidata, è stata presentata per l’annuale esposizione fra le mura della Chiesa di Sant’Antonio Abate varcandone la soglia accompagnata da tre squilli di tromba e dalle grida di giubilo dei presenti inneggianti a Sant’Antonio. La toccante cerimonia si è svolta in presenza di un numeroso gruppo di fedeli e curiosi e sopportata da un raggruppamento di sodali della Confraternita, una decina dei quali montavano a cavallo, tutti abbigliati in costume storico.
Nel nutrito programma dei festeggiamenti figurava anche la nomina del professor Alberto Crielesi a Socio Onorario dell’Università dei Mulattieri e Carrettieri, soprattutto, in ragione della sua appassionata ricerca sulla Chiesa di Sant’Antonio Abate e della sua storia, dalla sua fondazione e, attraverso varie peripezie, fino ai giorni nostri, il cui cospicuo risultato era stato raccolto in un libro, presentato un anno fa (sabato 21 gennaio 2023), e che, già allora, aveva suscitato un grande interesse, non solo fra i devoti del Santo e i cultori della sua religione, ma anche fra i tanti studiosi, locali e non. Subito dopo il conferimento dell’onorificenza, il professor Crielesi, di fronte ad una folta platea di devoti e curiosi, ha tenuto una interessantissima conferenza esponendo una succinta storia della chiesa e, da storico dell’arte, elargendo ai presenti una narrazione piuttosto puntigliosa della struttura del complesso conventuale e delle opere d’arte presenti in essa.
Per i più attenti alle questioni di carattere storico e artistico, ricordiamo il titolo del libro: “Sotto il segno del Tau. La Precettoria antoniana di Sant’Antonio Abate a Velletri”, frutto dell’instancabile opera di ricerca dell’Autore, che non solo rappresenta il coronamento di un lungo studio ultraventennale, ma è diventato anche strumento indispensabile per conoscere ancor più la lunga storia della Città di Velletri, cui lo stesso professor Crielesi, indiscutibilmente, ha aggiunto nuove e più fondate notizie attraverso le quali si può davvero comprendere meglio il tessuto archeologico, storico e culturale che ha animato per secoli la vita di una parte importante della città volsca.
Ci piace qui ricordare, concludendo, che il professor Alberto Crielesi, è Ispettore Onorario per decreto del Ministero dei Beni Culturali e Conservatore di Beni Storico-artistici di Enti pubblici e religiosi, laureatosi con il massimo dei voti all’Università “La Sapienza” di Roma, ed è prolifico saggista, appassionato studioso e ricercatore attento. Collabora con le più prestigiose riviste del settore ed è anche Membro del Gruppo dei Romanisti, sul cui periodico, La Strenna dei Romanisti, pubblica regolarmente. Dei suoi numerosissimi lavori, ne citiamo alcuni, tra i più significativi e che meglio lo rappresentano: Il Complesso conventuale di San Cosimato presso Vicovaro (1995); Mandela, già Cantalupo e Bardella: spigolature d’archivio (1999); Albano dimenticata: dimore storiche, personaggi e fatti (2009); Andrea Busiri-Vici e il Pio Stabilimento dei poveri in Albano (2007); Filippo Gnaccarini, scultore romano (2017); Trilussa e Albano (2018); Francesco Scaccioni, scultore e mercante d’arte fra Roma e l’Abruzzo (2018); et alii.
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