CONCLUSO A BRESCIA IL CONGRESSO DEGLI ESPERANTISTI
CONCLUSO A BRESCIA IL CONGRESSO DEGLI ESPERANTISTI PROPONENDO LA LINGUA INTERNAZIONALE COME MODERNO ED EFFICACE STRUMENTO DI PACE
E’ stato un successo! L’89° congresso degli esperantisti italiani tenutosi a Brescia dal 20 al 27 agosto 2022 è stato sicuramente un successo. I numeri: 227 iscritti di cui oltre la metà provenienti da 19 paesi diversi (4 extraeuropei).
Le delegazioni straniere più numerose sono state la polacca, la tedesca e la francese, dispiace ricordare che esperantisti iscritti al congresso e cittadini di 5 diversi paesi, non hanno potuto essere presenti dato che non sono stati concessi loro i visti di ingresso in Italia.
I congressi annuali degli esperantisti sono, prima di tutto, un’occasione di incontro e confronto, opportunità per fare nuove amicizie. Quello di Brescia è stato anche particolarmente ricco di eventi: 7 conferenze, un dibattito pubblico, due seminari tenuti durante tutta la settimana, due corsi di Esperanto, un corso di Italiano per stranieri, assemblee di varie associazioni di categoria (come quella degli insegnanti), presentazione di una dozzina di nuovi libri editi in Esperanto, ma anche 9 escursioni per far conoscere il territorio bresciano e quello limitrofo.
Un congresso che, grazie al patrocinio del Comune, ha coinvolto tutta la città di Brescia con il “Festival della cultura esperantista”: concerti e spettacoli teatrali gratuiti, aperti alla cittadinanza. Il festival è stato occasione di divertimento e di entusiastica partecipazione di persone di diversi paesi che tutte le sere hanno gremito il magnifico cortile del Broletto.
Particolare successo ha riscosso la proiezione del film “Pino: vita accidentale di un anarchico” soggetto di Claudia e Silvia Pinelli, figlie dell’esperantista anarchico Giuseppe Pinelli tragicamente volato da una finestra della Questura di Milano all’indomani della strage di piazza Fontana di cui fu ingiustamente accusato. Alle proiezioni, in Esperanto e in Italiano, hanno partecipato le figlie.
Il congresso, organizzato dalla Federazione Esperantista Italiana e dal Gruppo Esperantista Bresciano, ha avuto come tema “La pace non capita per caso: il ruolo attivo delle relazioni tra città gemellate nella costruzione di un popolo europeo” la tesi discussa è quella che la pace può essere mantenuta anche partendo dalla base, dalla sensibilizzazione dei cittadini di città gemellate per giungere ad un livello più generale. Una lingua comune, neutra, al di sopra delle parti come l’Esperanto, favorisce la comprensione tra i popoli. La comprensione, l’amicizia, l’eguaglianza sicuramente ispirano sentimenti di pace.
Ogni giorno possiamo verificare che l’Esperanto funziona, ha una struttura razionale e semplice, è parlata da milioni di persone in tutto il mondo che si comprendono.
Anche durante il congresso di Brescia, forse ancor più di altre volte, è emerso come il sentimento di fratellanza e quindi di pace, coinvolga tutti gli esperantisti, indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle o dai fattori culturali.
Anche per queste ragioni gli organizzatori si sono sforzati di coinvolgere cittadini ed istituzioni proponendo l’Esperanto come moderno ed efficace strumento di pace.
Ora l’attenzione e l’entusiasmo degli esperantisti italiani è rivolta all’organizzazione del 108° congresso mondiale di Torino, in Italia dopo tanti anni, e in cui si prevede la partecipazione di duemila esperantisti provenienti da tutto il mondo.