Concerto di Natale a Controluce Point
Nella sede di Controluce Point ha avuto luogo il 18 dicembre scorso il primo concerto di Natale organizzato dalla nostra rivista. I protagonisti dell’evento, Valeria Profeta Romano al violino e pianoforte, e Mario Madonna al pianoforte, hanno saputo regalare al folto pubblico presente emozioni non consuete, non solo per la grande professionalità dei due artisti, ma anche per la viva passione investita nell’esecuzione. Il programma, corposo e articolato, ha spaziato dal romanticismo tragico di F. Schubert alla nostalgica riscoperta del cantabile virtuosistico. Tra questi la selezione accorta degli esecutori ha inserito la forte personalità del compositore-violinista H. Wieniawski, alter ego del mirabolante pianismo lisztiano e della liricità paganiniana. Ma non è mancata la monumentale classicità, già curvata al romanticismo, di Beethoven, e la densa e conflittuale drammaticità (in senso teatrale) di Cajkovskij .
Dunque un programma ben centrato sull’aspetto lirico-virtuosistico, dove per virtuosismo si intende anche la esasperata ricerca delle sfumature sonore, tenace conquista del romanticismo wagneriano. Senza per questo dimenticare quanto il romanticismo abbia lasciato nella memoria di autori vissuti nel ‘900, i quali hanno saputo attraversare l’esperienza della scuola di Vienna (e cioè tutta l’esperienza atonale), riscoprendo il gusto del suono e dell’intrattenimento strumentale, ormai ben diverso da quello puramente salottiero della fine del ‘700. La scelta dei due interpreti, quindi, benché circoscritta a forti personalità, ha saputo tuttavia delineare un percorso stilistico variegato, nel passaggio fra Ottocento e Novecento. La difficoltà di equilibrio sonoro che i due strumenti sono stati chiamati a mantenere, infatti, va ben oltre il ruolo, consumato quanto superato, di strumento solista (violino) – accompagnatore (pianoforte), in una ricerca di fusione non solo tecnica ma soprattutto emozionale. Questa ricerca, condotta dai due interpreti già da anni, li ha condotti a misurarsi non solo con brani di indubbia notorietà e impegno, ma anche in un confronto fra formazioni strumentali differenti quali il duo violino-pianoforte e pianoforte a quattro mani, che solo pochissimi solisti possono affrontare. È infatti con la trascinante esecuzione schubertiana a quattro mani che l’evento si è concluso, lasciandoci con la speranza di poter riascoltare presto a Monte Compatri questi straordinari interpreti.
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