Concerto celebrativo del Centenario della SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea
Concerto celebrativo del Centenario della SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea
Lunedì 5 giugno la storica associazione “Roma Sinfonietta” ha offerto al pubblico un viaggio nella musica italiana dagli inizi del Novecento ai nostri giorni, con le composizioni dei giovani soci Alessandro Meacci e Giordano De Nisi, le tanto attese prime assolute, scritte appositamente per l’occasione. All’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” Alessandro Meacci (Roma, classe 1997) ha presentato la suite “Eva e Ennio” per violino e pianoforte; la composizione di Giordano De Nisi (Roma, classe 1993) è stata la raccolta “Labili labirinti” per clarinetto e pianoforte.
Un concerto celebrativo sia del centenario della Società Italiana di Musica Contemporanea sia del ventennale dalla morte di Goffredo Petrassi quello tenutosi nella Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università; l’Ensemble “Roma Sinfonietta” ha eseguito, per il pubblico attento, diversi brani volti a promuovere e divulgare la musica contemporanea italiana e ricordare i soci e i Presidenti SIMC.
In apertura del concerto vediamo protagonista uno dei due compositori presenti, Giordano De Nisi, la cui opera è interpretata magistralmente da Luca Cipriano (clarinetto) e Monaldo Braconi (pianoforte). Nel ringraziare i due esecutori, che hanno dimostrato una notevole sensibilità e comprensione dello spirito del brano, e tutti gli enti che hanno reso possibile il concerto, il M° De Nisi introduce la sua opera: «Perdersi, ma soprattutto ritrovarsi: penso che il concetto astratto di labirinto possa riassumersi in queste poche parole. Nel mio brano “Labili labirinti” ho esplorato quest’idea in senso ampio, disegnando delle strade di suono che si intrecciano, si ripetono, si interrompono bruscamente: ci troviamo persi fra sonorità e percorsi contrastanti – sicuri, o quasi, che di questo dedalo troveremo l’uscita. Ideato e composto in meno di un mese, strutturato in tre movimenti (che possono essere variamente ripetuti secondo specifiche indicazioni) “Labili labirinti” ha rappresentato per me una grande sfida, della quale mi sento soddisfatto».
Il programma ha lasciato poi spazio a “Riflessi” e “Come un’onda” entrambi per violoncello solo, di Ennio Morricone, interprete Luca Pincini, musicista di riferimento del Maestro.
Il violino di Vincenzo Bolognese e il pianoforte di Monaldo Braconi hanno dato vita al brano del giovane Meacci. La sua “Suite” è composta da cinque pezzi: Preludio, Aria, Danza, Ricercare e Finale.Canone. «È ispirata – spiega l’Autore – al rapporto di collaborazione e amicizia fra il compositore Ennio Morricone, residente con la moglie Maria e i figli nel popolare rione romano di Trastevere, e la pittrice inglese Eva Fisher, importante figura femminile dell’arte romana del Dopoguerra, che abitava proprio al piano superiore. Tra i due artisti vi fu un intenso scambio culturale. La “Suite” – afferma ancora il M° Meacci -richiama, con diversi stili compositivi, immagini e suoni che si mescolano in un labile confine fra le arti, ricreando quell’atmosfera romana degli anni ’60; una combinazione di colori e armonie non insolita nella musica contemporanea, basti pensare a Kandinsky e Schoenberg, Morton Feldman e Mark Rotscho e tanti altri, con una forte influenza morriconiana come nell’Aria, creata sull’incrocio di tre suoni che si ripetono in diverse nuances». Il critico musicale Renzo Cresti, socio onorario della SIMC, scrive così di quest’opera: «Ho visto lo spartito e ascoltato il suggestivo pezzo di Alessandro Meacci, molto ben fatto e di grande risultanza sonora, interessante e piacevole all’ascolto, due aspetti che non sempre vanno di pari passo».
La serata musicale è proseguita con la splendida “Introduzione e Allegro” di Goffredo Petrassi, mentre ha chiuso il concerto lo storico fondatore della SIMC Alfredo Casella, con la sua Serenata op. 46, per clarinetto, fagotto, tromba, violino e violoncello. Tra i sei migliori strumentisti dell’Ensemble “Roma Sinfonietta”, attivi sia come solisti sia come prime parti delle principali orchestre italiane, anche Marco Ciamacco al fagotto e Andrea Di Mario alla tromba.
Un evento riuscito grazie alla collaborazione di diversi enti ed istituzioni: l’Università Tor Vergata, la SIAE e il coordinamento nazionale delle attività del centenario della SIMC a cura di Agenda Produzioni e OMA – Officina Musica Attuale, il Ministero della Cultura e Regione Lazio, e soprattutto grazie al Direttore Artistico che ha fortemente sostenuto l’iniziativa, il M° Luigi Lanzillotta, lui stesso strumento della musica contemporanea. Nel ringraziare i due nuovi soci compositori per il loro contributo, il Direttore ha sottolineato l’importanza della vocazione artistica e del saper porgere al pubblico, scrivendo per trasmettere la propria arte a chi ascolta, coinvolgendo gli uditori anche in occasioni di sperimentazione e ricerca.
Giordano De Nisi, cresciuto ai Castelli Romani, diplomato al Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma in Pianoforte e Composizione, da tempo ha indirizzato il suo percorso artistico in ambito compositivo. Autore eclettico, ha scritto musica da camera, sinfonica, per strumento solo, per coro e per il teatro; i suoi brani sono stati eseguiti anche all’estero. Recentissimo il suo debutto come direttore d’orchestra, alla guida della ISA – Istituzione Sinfonica Abruzzese. Grandi consensi anche per Alessandro Meacci, diplomato in Pianoforte tradizionale al Conservatorio di Musica F. Torrefranca di Vibo Valentia, e diplomato in Composizione (Biennio) al Conservatorio “Santa Cecilia”. Alla sua attività di pianista e compositore affianca anche quella di ricercatore e divulgatore musicale.
Una serata di musica strumentale italiana, di passione e nuove emozioni. Per dirla con il Presidente SIMC M° Andrea Talmelli «…un concerto rivolto alla storia della SIMC, ma che proietta la musica contemporanea anche verso il futuro, attraverso il rinnovato impegno delle giovani generazioni di compositori…». Tra il pubblico numerosi rappresentanti della Società Italiana di Musica Contemporanea; molto gradita la presenza in sala della signora Morricone e di suo figlio Marco, emblematica per una continuità tra passato e presente all’insegna dell’arte.
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