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CONAI riduce altri quattro contributi ambientali: quelli per acciaio, alluminio, plastica e vetro

Agosto 05
13:30 2021

Dal 1° gennaio 2022 scende a 12 €/tonnellata quello per l’acciaio, a
10 €/tonnellata quello per l’alluminio e a 33 €/tonnellata quello per il
vetro. Plastica divisa in cinque fasce in base alla riciclabilità e ai costi
di raccolta, selezione e riciclo: valori al ribasso per quattro, invariata
una
Milano, agosto 2021 – Il Consiglio di amministrazione CONAI ha deliberato una diminuzione del contributo
ambientale (o CAC) per quattro materiali di imballaggio: dopo carta e cartone – il cui CAC è stato ridotto lo
scorso maggio con decorrenza dal 1° luglio, data in cui è entrato in vigore anche il nuovo CAC per la plastica
biodegradabile e compostabile –, arriva ora la decisione di abbassare il contributo per gli imballaggi
in acciaio, alluminio, plastica e vetro.
Quattro nuove variazioni, legate a valutazioni sullo scenario attuale della filiera del recupero e del riciclo
degli imballaggi, in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.
Il contesto favorevole, con listini dei materiali a riciclo in forte ascesa, si traduce così in una riduzione dei
contributi ambientali: diretta conseguenza dell’introduzione del criterio economico come elemento di
valutazione dei contributi stessi. Il sistema CONAI, infatti, si caratterizza proprio come modello capace
di modulare interventi e costi in base alla capacità del mercato di far fronte alle esigenze ambientali.
Le riduzioni fin qui approvate, carta compresa, porteranno per le aziende risparmi da CAC stimabili in
circa 163 milioni di €.

Riduzione di 6 €/tonnellata per gli imballaggi in acciaio
Il valore del CAC per l’acciaio scenderà da 18 €/tonnellata a 12 €/tonnellata.
Una variazione legata a un nuovo scenario economico che vede crescere il valore di mercato dei rottami: i
suoi effetti sui ricavi da vendita dei materiali a riciclo sono decisamente positivi e rendono oggi possibile
una diminuzione del contributo ambientale per i pack in questo materiale.
Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di imballaggi dovrebbe risultare pari a quasi
3 milioni di €, su 500.000 tonnellate di immesso al consumo.

Riduzione di 5 €/tonnellata per gli imballaggi in alluminio
Il valore del CAC per l’alluminio si ridurrà da 15 €/tonnellata a 10 €/tonnellata.

L’alluminio è un materiale che ha sempre mantenuto alti i suoi valori di mercato: l’attuale contesto
economico, che ha impatti straordinariamente positivi sull’andamento del materiale da riciclo, rende
possibile la nuova revisione al ribasso del contributo ambientale per gli imballaggi in questo materiale.
Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack dovrebbe risultare pari a oltre
350.000 €, su oltre 70.000 tonnellate di immesso al consumo.
Riduzione di 4 €/tonnellata per gli imballaggi in vetro
Il valore del CAC per il vetro scenderà da 37 €/tonnellata a 33 €/tonnellata.
La nuova situazione economica, infatti, autorizza a prevedere miglioramenti sia sul fronte dell’immesso al
consumo di imballaggi in questo materiale sia su quello dei valori della materia da riciclo. Previsioni che
rendono possibile una diminuzione del contributo ambientale.
Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack dovrebbe risultare pari a oltre 11,5
milioni di €, su circa 2 milioni e 900.000 tonnellate di immesso al consumo.

Le riduzioni per gli imballaggi in plastica e la nuova diversificazione
contributiva
Si passa da quattro a cinque fasce contributive:
per quattro il CAC si riduce, per una resta invariato
Fasce
contributive
CAC in vigore a gennaio
2021
(€/t)
CAC in vigore da gennaio
2022
(€/t)
Variazione
2022-2021
A1 150,00 134,00 -11%
A2 150,00 150,00 0%
B1 208,00 192,00 -8%
B2 560,00 533,00 -5%
C 660,00 644,00 -2%
Già a settembre 2020 il Consiglio d’amministrazione CONAI si era impegnato a rivedere criteri e logiche
della diversificazione contributiva per gli imballaggi in plastica per l’anno 2022, ossia la suddivisione di
questi pack in diverse fasce a cui vengono applicati CAC differenti.
Un impegno preso sia alla luce di quanto in atto a livello europeo, sia con l’obiettivo di legare sempre più i
valori del contributo ambientale plastica alla loro riciclabilità e al circuito di destinazione ma anche al deficit
di catena, ossia ai costi/ricavi delle attività di raccolta, selezione e riciclo.
L’evoluzione 2022 del CAC diversificato per gli imballaggi in plastica prende le mosse dall’aggiunta di una
nuova fascia contributiva. Dal 1° gennaio 2022 i pack in polimeri plastici saranno infatti divisi in cinque
fasce.
La fascia A si sdoppierà, dividendosi in A1 e A2.
Nella prima voce rimarranno tutti gli imballaggi ricompresi in precedenza nella fascia A, al netto dei pack
flessibili in polietilene che passeranno in fascia A2; questi ultimi sono imballaggi flessibili con una filiera

industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito commercio&industria ma
sempre più presenti anche nella raccolta differenziata urbana, e di conseguenza con un deficit di catena
maggiore.
In questa fascia saranno inoltre tollerati gli imballaggi flessibili in polietilene espanso con spessori uguali o
inferiori ai 2 millimetri (attualmente in fascia B2).
Per i pack in fascia A1, il CAC scenderà dagli attuali 150 €/tonnellata a 134 €/tonnellata.
Il CAC per gli imballaggi di fascia A2, nonostante il deficit di catena in crescita, rimarrà, ma solo in questa
prima fase di prima applicazione, invariato rispetto a quello dell’attuale fascia A: 150 €/tonnellata.
La fascia B1 rimarrà dedicata agli imballaggi in prevalenza da circuito domestico con una filiera industriale
di selezione e riciclo efficace e consolidata.
L’introduzione, in prima applicazione, del criterio economico porterà alla riduzione del CAC per i pack di
questa fascia da 208 €/tonnellata a 192 €/tonnellata.
La fascia B2 raggrupperà tutti gli altri imballaggi selezionabili/riciclabili da circuito domestico e/o
commercio&industria. Ossia quelli con diversi livelli di selezionabilità e riciclabilità; quelli riciclabili di
recente introduzione sul mercato; quelli a riciclo oneroso e/o dai quali si ottengono rifiuti selezionati di
minore qualità; quelli con filiere di riciclo in fase di consolidamento e sviluppo.
In questa fascia saranno tollerati anche gli imballaggi in polietilene espanso con spessori superiori ai 2
millimetri (attualmente in fascia C) e gli strati barriera realizzati in EVOH, ma con limite al 5% del peso
totale dell’imballaggio.
Il passaggio dalla fascia B2 alla fascia B1 dei tappi in plastica conformi alla direttiva SUP, quindi progettati
per rimanere solidali con il contenitore per bevande in plastica fino a 3 litri, sarà subordinato all’entrata in
vigore della norma tecnica EN (in fase di definizione).
Anche la fascia B2 vedrà il CAC ridursi: dagli attuali 560 €/tonnellata si scenderà a 533 €/tonnellata.
Rimarranno in fascia C quei pack con attività sperimentali di selezione o riciclo in corso, e quelli non
selezionabili/riciclabili allo stato delle tecnologie attuali.
Nonostante si tratti della fascia di imballaggi in plastica con maggiore impatto ambientale ed economico,
anche questa fascia sarà interessata da una riduzione del contributo ambientale da 660 €/tonnellata
a 644 €/tonnellata, grazie all’introduzione in prima applicazione del deficit di catena e quale effetto
dell’ottimizzazione dei costi messa in atto dal consorzio Corepla.
Dopo la pausa estiva è previsto un momento di verifica del deficit di catena che potrebbe determinare
ulteriori interventi sul contributo ambientale, dal momento che il mercato della vendita all’asta degli
imballaggi post consumo è in continua evoluzione.
Il Consiglio di amministrazione, infine, ha comunque deciso di proseguire il percorso di analisi per
rafforzare ulteriormente la diversificazione contributiva, in particolare per legare in misura sempre più
rilevante i valori del CAC di ogni fascia agli effettivi deficit di catena e prevedendo eventuali ulteriori
segmentazioni e rivalutazioni.
Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in plastica dovrebbe risultare pari a quasi 13
milioni di €, su oltre 1 milione e 850.000 tonnellate di immesso al consumo.

Procedure semplificate per l’import
Le riduzioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi
pieni, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2022.

Le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in €) diminuiranno conseguentemente
da 0,20 a 0,19% per i prodotti alimentari imballati e da 0,10 a 0,09% per i prodotti non alimentari
imballati.
Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso
complessivo senza distinzione per materiale) scenderà dagli attuali 101 a 99 €/tonnellata.
I nuovi valori delle altre procedure semplificate saranno a breve disponibili sul sito CONAI.

 

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