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Lanuvio (Cecchina) – Le belle foto di Marco Branchi, la natura fra alberi orchidee e animali, realizzate nel periodo in cui il fotografo sperimentava colori saturi ai limiti dell’impressionismo, e le liriche dell’autrice Tiziana Galletti che, secondo i gusti, hanno accompagnato le immagini o si sono fatte accompagnare nella loro dimensione riflessiva, descrittiva, accorata, hanno dato vita al volume L’attimo, il momento, la vita, presentato sabato 3 ottobre alla Tenuta Moncada di Lanuvio.

Così sabato 3 ottobre, nell’antica Tenuta Moncada, una bella collina che si può osservare anche dalla strada regionale Nettunense lasciando l’abitato di Cecchina e che fu azienda modello gestita dai Conti omonimi, è diventato un sabato diverso dagli altri. L’associazione ‘Terra Uomo Cielo’, che ha voluto ospitare anche l’iniziativa fotografico-letteraria, gestisce parte della proprietà e lavorando con passione e voglia di realizzare, vuole riportare il luogo, se non agli antichi splendori, verso nuova bellezza e produttività. L’attuale azienda agricola produce ortaggi e olio biologici.

I volenterosi contadini che per professione fanno tutt’altro, tra loro un dottore forestale, una insegnante, hanno liberato dalle sterpaglie le decine di piante d’olivo che quest’anno portano bellissimi frutti; tengono pulita la campagna circostante e semineranno in questi giorni il grano Senatore Cappelli assieme ad altre famiglie di grano. A richiesta ospitano piccoli gruppi di persone negli appartamenti dei casali nella parte bassa della proprietà e mettono a disposizione una grande cucina dove poter preparare dei pasti per chi decide di trascorrere un po’ del proprio tempo qui. Il casale padronale è cinquecentesco e si trova su un costone di tufo che, secondo alcuni studiosi, nell’antichità poteva avere una funzione difensiva. Quella che sembra una vera cittadella arroccata sulla collina è nell’insieme molto suggestiva e alberi d’alto fusto quali pini e querce, i resti di un antico roseto, rendono ancora più armonico l’insieme: pare che Monte Giove, questo il toponimo del colle sul quale si trova la tenuta, sia l’antica città di Corioli, porta verso la pianura Pontina che da qui infatti si ammira fino al mare, distrutta dai Romani nel 491 a.C.. Casali di tale fatta non sono unici nel nostro territorio ma rari sì, anche se questo risulta molto ben conservato nella sua struttura di villa di campagna, poiché in parte fu ricostruito dopo le gravi lesioni subite sotto i bombardamenti del 1944.

Nei progetti di ‘Terra Uomo Cielo’ c’è anche quello di un asilo in campagna con pedagogia Waldorf, o steineriana ed un calendario di appuntamenti con la fotografia, a contatto con la natura, al fine di far vivere davvero, tutto l’anno, questo incredibile spazio. Luogo in parte, come si può osservare, ‘stretto’ dagli abitati intorno ma anche ‘accompagnato’ paesaggisticamente da altri coltivi; che s’affaccia su una vallata nella quale altri proprietari hanno saputo valorizzare il territorio, fare il vino o incrementare l’ospitalità facendo sì che questa campagna non diventasse nuove lottizzazioni per case e centri commerciali ma spazio dedicato a produrre, incontrarsi, passare del tempo nel verde, all’aria aperta.  (Serena Grizi)

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