Con la messa al bando degli olii di importazione, l’Italia punti sul bioetanolo”
La nota di Sandro Cobror, direttore di AssoDistil a commento dello stop all’uso di olio di palma e di soia per la produzione di elettricità e biocarburanti
Cobror: “Con la messa al bando degli olii di importazione, ora l’Italia punti sul bioetanolo”
“La notizia che dal 1° gennaio 2023 in Italia non si potrà usare olio di palma e di soia per la produzione di elettricità e biocarburanti apre scenari interessanti per la diffusione del bioetanolo nel nostro Paese”. E’ questo il commento di Sandro Cobror, direttore di AssoDistil, dopo che il 31 marzo scorso la Camera dei deputati ha concluso l’esame del disegno di legge di delegazione europea 2019-2020 (C. 2757), apportando una modifica al testo già approvato in prima lettura al Senato.
Messa al bando di olii di importazione. “Il Parlamento italiano – continua Sandro Cobror – fa un ulteriore passo avanti, forse decisivo, nella messa al bando degli olii di importazione, di palma, di soia e loro derivati, per produrre biocarburanti, in particolare biodiesel. La decisione è stata presa per l’impatto negativo che la coltivazione intensiva di soia e palma produce sull’ecosistema mondiale, in particolare nei Paesi del Sud Est asiatico dove tali coltivazioni sono responsabili di seri problemi di deforestazione”.
Il bioetanolo unico biocarburante realmente sostenibile. “AssoDistil – afferma ancora Cobror – è impegnata da anni per chiedere che in Italia si punti sul bioetanolo certificato sostenibile come alternativa ai carburanti fossili. Il provvedimento approvato dalla Camera va in questa direzione, registrando la volontà politica di puntare su biocarburanti sostenibili da materie prime prodotte localmente. Il bioetanolo è l’unico biocarburante realmente sostenibile a livello ambientale e disponibile da subito in volumi adeguati, grazie alle notevoli capacità già installate anche in Italia. Inoltre, a differenza di altri vettori energetici alternativi, non necessita di investimenti in infrastrutture né di materia prima di importazione, o di dubbia origine, un altro aspetto che ne avvalora l’elevata sostenibilità. L’Italia dovrebbe allinearsi a molti altri Paesi europei che hanno adottato standard di miscelazione come l’E10 – contenente fino al 10% di etanolo – per cominciare da subito a diminuire le emissioni del settore trasporti”.
L’appello di AssoDistil al governo. “Il nostro auspicio – conclude Cobror – è che il legislatore acceleri sulla promozione definitiva della produzione e dell’utilizzo di bioetanolo in Italia, attraverso provvedimenti specifici come il mandato obbligatorio di miscelazione ed adeguati supporti finanziari per favorire nuovi investimenti”.
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