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Comunicato sul cantiere smantellato alla “Spiaggetta” di Nemi

Comunicato sul cantiere smantellato alla “Spiaggetta” di Nemi
Gennaio 30
15:35 2024

“CHI HA FATTO PALO ?” (cit.)
 
OVVERO QUANDO LA MOBILITAZIONE POPOLARE FA SMONTARE UNO SCEMPIO AL LAGO DI NEMI
 
La grande mobilitazione di sabato 27 gennaio al Lago di Nemi promossa e organizzata dal gruppo della “Spiaggetta” e del “Comitato per la protezione dei boschi dei Colli Albani” ha ottenuto, per il momento, sia il fermo del cantiere che lo smantellamento della palizzata sulla quale doveva sorgere la pedana lunga circa 30 metri finanziata con fondi pubblici nel 2021 per diminuire il rischio di trasmissione del covid-19 (all’aperto, si noti) e allo stesso tempo favorire il turismo per quella stessa stagione balneare nei comuni lacuali.
 Stamattina, lunedì 29 gennaio, la ditta titolare dei lavori si è portata via le grosse travi di legno inserite nella colata di cemento fatta con la trivella sulla spiaggia, le reti di recinzione di plastica rossa, i tondini che delimitavano il fu cantiere e le reti metalliche alte due metri.
 Adesso rimane solo la terra nuda, senza vegetazione, ma finalmente libera da camion e ruspe.
 Ricordiamo che già prima della manifestazione di sabato avevamo segnalato alle competenti autorità che era incredibile l’aver concesso un simile sfregio, invitandole ad intervenire e verificare quanto si sosteneva.
 Il Comune di Nemi, tramite l’Ufficio Tecnico, negava la presenza di cemento e affermava la regolarità dell’intervento costato oltre 20.000 euro di fondi pubblici.
 Si fa notare che il cartello di cantiere non riportava neanche il riferimento al permesso a costruire ma la scritta “DGR 546”, che è la delibera di giunta regionale del 2021 che stanziava i fondi per il progetto.
 Il sindaco di Nemi, a mezzo stampa, ribadiva la bontà e la regolarità del progetto per altro inserito in un contesto più ampio e, secondo noi, peggiore perché utile solo per la turistificazione massiccia del “nostro” lago.
 Inoltre, metteva l’accento sull’accesso per i disabili, giocando a dir poco sporco sui bisogni delle persone che hanno esigenze particolari, tra le quali il diritto non solo ad essere adeguatamente assistite ogni giorno ma anche a poter usufruire come tutti delle bellezze del nostro territorio.
 Purtroppo però era ed è un progetto per la “riduzione del rischio epidemiologico” nel 2021, niente altro.
 E questo il sindaco lo sa perché dagli uffici comunali sono stati prodotti gli atti per i finanziamenti.
L’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani, già impegnato a rilasciare i nulla osta per la deforestazione a tappeto di centinaia di ettari di boschi, ha fatto altrettanto per il cantiere. Salvo poi dover riscontrare, su richiesta della cittadinanza, che i lavori sono risultati in difformità a quanto previsto.
 Ci chiediamo come sia stato possibile approvare progetti simili sulla sponda di un lago che andrebbe tutelato integralmente e non dovrebbe essere sfruttato per gli interessi di qualcuno.
Le 300 persone che sabato hanno manifestato ribadiscono che non vogliono altri scempi dopo, tra l’altro, essersi autogestiti da sempre quegli stessi luoghi per la negligenza degli enti preposti che li lasciano all’incuria.
 In molti sono scesi da Genzano, tramite via del Perino, sventrata dalle ruspe per un altro progetto che ha disboscato un lecceto secolare e lasciato una scia di immondizia delle ditte che vi hanno lavorato in questi mesi.
 Sulla stessa via che diventa il lungolago, anche la “pedana-palafitta” per ora smantellata, il centro-canoa comunale di Nemi che sarà dato in gestione ai privati e tanti altri progetti da milioni di euro che finora sono passati solo negli uffici preposti e con gli esiti che abbiamo visto.
 Adesso basta!
 E basta anche a chiunque tenti di farsi pubblicità, intendendo quei politici che finora non hanno mosso un dito e, anzi, dicevano che ormai il cantiere sarebbe andato avanti, salvo poi esporsi mediaticamente rivendicando una vicinanza alla mobilitazione che non hanno avuto.
 Sulla “spiaggetta”, purtroppo, non possiamo ancora cantare vittoria ma intanto era tutto così in regola che si sono dovuti portare via in fretta e furia l’intero cantiere.
 Abbiamo già da giovedì richiesto l’accesso ad alcuni atti e attendiamo che ci vengano forniti dal Comune di Nemi al più presto ma ci stiamo interessando anche alle altre situazioni circostanti.
 Nel frattempo, ci godiamo il più possibile quello che rimane intatto e non abbasseremo la guardia né su ciò che è stato già rovinato né su quello che vogliono ancora sfruttare
 
Comitato per la protezione dei boschi dei Colli Albani — comitatoboschi@inventati.org — social: facebook
 

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