Comunicato Stampa su Rifugiati Politici
Questa è l’amara riflessione iniziale di Maurizio Battisti coordinatore della Comunità Territoriale del VII Municipio. “Diversi partiti e le istituzioni che avrebbero dovuto vigilare ne risultano ampiamente coinvolti e stravolti di fronte alla coscienza dell’opinione pubblica. Temiamo che il malaffare non sia solo quello affiorato nel settore specifico dominato dalla banda del “mondo di mezzo” ma che vi siano a Roma altri settori come quello edilizio, urbanistico e dei lavori pubblici che meritano l’attenzione della Magistratura”.
“Siamo particolarmente indignati – prosegue Battisti – nel sapere che i turpi commerci che emergono dalle intercettazioni telefoniche riguardavano anche le politiche di assistenza ai rifugiati richiedenti asilo e le politiche sedicenti integrative per i Rom.
Su queste politiche occorre che Prefetto e Sindaco di Roma cambino decisamente indirizzo. Innanzitutto disboscando il malaffare che sta emergendo onde riportare sotto un serio e rigoroso controllo quei soggetti che sono impegnati in questo settore, che usufruiscono di appalti o contributi pubblici e che stando all’inchiesta della Magistratura non hanno adempiuto al proprio dovere speculando sul bisogno.”
“Per questo è necessario affrontare, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, il problema dei Rifugiati richiedenti asilo con umanità, competenza, trasparenza e la partecipazione della città e dei Municipi. Innanzitutto – sottolinea il coordinatore della Comunità Territoriale – riteniamo preliminari quattro condizioni: a) il Prefetto e il Sindaco unitamente ai 15 Municipi romani provvedano ad elaborare un piano di dislocazione dei centri di assistenza e accoglienza su tutta l’area della città, non esclusa l’area interna alle Mura Aureliane; b) i nuclei di Rifugiati debbono essere più piccoli e etnicamente più omogenei. Bisogna evitare gli inumani e ingovernabili affollamenti tipo ‘Palazzo Selam’ alla Romanina”; c) vanno prevalentemente utilizzate per la creazione dei Centri strutture di proprietà pubblica. Il vasto patrimonio pubblico comunale, compreso quello in disuso, può consentirlo; d) vanno attuati progetti lavorativi anche nell’ambito dei quartieri dove verranno allocati i Centri di accoglienza. Progetti che occupino i Rifugiati anche in lavori socialmente utili per il territorio circostante.
“In questa delicata materia non c’è niente di più deleterio dell’improvvisazione, della non partecipazione dei cittadini e delle Istituzioni decentrate, della segretezza nelle dislocazioni. Tutto ciò si presta facilmente all’allarmismo interessato e alle pulsioni xenofobe e razziste di chi magari specula politicamente di giorno per arricchirsi di notte sul disagio di tanta povera gente straniera e degli italiani residenti nei quartieri e nelle borgate più periferiche e popolari che già subiscono da sempre la mancanza di servizi e di sicurezza”.
“Stesso discorso – rileva Battisti – va fatto per i campi Rom legali e spontanei. In attesa delle auspicate politiche integrative di lungo respiro di segno diverso ed opposto da quelle praticate sinora che hanno portato solo degrado e illegalità per i nomadi e gli abitanti dei quartieri circostanti e, a quanto pare, uno sperpero di denaro pubblico a vantaggio degli speculatori protagonisti di “Mafia Capitale”. Anche qui occorre avviare da subito un piano cittadino di dislocazioni condiviso con i 15 Municipi di campi provvisori più piccoli in cui vigilanza interna e assistenza integrativa da parte dell’amministrazione comunale assicurino la convivenza civile, i diritti dei minori, delle donne e in generale dei più deboli oltre al rispetto della legalità.”
“La Comunità Territoriale del VII Municipio – conclude Battisti – augurandosi che anche il Municipio si faccia interprete di queste istanze presso la Giunta comunale, auspica che, dopo i fatti gravissimi che trasversalmente stanno emergendo nella politica capitolina, ci si avvii verso una politica al servizio della città, voltando pagina rispetto a quella basata esclusivamente su una lotta di potere cui abbiamo assistito fin dall’insediamento della nuova Giunta”.
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