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Aprile 11
17:55 2023

Colizza Cerro e Blasetti (M5S): facciamo chiarezza sulle responsabilità dei danni per la vecchia delegazione di Frattocchie causati dalle scelte della Giunta Silvagni nel 2015

Alla luce di alcune ricostruzioni estremamente lacunose che si sono diffuse sul web e nei gruppi social di Marino sul tema del contenzioso sulla vecchia delegazione di Frattocchie, contenzioso che risale a fatti del 2015, i consiglieri comunali del M5S Colizza, Cerro e Blasetti hanno voluto rilasciare questa dichiarazione.

La disdetta della delegazione a Frattocchie è opera nel 2015 della governatura Silvagni, il sindaco di Centrodestra che fu poi arrestato e condannato per corruzione e peculato nello stesso anno. In quella maggioranza che approvò l’operazione ‘Delegazione’ c’era anche l’attuale sindaco Stefano Cecchi e alcuni politici ancora oggi in maggioranza a Marino.

Il disputa tra le parti nasce nel 2015 e si avvia da parte del Comune un accertamento Tecnico Preventivo. Tutto questo, quindi, prima dell’arrivo 5S al governo di Marino, perché il Comune non riconsegna i locali alla società proprietaria nello stato originario già a partire dal 2015.

Quando Colizza si è insediato con la maggioranza 5S nel 2016, al termine dell’accertamento Tecnico Preventivo, il contenzioso viene formalizzato dal proprietario dei locali. La Giunta Colizza allora nel 2017 tenta la strada della mediazione ma il proprietario chiede 1 milione di euro per i danni subiti come conseguenza della decisione del Comune nel 2015.

La Giunta Colizza ritenne allora troppo alta la cifra richiesta e non accettò procedendo alla formale offerta di restituzione dei locali. A quel punto continuò l’iter del tribunale civile che si è chiuso in primo grado solo nel 2022 con la vittoria del proprietari dell’immobile e la richiesta di risarcimento di circa 1 milione di euro al Comune di Marino.

Il Comune nel 2022, già sotto la maggioranza Cecchi, ha correttamente avviato la procedura di Appello presso il tribunale, cioè il secondo grado delle cause civili, Appello che è ancora a tutt’oggi in corso e di cui l’esito in termini sanzionatori non è affatto scontato.

Quindi, pur se tecnicamente il milione di euro di risarcimento è ancora in attesa del giudizio finale del giudice di Appello, vista la mancata sospensione della Sentenza il Comune deve appostare in bilancio nei fondi di riserva.

Va ben sottolineato che, ad oggi, il giudizio di appello non sia concluso e non è affatto scontato che il giudice confermi l’entità del risarcimento a un milione di euro, essendoci diversi aspetti processuali evidenziati dalla difesa che possono attenuare la sanzione. Infatti, assodato che la pretesa di un indennità di occupazione è da ritenere legittima da parte del proprietario dell’immobile, non sarebbe una sorpresa una sua significativa riduzione in fase di giudizio finale, giungendo ad un valore ben inferiore al milione di euro adesso appostato nella riserva.

Va anche sottolineato che su questo danno all’erario comunale farà luce anche la Corte dei Conti e si potrà arrivare anche al pagamento personalmente per i responsabili dei fatti del 2015, sia a livello politico sia a livello tecnico.

Per quanto attiene l’operato del M5S negli anni tra il 2016 e il 2021, come si è evince dalla ricostruzione qui illustrata dei fatti, si è cercato di mediare con le controparti per un problema creato da altri in precedenza, ma alla formulazione di una cifra in quel momento molto rilevante si è ritenuto di continuare la strada del giudizio civile nella convinzione che potessero essere dal giudice ridotte le pretese della controparte che, va detto anche questo, ha rifiutato di rientrare in possesso dei locali nonostante il Comune abbia tentato la restituzione dell’immobile.

Inoltre, va anche sottolineato come il M5S abbia realizzato nella sua governatura di Marino una nuova Casa dei Servizi a S. Maria delle Mole e rinunciato, in modo corretto e senza strascichi, la delegazione scelta al tempo della Giunta Silvagni nel 2015.

Questa scelta legata alla Casa dei Servizi ha portato a notevoli economie oggi ben comprensibili da chiunque, essendo la Casa dei Servizi attualmente aperta di proprietà comunale e non più di privati”.

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