COMUNICATO STAMPA CIVITAS
Abbiamo già visto come il Comune di Como sia ligio al rigore, ligio ad usare criteri rigorosissimi per l’assegnazione delle risorse, dimenticandosi la straordinarietà dell’emergenza in cui stiamo vivendo.
Lo stesso rigore apprendiamo tocca anche l’ultimo saluto, con il cimitero vuoto, senza famigliari, senza un sacerdote.
Probabilmente questa misura estrema vuole limitare il contagio, ma davvero siamo sicuri che con le adeguate misure di sicurezza, dai dispositivi alla distanza in un luogo deserto, si è più a rischio in pochi al cimitero per l’ultimo saluto rispetto allo stare in coda al supermercato?
Altri comuni, come apprendiamo dalla stampa, hanno mantenuto alto il livello di civiltà e empatia verso i loro cittadini per quanto riguarda la sepoltura, mentre a Como l’ottusità volta le spalle alla commemorazione dei famigliari, derubricato come atto accessorio. Riteniamo serva rispetto verso chi ha perso i propri cari, così come serve tutelare la salute pubblica, ma una cosa non esclude l’altra e ci auspichiamo che il Comune di Como d’ora in poi proceda in questa direzione.=
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