ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA-CONCERTI DI DAVID GARRETT E STEFANO BOLLANI
COMUNICATO STAMPA
Accademia Nazionale di Santa Cecilia 22/23
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Cavea
mercoledì 19 luglio ore 21
DAVID GARRETT
“Iconic Tour”
Torna il 19 luglio alle ore 21 (Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Cavea), dopo sette anni di assenza da Santa Cecilia (l’unica presenza risale all’estate del 2016 quando eseguì il Concerto per violino di Čajkovskij diretto da Alondra de la Parra), una delle massime star dell’archetto, il violinista tedesco David Garrett, che presenterà il suo “Iconic Tour”, dall’omonimo album pubblicato da Deutsche Grammophon a fine 2022. Garrett ha iniziato a suonare il violino all’età di quattro anni, ha debuttato sul palcoscenico a dieci, e tre anni dopo è diventato l’artista più giovane a firmare un contratto con la Deutsche Grammophon. Si è costruito una stellare carriera da solista, ha registrato i ventiquattro Capricci di Paganini, ha studiato alla celebre Juilliard School di New York, allievo di Itzhak Perlman. Negli ultimi due decenni ha suonato con molti dei più prestigiosi direttori d’orchestra, e ha raggiunto il pubblico di tutto il mondo con concerti che includono inni rock, brani “classici”, pezzi da solista e colonne sonore. La sua autobiografia “Se solo sapeste” (Baldini + Castoldi) che rivela il cammino, a tratti arduo, da lui percorso da enfant prodige ad artista adulto di successo, è stata recentemente pubblicata.
“Iconic Tour”, che si ispira ai leggendari violinisti del passato le cui melodie hanno entusiasmato Garrett sin da bambino, prevede celebri brani di Schubert (Ave Maria), Vivaldi (L’estate), Mozart (Rondò alla turca), Saint-Saëns (Danse macabre e il Cigno dal Carnevale degli animali) e molti altri che potranno essere ascoltati in nuovi arrangiamenti per violino, chitarra (Franck van der Heijden) e basso (Rogier van Wegberg). La scelta di David Garrett evoca l’epoca d’oro dei grandi virtuosi del violino, quando artisti come Zino Francescatti, Arthur Grumiaux, Jascha Heifetz, Fritz Kreisler e Yehudi Menuhin deliziavano il pubblico con celebri bis e altre rarità. Garrett si è immerso in questi capolavori senza tempo, ideando il suo programma ICONIC.
“Sfortunatamente molte splendide opere dei tempi dei grandi virtuosi sono cadute nell’oblio”, ha affermato il violinista. “Ecco perché avere l’opportunità di riportare in vita questi magnifici pezzi significa davvero molto per me”.
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
19 luglio ore 21, Cavea
violino David Garrett
chitarra Franck van der Heijden
basso Rogier van Wegberg
ICONIC
omaggio ai violinisti più leggendari del 20° secolo
musiche di Vivaldi, Mozart, Schubert, Saint-Saëns, Fauré, Schumann, Kreisler e altri
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Parterre € 80 ׀ Tribuna centrale e Mediana € 60 ׀ Tribuna laterale € 40
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Cavea
giovedì 20 luglio ore 21
STEFANO BOLLANI
“Piano solo”
L’“Estate a Santa Cecilia” chiude la sua rassegna il 20 luglio alle ore 21 (Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone-Cavea) con l’imperdibile appuntamento di Stefano Bollani e il suo spettacolo “Piano Solo”, un viaggio tra i tasti del pianoforte che si rinnova ogni sera. Bollani è un musicista eclettico, onnivoro di musica, pianista di solida formazione classica e di “adozione” jazzistica, compositore, ideatore e conduttore televisivo. Ha suonato con la Filarmonica della Scala, Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris e in più occasioni con l’Orchestra di Santa Cecilia (diretto, tra gli altri, da James Conlon, Daniel Harding e Antonio Pappano) continuando al contempo a cimentarsi nel jazz e incidendo numerosi cd. A tutte queste attività ha affiancato la conduzione radiofonica e televisiva, con programmi di grande successo come Via dei Matti numero 0, il programma cult scritto e condotto insieme alla moglie Valentina Cenni e trasmesso su Rai 3 nel 2021 e 2022.
La musica di Stefano Bollani non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Quando Bollani sale sul palco con il suo “Piano Solo” esiste una sola regola: rendere omaggio all’arte dell’improvvisazione grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme in questi venti anni di Jam session. Ogni volta con un risultato diverso, eppur sempre incredibile. Nel one man show di Stefano Bollani tutto può accadere. Non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala a indicare il succedersi dei brani. Lo spettatore prende posto ma è chiamato a spostarsi con la mente verso luoghi inaspettati e a guardare orizzonti musicali sempre nuovi. Una sorta di laboratorio creativo portato in scena seguendo il flusso di coscienza musicale che spazia dal jazz ai suoni brasiliani, a Carosone fino ai brani inediti del nuovo album “Blooming” uscito in primavera, alcuni dei quali sono stati anticipati dal Maestro durante la trasmissione cult “Via Dei Matti numero Zero”, che tanto ha entusiasmato il pubblico a casa e la critica. Una sola cosa è sicura: il medley imprevedibile deciso dal pubblico in cui il virtuosismo si mescola all’irriverenza.
Stefano Bollani
Inizia a studiare pianoforte a 6 anni ed esordisce professionalmente a 15. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 – e una breve esperienza come turnista nel mondo del pop con Raf e Jovanotti fra gli altri – si afferma nel jazz, suonando su palchi come la Town Hall di New York, la Scala di Milano e Umbria Jazz. Fondamentale è la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide 13 dischi: Tati (2005), The Third Man (2007) e New York Days (2008). Nel corso della carriera collabora con musicisti come Pat Metheny, Gato Barbieri, Richard Galliano, Sol Gabetta, Phil Woods, Lee Konitz, Bill Frisell, Chico Buarque, Caetano Veloso e Chick Corea, con cui realizza il disco live Orvieto (2011).
Nel 1998, alla guida del gruppo L’Orchestra del Titanic, omaggia la musica italiana degli anni ’30 e ’40 con Abbassa la tua radio, disco-spettacolo a cui collaborano Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto. Particolarmente fuori dai canoni risultano poi lavori come La gnosi delle fanfole, insieme al cantautore Massimo Altomare su testi di Fosco Maraini (1998), Cantata dei Pastori Immobili, Oratorio musicale per quattro voci, realizzato su testi di David Riondino (2004) e il disco di canzoni scandinave Gleda (2005). Come produttore artistico e arrangiatore lavora inoltre al disco di Bodo Rondelli Disperati intellettuali ubriaconi (2002), vincendo il premio Ciampi.
Tra il 2002 il 2006 incide quatto dischi per l’etichetta francese Label Bleu: Les Fleures Bleues, Smat Smat, Concertone e I Visionari. Il 2006 è anche l’anno di Piano Solo (disco dell’anno per «Musica Jazz»). Nel 2007 esce Bollani Carioca, disco realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani: a dicembre è il secondo musicista, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Sempre nel 2007 vince lo European Jazz Preis e viene inserito dalla rivista americana «Allaboutjazz» nell’elenco dei cinque migliori musicisti dell’anno insieme a Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e Sonny Rollins. Tra le produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore; Napoli Trip (2016), con Daniele Sepe, Manu Katché e Jan Bang fra gli altri. Presta inoltre il suo piano ad artisti del pop-rock italiano tra cui Irene Grandi, con cui firma l’album Irene Grandi e Stefano Bollani (2012). Nel 2020 Stefano Bollani incide Piano Variations on Jesus Christ Superstar, in occasione del 50esimo anniversario dell’opera e nel 2022 il disco “Via Dei Matti n.0” insieme all’attrice e regista Valentina Cenni.
In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche (Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala di Milano, Santa Cecilia di Roma, Toronto Symphony Orchestra) al fianco di direttori come Zubin Mehta, Kristjan Järvi, Daniel Harding, Antonio Pappano e soprattutto Riccardo Chailly, con cui incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa.
Dal 2017 si esibisce con Concerto Azzurro e dal 2019 con Concerto Verde dedicati rispettivamente al Chakra della gola e della comunicazione e al Chakra del cuore e dell’amore che confluiscono nel disco orchestrale “El Chakracanta – live in Buenos Aires” che contiene anche due tanghi originali.
Bollani è anche autore di prestigiose colonne sonore come “Carosello Carosone”, film sulla vita di Carosone diretto da Lucio Pellegrini per cui ha vinto il Nastro D’Argento, de “Il Pataffio”, pellicola tratta dal romanzo di Luigi Malerba e diretta da Francesco Lagi e del Cortometraggio “Essere Oro” di Valentina Cenni presentato con successo al Torino Film festival nel 2023.
In televisione è ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) e ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (Rai 3, 2011 e 2013), con cui porta la musica jazz sul piccolo schermo. E ancora crea e conduce L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016): sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo. Nel 2021 e 2022 Bollani torna in tv con due fortunatissime edizioni di Via dei Matti numero 0, il programma cult scritto e condotto insieme alla moglie Valentina Cenni. La trasmissione del preserale di Rai3 ha incantato il pubblico e la critica e ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Moige e il premio Flaiano.
La sua voglia di sperimentazione sconfina nel mondo dell’editoria. Nel 2006, per Baldini Castoldi Dalai, pubblica il romanzo La sindrome di Brontolo, cui seguono Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), entrambi editi da Mondadori. Come personaggio, con il nome di Paperefano Bolletta, compare sul settimanale Topolino, di cui è anche nominato Ambasciatore.
Per la radio è ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Dottor Djembè (Radio Rai 3, 2006-2012), da cui nascono anche il libro Lo Zibaldone del Dottor Djembè (2008) e lo speciale tv Buonasera Dottor Djembè (Rai 3, 2010). Dal 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3. A settembre 2020 conduce Evviva su Radio3 insieme a Valentina Cenni.
A teatro collabora, tra gli altri, con Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, la Banda Osiris, e scrive le musiche per tre spettacoli di Lella Costa (Alice, una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze) e per l’Antigone di Cristina Pezzoli. Membro onorario del Collegio Italiano di Patafisica, è co-autore e attore nello spettacolo La Regina Dada, realizzato insieme a Valentina Cenni nel 2016.
Giovedì 13 luglio ore 21
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Cavea
“Piano solo”
pianoforte Stefano Bollani
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Biglietti da € 20 a € 40
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