Comunicato Ri-Forestiamo Velletri
Ri-forestiamo i Castelli Romani è una realtà giovane ma molto attiva che sta portando avanti il progetto di riforestazione del Parco Regionale dei Castelli. Comitati di zona in tutto il territorio si danno da fare per raccogliere semi, approntare vivai forestali, fare formazione e coordinarsi per portare avanti al meglio il tutto sotto la guida di Roberto Salustri di Reseda onlus e con il riconoscimento e la collaborazione del Parco stesso.
Il Comitato di Velletri non è da meno e ha già approntato due vivai, uno al Dopo Lavoro Ferroviario e uno presso l’Associazione Il sentiero nel bosco. Si tratta di riciclare bottiglie di plastica e tetrapack per creare delle fitocelle che accolgano i semi delle piante del nostro territorio. Il principio di territorialità è importante affinché i genotipi delle piante non vengano mescolati e i boschi possano ripopolarsi delle specie autoctone in maniera quanto più spontanea possibile. Un esempio per capirci: gli alberelli nati dai semi raccolti al Tuscolo andranno ripiantati al Tuscolo, mentre quelli nati dai semi presi sull’Artemisio andranno ripiantati sull’Artemisio.
La formazione portata avanti da Salustri, di cui è stato realizzato il secondo incontro ad Albano Laziale il 30 ottobre, in questo senso risulta fondamentale per fare un lavoro che sia, nel lungo periodo, a favore del territorio e non gli si ritorca contro a causa di scelte poco accurate o azioni sbagliate.
Le piante di cui si stanno raccogliendo i semi sono sia alberi che arbusti del sottobosco come vari tipi di querce, aceri ma anche ginestre, corniolo, le cosiddette stracciabraghe, il pungitopo, la rosa canina ecc., tutte autoctone. Chi se ne sta occupando a Velletri sono cittadini privati e associazioni che, colta l’occasione e ispirate dal progetto, hanno creato un ulteriore comitato per il rinverdimento urbano, chiamato Alberi Volsci, che si ripropone di piantare alberi anche nel territorio cittadino.
Secondo diversi studi gli alberi in città sono fondamentali perché influiscono su temperatura e umidità, filtrano le polveri sottili, assorbono l’anidride carbonica, migliorando non solo la qualità dell’aria ma la qualità della vita in generale.
Ciò che muove dei privati cittadini ad adoperarsi per la salute del territorio non è solo ambientalismo, non solo realismo e voglia di fare qualcosa di concreto, ma anche un senso di appartenenza e, quindi, la voglia di migliorare per tutti il luogo in cui ci è capitato di vivere e che si sente di dover accudire.
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