Comune di Labico (Rm): Il Sindaco Giovannoli commenta la defezione di Tradizione e Progresso sulla questione Statuto
Sono rimasto abbastanza sconcertato dalla lettera dei tre consiglieri del gruppo Tradizione e Progresso, con la quale hanno comunicato che non prenderanno parte ai lavori della Commissione istituita per adeguare lo Statuto del Comune di Labico al quadro normativo vigente. Questa decisione appare piuttosto singolare visto che abbiamo fin dall’inizio promosso un metodo di lavoro basato sul coinvolgimento e la partecipazione di tutte le parti in causa, per il grande rispetto che questa maggioranza ha dei principi democratici e nei confronti dell’opposizione, in quanto espressione di una non trascurabile parte della cittadinanza. Vorrei fare presente che l’attuale sistema elettorale attribuisce a chi amministra una percentuale di eletti che consente di fare modifiche statutarie senza preoccuparsi del confronto con l’opposizione, ma la nostra scelta è stata invece quella di individuare una sede che permettesse un lavoro con il più ampio coinvolgimento possibile di tutte le forze in campo. Teniamo conto che lo Statuto del Comune è la nostra “Magna Charta”, contiene le norme che disciplinano – insieme al regolamento del consiglio comunale – l’organizzazione e il funzionamento della struttura amministrativa ed è auspicabile che tutti collaborino fattivamente alla sua revisione. Sono dell’idea che chi ha ricevuto il mandato dei cittadini abbia il diritto/dovere di amministrare, confrontandosi senz’altro con l’opposizione, ma con la piena legittimazione ad agire secondo la sua visione e le sue linee programmatiche, ma sono altrettanto convinto che le regole debbano essere scritte insieme all’opposizione, perché debbono essere fatte in modo tale da garantire al contempo la governabilità e il confronto. Ognuna delle parti è portatrice delle proprie esigenze e bisogna lavorare in modo tale da trovare il giusto equilibrio, anche perché in futuro i ruoli potrebbero cambiare e a tutti gli eletti, di maggioranza ed opposizione, deve essere garantita dignità istituzionale. Trovo anche singolare che il gruppo consiliare “Tradizione e Progresso” non solo abbia partecipato, condividendone presupposti e scelte, agli incontri preliminari per l’istituzione della Commissione Statuto, ma abbia anche partecipato al voto – unanime, ci tengo a sottolinearlo – di approvazione della relativa delibera consiliare, ma che adesso comunichi che non parteciperà ai relativi lavori, spiegando la decisione con la mancata istituzione delle commissioni consiliari. Ribadisco che è proprio per far ripartire al meglio il funzionamento della macchina amministrativa che è necessaria la revisione dello Statuto e l’adeguamento al quadro normativo attuale e anche le commissioni consiliari andranno riviste sulla base di queste esigenze e prima riusciremo ad approvare il nuovo Statuto prima riusciremo a rimettere in moto tutti gli strumenti previsti dal nostro ordinamento, commissioni consiliari comprese. Ricordo infine che il nostro Statuto non è stato idoneamente aggiornato alla luce delle novità introdotte con la riforma costituzionale del 2001, del Testo Unico degli Enti Locali, della normativa per il riequilibrio della rappresentanza di genere e di quella per la prevenzione della corruzione. Se tutto questo al Gruppo Tradizione e Progresso non interessa e non intende partecipare ai lavori ne prendiamo atto, pur con grande rammarico. Noi, per senso di responsabilità e di rispetto nei confronti di chi ci ha affidato il mandato di governare Labico, continueremo il nostro lavoro e rimarremo aperti al dialogo e al confronto con chi vorrà collaborare. La porta è aperta.
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