Commemorazione delle Fosse Aredeatine a Monte Compatri.
“Il prezzo della libertà. È quello che 72 anni fa pagarono due cittadini monticiani: Mario Intreccialagli e Placido Martini, entrambi trucidati nell’eccidio delle Fosse Ardeatine la notte tra il 23 e il 24 marzo del 1944. Due martiri, vittime, insieme ad altre 333 persone, della cieca furia nazista.
Uno, il secondo, era un monticiano di umili origini. Capitato quasi per caso nel rastrellamento delle SS, dopo l’attentato di via Rasella.
L’altro, avvocato ed ex sindaco di Monte Compatri, consigliere provinciale di Roma ed esule politico, provò a difendere donne e uomini dalla vendetta tedesca.
Nella cella numero 7 di via Tasso, come racconta lo scrittore americano Robert Katz nel suo libro ‘Morte a Roma’, il vecchio e distinto avvocato era steso su un materasso: sveglio, cercava di distinguere i rumori confusi che udiva fuori dalla sua cella.
Nonostante le torture subìte non riusciva a dormire. Cercava di rubare le frasi dette per capire come sarebbe andata a finire. In quelle ore si preparava la lista di chi avrebbe dovuto pagare con la vita l’attentato di via Rasella.
I tedeschi pianificavano la lezione esemplare. Tra i primi della lista c’era anche lui. “Los, los!”, gridò una voce.
Poi si materializzò un uomo che prese l’avvocato per il braccio, lo trascinò fuori dalla sua stanza.
Placido Martini si avviava alla morte. Insieme a altri 333 innocenti. Insieme a Mario Intreccialagli”, dichiara in una nota il sindaco Marco De Carolis.
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